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Julie e Ben, i maestri fanno bau al Collegio Gallio: e con la guida di Annalisa Marcialis si impara Educazione Civica

Anche quest’anno al Pontificio Collegio Gallio si può contare su due collaboratori speciali: Julie golden retriever impegnata in progetti di pet therapy da 7 anni, e Ben suo compagno di lavoro e di vita, un flat coated retriever di 5 anni, che sotto la guida di Annalisa Marcialis (foto qui sotto) insegnante della sezione primavera del Gallio e coordinatore referente di progetti di pet therapy sul territorio nazionale (coadiutore del cane secondo le linee guida nazionali in Interventi Assistiti con gli Animali), esperta in educazione outdoor e neuroscienze, propongono un altro modo di apprendere durante le ore di lezione di “educazione civica” dalla primaria e nei campi di esperienza alla scuola dell’infanzia.

La Pet Education, che rientra negli AEE (Educazione assistita con gli animali) prevede interventi di tipo ludico educativo attraverso la relazione con l’animale. La scuola diventa così il luogo ideale per la pet education. I progetti seguiti da Annalisa Marcialis al Gallio coinvolgono tutti gli iscritti dell’infanzia e della primaria.

Per i più piccoli, Julie e Ben sono già stati “facilitatori” in ottobre dell’atterraggio morbido dei bimbi nei primi giorni di accoglienza a scuola. Anche solo attraverso la loro presenza, i cani, ben socializzati, docili ed educati, sono infatti un “cuscino emotivo” nel momento delicato del distacco sia per il bambino sia per l’adulto che lo accompagna.

Per i “mezzani” dell’infanzia, il progetto “Un amico in più a quattro zampe” che aiuta a incentivare e sostenere le dinamiche e l’appartenenza al gruppo o “branco”. Mentre per l’ultimo anno “Diventare grandi insieme”, dove il cane accompagna i grandi e le loro emozioni alla scoperta della nuova realtà: la scuola primaria. “Questo processo – spiega Annalisa Marcialis – avviene attraverso la lettura ad alta voce assistita, la passeggiata e il contatto con il cane, e la rielaborazione. Julie e Ben creano empatia con un approccio spontaneo “nel qui e ora” favorendo un clima educativo positivo, che aiuta ad accendere il motore dell’attenzione (motivazione), abbassa il cortisolo (l’ormone dello stress) e aumenta l’ossitocina (l’ormone che “si prende cura”) e la serotonina, disattivando favorendo calma e benessere”.

“Leggere un buon libro, noi utilizziamo “A spasso con Miele” di Luca Piergiovanni – aggiunge l’insegnante – confrontarsi con i compagni, raccontare di sé, apprendere contenuti che aiutino la cura dell’ambiente e dell’altro facendone esperienza diretta con Julie e Ben, traccia memorie positive che il nostro cervello ci spingerà a rifare!” conclude Annalisa Marcialis, che con i professionisti di “Insieme e meglio” segue progetti di pet education in diverse realtà del territorio. “Insieme è meglio” con tutte le figure dell’equipe di lavoro, realizza anche progetti di pet therapy con gli animali degli altri operatori di prevenzione al bullismo, rielaborazione del lutto e gestione della fobia del cane, molto diffusa in tutte le fasce di età, con interventi anche con i gatti nei casi di bisogni speciali.

I ragazzi riescono facilmente ad identificarsi e proiettarsi nell’animale. Proiettando sugli animali le proprie emozioni, ansie, frustrazioni rendono l’animale un’estensione del proprio “Io” e questo permette loro di dominare le situazioni negative come l’ansia e la paura. L’animale a scuola, durante le attività relazionali con gli studenti, insegna l’importanza della considerazione dei bisogni e la valutazione dei comportamenti e delle necessità dell’altro, sviluppando e facilitando atteggiamenti empatici. Gli interventi possono rappresentare un valido strumento per prevenire e ridurre comportamenti violenti.

Gli animali del resto non giudicano, non criticano e manifestano con semplicità l’accettazione e l’approvazione senza riserve e pregiudizi. La Pet Education al Gallio era arrivata tre anni fa e da allora è entrata a pieno titolo tra le materie del Collegio. Anche nei difficili mesi della Dad i cani, pur da dietro uno schermo, sono riusciti a tenere in ascolto attivo i ragazzi.

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