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Borgo Vico come Brera e Time Square. La rivoluzione è pronta. Parola al Comune

Non un ghetto in salsa hipster, né un’idea da circolino dei pochi eletti. In Borgo Vico Vecchia (Granducato dove le insegne narrano un popolo, abbiamo raccontato qualche settimana fa) si muove una piccola tribù fatta di artisti, residenti, esercenti. Un villaggio custodito in una città, piccolo gioiello d’architetture e botteghe dove quello che all’inizio (maggio 2017) era un minimo refolo di vita oggi diventa vento.

Si scrive la “Breva Lariana”, si legge recupero urbanistico, economico, sociale e culturale” è la didascalia che segue il titolo di un documento: “Progetto d’innovazione e sviluppo della via Borgo Vico“.

E un’idea diffusa, condivisa, partecipata. Iniziata con una raccolta firme durante le ultime elezioni amministrative e diventata, nel giro di qualche mese un progetto depositato in Comune che ora attende risposta.

La volontà è precisa: una ricostruzione organica, complessiva del tessuto di questa enclave. Un pensiero d’orizzonte che unisce energie e anime diverse tra economia, persone, arte e un’ampia riflessione su quanto un tempo si sarebbe definita “connettività sociale”.

Una Piccola Brera nell’immaginario o, forse meglio, qualcosa di più simile a quanto sta avvenendo a NoLo, Milano Est. Contrazione di North of Loreto, area urbana chiusa tra viale Monza e Via Padova, una sorta di Soho in chiave lombarda dove artisti, designer, artigiani e cittadini lavorano per un rilancio comunitario, urbanistico e culturale.

Un ampio assaggio, una sperimentazione riuscita benone, del potenziale che scorre tra strada e marciapiede nel quartiere comasco, tra spazi d’artista, botteghe e ristorazione lo ha dato, negli anni Manifest, evento organizzato dall’Associazione Musicisti di Como, arrivato nel corso delle edizioni a portare in una sola sera oltre 5mila persone nel Borgo, offrendo musica, installazioni, enogastronomia, artigianato, mostre e decine di stand e performance. Anche nel caso di Manifest la chiave è stata il dialogo tra società, associazioni, cittadini, esercenti e amministrazione.

©Ph Pagina FB di Manifest

Tra i capofila della nuova intuizione, l’artista Ester Negretti e Tonino de Falco fondatore e anima del Birrivico oltre a ristoranti, bistrot, residenti, pittori e operatori culturali.

Insomma gemmano idee in città. In queste settimane c’è stato il risveglio di via Giovio, abbiamo raccontato pezzi di una città perduta e ritrovata e realtà espositive, punte di diamante che, in silenzio, fanno numeri da record

Adesso, dopo mesi di lavoro e anticipazioni, da Borgo Vico arriva un documento ragionato dove si propongono azioni specifiche, anche immediate, per trasformare quella che inizialmente è stata una spinta naturale in un progetto che abbia una regia, una direzione e, soprattutto, una continuità nel tempo. Pubblichiamo integralmente il testo inviato al Comune:

IL PROGETTO IN BREVE

L’idea è creare un circuito auto-sostenibile per riqualificare il quartiere attraverso progetti culturali e realizzazioni artistiche (pittura, arte visive, musica, cinema, spettacoli, intrattenimento per bambini, ecc.) volti ad amplificare le peculiarità del luogo rafforzando i legami sociali e potenziandone l’economia.
Noi come team, siamo pronti a creare una “cornice” che possa ospitare le diverse iniziative “colorandole” con musica, installazioni e opere d’arte. Come catalizzatore sociale siamo pronti a calendarizzarle e porci come direttori artistici per far sì che questo progetto diventi la “normalità” per cittadini e turisti.


Il degrado degli ultimi decenni ha fatto in modo che l’area fosse abbandonata a sé, ma recentemente vi si sono insediate molte attività che hanno dato speranza di rinascita e hanno fatto affiorare antichi ricordi nella memoria dei comaschi.
La costituenda associazione ha colto l’esigenza dei cittadini e degli abitanti della via ossia che questa zona ritorni ad essere un punto di riferimento importante della città: una valorizzazione del passato ma con uno sguardo verso il futuro tipico delle smart city.

