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Tavernola, prati invasi dai camper. La denuncia: “Wc svuotati nell’erba e persino falò”

Che a Como i camperisti “non piacciano” è, inutile negarlo, un dato di fatto visto che la città dispone di soli quattordici stalli attrezzati (quattro al parcheggio dell’Ippocastano e altri dieci a Tavernola). Ma Como piace ai camperisti, e anche tanto.

E così, puntuale come l’afa, ecco arrivare le sacrosante proteste di chi si trova assediato dai camper rimasti senza parcheggi attrezzati.

Perché, se è vero che questo tipo di mezzo può occupare qualsiasi stallo esattamente come un’auto qualsiasi, è anche vero che per tavolini, tendalini e grigliate serve un’area attrezzata che non c’è. E allora ce la si inventa, scatenando la rabbia dei residenti.

“Da tempo ormai il prato all’esterno dell’area di Tavernola è diventato un’area di sosta abusiva per camper tanto da essere arrivato a contarne anche più di una settantina – racconta Sandro Gozzo, che dalle finestre di casa si affaccia su una distesa di mezzi tranquillamente parcheggiati sull’erba e che abbiamo contattato dopo un post sul gruppo Facebook sei di Tavernola se in cui segnalava l’ennesima situazione al limite della tollerabilità – addirittura sulla collinetta qui accanto capita che piantino le tende e accendano falò, con tutti i rischi di incendio del caso”.

Una situazione non solo imbarazzante per una città che si definisce turistica – a meno che lo si sia solo per chi alloggia in strutture alberghiere o case vacanze. Ed è una scelta, condivisibile o meno, ma allora bisognerebbe avere il coraggio di dirlo) – ma anche perché irrispettosa dei residenti e di chi, invece, ha pagato la sosta nell’area attrezzata.

“Oltre agli schiamazzi notturni, incuranti di chi vive qui, è capitato che qualcuno decidesse di svuotare il serbatoio delle acque nere (quello del wc, per intenderci Ndr) sul prato con tutte le conseguenze igieniche e di odore immaginabili, soprattutto d’estate – spiega – e tutto questo, oltre a essere un notevole disagio per noi residenti, è anche una beffa per chi paga l’area di sosta e vede a pochi metri altri camper trascorrere la notte gratuitamente”.

Le segnalazioni e le richieste di trovare una soluzione a questo problema, anche da parte di consiglieri comunali come il tavernolese Paolo Martinelli (Gruppo Misto), sono state numerose ma fino ad oggi nulla è cambiato e il problema è destinato ad aumentare: “Nonostante le numerose chiamate, la Polizia Locale non è mai intervenuta e nessuno ha mai trovato una soluzione a questo problema – conclude Gozzo – eppure è molto semplice: o fai controlli costanti e allontani chi è fuori dall’area camper autorizzata, oppure la ingrandisci visto che il terreno è comunale e fai felici tutti. Non capisco davvero quale possa essere il problema”.

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8 Commenti

  1. Complimenti al Sig. “Mario+” per aver appellato come “feccia” chi si dedica al turismo en plein air, dunque anche al sottoscritto: fossi in lei porrei maggiore attenzione ai suoi scritti e andrei conoscendo un mondo, una realtà, prima di parlarne.

    La maleducazione è trasversale alla popolazione, non caratteristica di una categoria; se un camperista viola le norme locali sul campeggio libero è giusto venga sanzionato, ma questa è solo una faccia della medaglia.
    Dall’altra parte, e l’articolo ben evidenzia ciò, il nostro territorio si rivela tanto carente di aree attrezzate per il campeggio libero quanto ostile nei confronti di questa formula di turismo. Una miopia che porta a vedere il camperista come una persona che invade, che non spende (negli alberghi a cinque stelle?) e che spesso porta le amministrazioni comunali a emettere ordinanze (puntualmente poi fatte decadere per illegittimità) contro la mera sosta di tali veicoli.

    Da molti anni utilizzo il camper per scoprire le bellezze italiane e non solo: ho spesso riscontrato molta attenzione al turismo en plein air all’estero (per es. in Francia), così come in molte aree del nostro Paese (per esempio sui Sibillini), mentre nel comasco vige ancora, su questo fronte, una mentalità miope e incapace di cogliere occasioni.

    Il camperista “medio” che trova valide aree attrezzate apprezza la sosta in esse, le pubblicizza, spesso soggiorna per alcuni giorni e, assieme ai mezzi di spostamento propri (es. bici assistite) o pubblici, scopre il territorio nel quale si trova, spendendo soldi nelle attività commerciali del territorio stesso.
    L’idea del camper come mezzo fare vacanze in economia è del tutto errata, chi pensa ciò farebbe bene a informarsi sui prezzi di un camper nuovo, rimarrebbe assai stupito: rendere, in maniera sapiente s’intende, un territorio anche amico dei campeggiatori è una scelta in grado di apportare benefici a tutti.

  2. Mah come si può pensare che 20 vigili quando va bene possano gestire un comune di 84000 abibanti con un flusso continuo di turisti, le partite di calcio ogni 2 domeniche, il mercato 3 volte alla settimana e 5 grosse frazioni da controllare! Giusto quelli che sostengono Molteni lo possono pensare!

  3. Nonostante le numerose chiamate la polizia non è mai intevenuta….. Siamo in presenza di omissioni di atti di ufficio, di pericolo per la salute pubblica (svuotare i cessi nel prato), smaltimento illegale di liquami, occupazione abusiva di suolo pubblico….. In sintesi una serie di reati penali totalmente impuniti….. Allucinante e vergognoso. Ovviamente la magistratura non sa nulla o deve muoversi solo su specifica denuncia. Poi se un privato sbaglia a fare la raccolta differenziata prende una multa da strozzini. Benvenuti in Italia.

  4. In un comune progettato per soli alberghi a 5 stelle e dal numero ridicolo di parcheggi per camper, i camperisti fanno benissimo a individuare soluzioni eterodosse. Così magari la città impara a provare rispetto anche per loro.

  5. Regole valide per nessuno in questa città. Vigili forse impegnati solo a curare la loro “immagine” social. A questo punto un peso morto da eliminare visto quel che fanno.
    Quanto a questo “turismo” , feccia inutile ed inquinante.

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