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Carenza di alloggi per il personale sanitario e tentazione degli stipendi in Svizzera: input ufficiale a Regione Lombardia

Contro la ‘tentazione Svizzera’ e per aiutare almeno in parte a contrastare l’antico problema della carenza degli alloggi (e spesso dei costi) per il personale sanitario lombardo, arriva una piccola novità positiva. La Uil Fpl Lario e Brianza informa infatti che sull’ultimo Bollettino ufficiale della Regione Lombardia, a pagina 4, è contenuta l’approvazione dell’ordine del giorno che concerne l’assegnazione di alloggi alla categoria. Qualcosa che proprio sul Lario si era chiesta da tempo da parte del sindacato.

Nel testo si evidenzia anche che “molti lavoratori nei settori strategici e vitali (sanità, trasporto…) rinunciano al posto di lavoro per l’elevato costo dell’abitare a Milano e nella Lombardia in generale” e si invitano la Giunta regionale e l’assessore competente a “operare nell’ambito del bilancio regionale al fine di: stanziare le risorse finanziarie necessarie alla riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio sfitto e inagibile; sostenere, implementare e finanziare un welfare adeguato rivolto a tutti i professionisti sanitari e i lavoratori attraverso un accordo tra Regione Lombardia, sindacati, banche e Aziende sanitarie, datrici di lavoro dei professionisti sanitari e dei lavoratori, in cui si prevedano prestiti agevolati per acquisto della prima casa o per la ristrutturazione di alloggi di proprietà degli enti sanitari (Ats, Asst e Irccs)”.

“È stata finalmente accolta anche per il nostro territorio – sottolinea Massimo Coppia, Segretario Generale Uil Fpl Lario e Brianza – la nostra proposta che evidenzia una vittoria significativa per il sindacato UIL, che da anni si batte per ottenere il riconoscimento di questo diritto per il personale ospedaliero, come di tutti i lavoratori. L’assegnazione degli alloggi è un passo fondamentale verso il miglioramento delle condizioni di lavoro del personale sanitario, garantendo loro un sostegno concreto in un momento in cui il settore è sottoposto a una pressione crescente. Tuttavia, questa conquista è solo parziale. Per considerarla una vittoria completa, è necessario che la Regione riconosca anche l’indennità di confine ai nostri colleghi che operano nelle zone di frontiera”.

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Un commento

  1. Fermo restando il diritto all’identita’ di confine non si capisce perché in assenza di interventi più strutturali che permettano ai sanitari di trasferirsi stabilmente, non si mettano a disposizione alloggi nelle strutture inutilizzate del vecchio Sant’Anna. Basterebbero pochi interventi di manutenzione per avere camere e bagni agibili.
    Sono anni che si disserta sulla destinazione dell’area , quale miglior utilizzo avendo anche un comodo parcheggio pressoché vuoto.

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