Concretamente vorremmo definire un calendario di eventi con l’Amministrazione Comunale prevedendo la chiusura della strada il venerdì sera piuttosto che il sabato o la domenica. Tenere aperte le attività commerciali e realizzare un’area pedonale attiva corredandola di attrazioni aggiuntive accuratamente selezionate, inserendole nel tessuto commerciale della via il tutto senza creare episodi di concorrenza sleale ma cercando soprattutto di valorizzare le realtà che già sono presenti in città. Un occhio di riguardo verrà dato in particolare a tutte le realtà artistiche e artigianali di Como e provincia.


L’associazione culturale-commercianti di Via Borgo Vico si occuperà della redazione di una relazione asseverata da parte di un tecnico competente, della messa in sicurezza della via ed un relativo piano di sicurezza da proporre alle autorità competenti. Il tutto correlato di certificazioni di eventuali impianti elettrici e relative dichiarazioni di corretto montaggio da parte di tecnici competenti. Sarà nostra premura occuparci anche degli eventuali rapporti con SIAE per la tutela delle esecuzioni dal vivo presenti durante alcune giornate.

PROGETTO D’INNOVAZIONE E SVILUPPO DELLA VIA BORGO VICO, COM’È NATA L’IDEA?
Tanti comaschi, entusiasti dell’apertura del atelier di Ester Negretti nel Borgo, le hanno chiesto di fare qualcosa per riqualificarlo come luogo votato all’arte.

Progetti simili:

New York, Time Square

Londra, Brick Lane

Milano, Strad@perta

Favara

LA NOSTRA IDEA DI SVILUPPO
L’idea è creare un circuito auto-sostenibile per riqualificare il quartiere attraverso progetti culturali e realizzazioni artistiche (pittura, arte visive, musica, cinema, intrattenimento per bambini, spettacoli, ecc.) volti ad amplificare le peculiarità del luogo rafforzando i legami sociali e potenziandone l’economia.
Como ha bisogno di un posto organizzato e pronto ad accogliere le molte proposte che vengono dalle varie associazioni cittadine. Noi come team, siamo pronti a creare una “cornice” che possa ospitare le diverse iniziative “colorandole” con musica, installazioni e opere d’arte. Come catalizzatore sociale siamo pronti a calendarizzarle e a fare da direttore artistico perché questo progetto diventi la “normalità” per cittadini e turisti.
Obiettivo dei proponenti è di veicolare l’iniziativa attraverso “un’associazione culturale” che ragioni in modo imprenditoriale: autosostenersi per realizzare i progetti culturali volti a delineare una nuova generazione di spazi urbani per i cittadini. Il “gruppo di lavoro” si focalizzerà su una riqualificazione condivisa, in primis con gli abitanti del quartiere, poi con il Comune e quindi con altre associazioni e istituzioni.


La collaborazione con associazioni culturali per organizzare eventi (laboratori creativi per bambini, proiezioni film nei cortili, street food, festa della Cassoeula, concerti, esposizioni d’arte, mercatini, ecc.) costituirà lo “zoccolo duro” dell’attività perché creerà un’attrattiva costante sulla via e andando a finanziare i progetti più ambiziosi. Inoltre durante la chiusura della via daremo la possibilità a diversi artisti e musicisti di esibirsi al di là dell’evento attrattivo creando quindi un’area di interesse a 360° per cittadini e turisti ossia un’alternativa di interesse per la vita cittadina permettendo un maggiore sviluppo commerciale e turistico della via.
La riqualificazione culturale avrà ricadute anche in ambito turistico ed economico, considerando la posizione privilegiata della via in quanto storicamente è da sempre l’ingresso in città arrivando dal lago e dalla Svizzera, facilmente raggiungibile da Milano e altre città grazie alla sua vicinanza alla stazione delle Ferrovie dello Stato.


Proponiamo un modello auto-sostenibile e replicabile, utile per il sistema cultura e la società, collaborando e interagendo con le istituzione e le associazioni del territorio. Crediamo che questo modello si possa estendere anche ad altri quartieri di Como, utilizzando l’arte come filo conduttore per unire zone strategiche e di grande valore storico. Immaginiamo un percorso integrato e iconico che da Villa Olmo, passa da via Borgo Vico vecchia per arrivare in Piazza Volta conducendo i visitatori e turisti al centro storico.
Il progetto ha già suscitato grande interesse e l’idea ha fatto sognare i comaschi con una “piccola Brera lariana”; testimoni di questo gli articoli scritti sui giornali e sul web.

