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Breccia-Prestino, linea dura sugli smartphone a scuola: “Vietati ovunque. E limiti per docenti e genitori”

La linea dura di molte scuole sull’utilizzo di cellulari e smartphone da parte degli studenti non è certamente una novità. Da tempo, istituti diversi – di ordini e gradi differenti – impongono nome severe sugli apparecchi. Riporta d’attualità il tema a Como, però, la nettezza dei termini con il dirigente dell’Istituto Comprensivo di Breccia e Prestino, Domenico Foderaro, ha vergato la circolare diffusa pochi giorni fa, il 5 dicembre. Anche perché la comunicazione è diretta anche ai docenti e al resto del personale delle scuole in questione.

Il dirigente, infatti, scrive subito che “si sconsiglia di portare cellulari a scuola”.

E poi motiva l’avvertimento, partendo però dagli studenti: “L’uso di cellulari e di ogni altro mezzo di riproduzione di suoni e immagini, anche ad uso personale, è vietato agli alunni in tutta l’area scolastica, tranne nei casi previsti dalla progettazione didattica e nelle modalità previste dai docenti. In caso di uso improprio di tali dispositivi si applicheranno le sanzioni previste dal regolamento di disciplina”.

Dopo aver sottolineato “agli alunni e a coloro che ne hanno la responsabilità che l’uso improprio dei cellulari può esporre a violazioni della privacy, con sanzioni civili e penali, oltre che disciplinari”, Foderaro rimarca che “nessuno, se non esplicitamente autorizzato dal dirigente scolastico e per fini didattici, può acquisire suoni o immagini, con qualunque mezzo, relativi a persone o ambienti scolastici”.

“E’ possibile fare riprese da parte dei docenti, dei genitori e studenti e degli altri membri della comunità scolastica senza diffusione con qualunque mezzo ad altre persone e senza previa informativa e consenso esplicito – si conclude la comunicazione del 5 dicembre – Il divieto di uso del cellulare e/o altri dispositivi per motivi non di servizio si estende anche a tutto il personale della scuola”.

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Un commento

  1. È giusta per gli studenti, soprattutto per i cyber bulli che usano lo smartphone contro compagni e professori. Se ai prof e dipendenti scolastici serve per reperibilità potrebbero tenerlo, l’importante è non inficiare il servizio allo studente

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