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Borgovico, il sogno delle chiusure la paura dei residenti. Negretti: “Nessun timore, solo nei weekend estivi”

Quanto è sottile il limite che separa la prudenza dalla paura? Il prendersi il giusto tempo per ragionare dal perdere un’occasione?

Cullato da anni, assaggiato con la festa di fine estate organizzata dai commercianti, riportato recentemente sui tavoli del Comune, il sogno di una via Borgovico vecchia chiusa al traffico e aperta alla vita durante i weekend estivi sembrava finalmente poter diventare realtà. E invece tocca aspettare ancora un po’ (e incrociare le dita perché poi non sia troppo tardi).

“Dopo l’emergenza Covid abbiamo presentato nuovamente la nostra proposta all’assessore al Commercio Marco Butti (ne avevamo parlato sul gemello ComoZero.it poche settimane fa Ndr) che si è dimostrato molto propositivo tanto che, per il Comune, saremmo potuti partire anche subito – racconta Ester Negretti, portavoce dell’associazione Borgovico Street – e ci siamo lasciati con la promessa, da parte nostra, di ascoltare le voci dei residenti e anche dei negozianti non associati per comprendere al meglio le esigenze di tutti”.

Ester Negretti

“Anche attraverso Confesercenti abbiamo parlato con i negozianti e abbiamo formulato una proposta che tenesse anche in considerazione le esigenze di raggiungere in auto i negozi e i parcheggi privati, oltre alle abitazioni – spiega Ester – poi abbiamo diffuso un volantino per spiegare ai residenti l’idea di questa sperimentazione di spazio condiviso”.

Tutto risolto, quindi? Non proprio. “Alcuni residenti e negozianti ci hanno chiesto un incontro nei prossimi giorni per chiarire ulteriormente il progetto – dice – la paura è quella che, un domani, la strada venga chiusa definitivamente ma vorremmo che fosse chiaro che la volontà di tutti è solo quella di renderla più fruibile nelle serate estive. Un blocco totale non gioverebbe a nessuno”.

Uno stop, questo, fatto in nome del dialogo che, però, potrebbe creare non poche difficoltà: “Siamo già a luglio e, senza una data certa, è impossibile pensare di riuscire a programmare un calendario di eventi perché molti artisti hanno già preso altri impegni – spiega Ester – inoltre questa sarebbe una sperimentazione importante, una base di partenza per la prossima estate e anche un modo per capire le esigenze della via in vista della sistemazione della sede stradale”.

Un’occasione da non perdere per quella che non vuole diventare una fotocopia, magari anche sbiadita, di quartieri come Brera ma che, semplicemente, vuole dare nuova linfa all’anima di una delle vie più belle e inespresse della città.

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