A CHE STADIO EVOLUTIVO SI PRESENTA L’IDEA?
Ad oggi è stato raccolto il consenso di abitanti e commercianti di via Borgo Vico vecchia di Como (raccolta firme).
Abbiamo convocato la stampa locale affinché diventasse un progetto condiviso su ampia scala dai cittadini diventando argomento di dibattito in campagna elettorale (ultime elezioni comunali) e punto nel programma elettorale di grande interesse.
In seguito abbiamo definito la bozza per costituire l’Associazione di via Borgo Vico vecchia “Breva Lariana”; dal lato organizzativo è stato definito un elenco di progetti artistici e manifestazioni culturali da coordinare con altre associazioni esterne interessate (Pro Loco Olgiate, Como film festival, Conservatorio di Como, Manifest, ecc.).

UTILITA’ DEL PROGETTO
Prendendo spunto dai mercati tradizionali che si svolgevano in via Borgo Vico vecchia negli anni passati e dagli eventi più recenti quali Manifest che hanno portato nel quartiere 4-5000 persone a serata, abbiamo pensato di strutturare in modo più organico e smart la proposta.

Il degrado degli ultimi decenni ha fatto in modo che l’area fosse abbandonata a sé, ma le ultime attività che vi si sono insediate (artisti, galleria, sarta, panettiere, pasticcere, fioraio, bistrot, bar, botteghe di artigiani,…) hanno dato speranza di rinascita e hanno fatto affiorare antichi ricordi nella memoria dei comaschi. La costituenda associazione ha colto l’esigenza dei cittadini e degli abitanti della via ossia che questa zona ritorni ad essere un punto di riferimento importante della città: una valorizzazione del passato ma con uno sguardo verso il futuro tipico delle smart city.
La viabilità della città consentirebbe inoltre di chiudere la via al traffico in alcuni momenti dell’anno e della settimana (ad esempio venerdì e sabato sera, la domenica). L’organizzazione di eventi favorirebbe una fruizione culturale di qualità. L’atmosfera della “vecchia via” avrebbe così una capacità attrattiva non indifferente in combinazione con gli eventi culturali che diventeranno il motore della via e che caratterizzeranno ulteriormente il quartiere come “predestinato all’Arte”.

SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DELL’IDEA
L’attività/associazione, una volta avviata, si autososterrà andando a finanziare i propri progetti culturali-artistici di riqualifica:
– attraverso i ricavi provenienti dai vari eventi organizzati sul luogo (affitto postazioni espositive, percentuali sul venduto);
– entrate istituzionali: quote dei soci, contributi agli eventi;
– entrate di sponsor;
– donazioni provenienti dalle associazioni con cui collaboriamo
– cofinanziamenti per partecipazione a bandi
-tassa di soggiorno degli alberghi e airbnb presenti nella via
Potremo partecipare in Comune alle riunioni di distretto, definire un calendario ampio di 10-20 date nell’arco dell’anno in cui organizzare gli eventi culturali e i progetti artistici, e chiedere patrocini e finanziamenti per realizzarli oltre che a raccogliere dei ricavati dalle singole date per realizzare più ampi progetti.
L’idea di riqualifica passa attraverso la concreta realizzazione di dipinti, concerti, manifestazioni… resi fattibili da una serie di azioni dell’associazione.
I piccoli eventi costituiranno lo zoccolo duro dell’associazione perché creeranno un’attrattiva costante sulla via e soprattutto andranno a finanziare i progetti più ambiziosi e importanti. Da qui l’importanza di strutturare la comunicazione in modo unitario e compatto per la finalità di creare un “abitudine” ai cittadini e turisti: “la domenica si va a Como e si passa da via Borgo Vico perché è un posto attrattivo, di ritrovo, bello e che dà molto alla città”. Un’attività che rappresenta in concreto un cambiamento utile non solo dal punto di vista culturale ma anche turistico ed economico.

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