Solo poche settimane fa, era il 12 dicembre, a Ponte Chiasso era stata riaperta al traffico – dopo 13 anni – la rampa che collega il quartiere con l’autostrada A9 Lainate-Como-Chiasso. Una buona notizia, ma rispetto alle condizioni della struttura dopo le opere che hanno riguardato la messa in sicurezza con la sostituzione dei giunti e delle barriere laterali, arriva la segnalazione di alcuni residenti del quartiere, raccolta dall’ex consigliere comunale Luigi Bottone, ora segretario dei Democristiani di centro.
Bottone, su indicazione degli abitanti, ha scattato delle foto alla rampa: “Su questo raccordo passano, oltre al flusso veicolare, anche quello pesante. Premetto che non sono un ingegnere in materia ma dalle foto che ho scattato il 6 gennaio, la rampa non sembra godere di ottima salute. Compaiono ancora diversi pezzi di ferro arrugginiti, crepe, rotture e spaccature del manto stradale”.
“Contatterò chi di competenza perché a guardare le immagini viene spontaneo chiedersi che tipo di manutenzione sia stata fatta in tutti questi anni di chiusura e specialmente se sia totalmente a norma per il passaggio di diversi mezzi che transitano contemporaneamente su quel tratto. Già oggi segnalerò la situazione al Comune di Como”, aggiunge Bottone.
Va ricordato, infine, che sulla rampa è previsto il limite di velocità di 30 chilometri orari. La riapertura del collegamento infatti ha un doppio obiettivo: agevolare l’accesso in autostrada e limitare il caos viabilistico nel quartiere di frontiera.
Sulla rampa è previsto il limite di velocità di 30 chilometri orari. La riapertura del collegamento infatti ha un doppio obiettivo: agevolare l’accesso in autostrada e limitare il caos viabilistico nel quartiere di frontiera.
4 Commenti
Sig. Luigi, la gente sopporta perchè non si puo’ fare altrimenti. Dopo una disgrazia, se cose potrebbero cambiare (ponte Morandi docet). siamo nelle mani di una manica di irresponsabil e INCOMPETENTI.
Ci pensa Superman
Nulla di cui stupirsi purtroppo. Ovviamente i responsabili della lunghissima e folle chiusura del viadotto che da sempre snellisce il traffico e il conseguente INQUINAMENTO non pagheranno un tubo e anzi tranquillamente si godranno il bonus annuale o la pensione RETRIBUTIVA.
Siamo proprio sicuri che la gente sopporterà all’infinito queste…….???
Sinceramente sarebbe ora che venga aperto un inchiesta presso la magistratura, prima che succeda un dramma, oltre alla rampa che è a dir poco pericolosa ci sono anni di lavori nelle gallerie alla quale hanno solo peggiorato la situazione, fiumiciattoli d’acqua nelle gallerie che se gelano diventano un serio rischio.
Durante i lavori di manutenzione perenni colonne nelle gallerie con decine di camion e centinaia di auto ferme, in caso di incendio cosa succederebbe?
Uscita Como Centro è presente un cantiere fantasma da 3 anni, prorogato fino a fine 2023, e sempre nella uscita Como Centro vi sono le spalle del cavalcavia che stanno cedendo.
ma ribadisco dobbiamo aspettare un disastro prima di….