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“Caro sindaco di Como mi presento, sono il palo. Dopo tanti anni sono nullafacente, rimuovetemi”

“Signor Sindaco, mi presento, sono il palo…”. E’ un incipit davvero originale quello della lettera protocollata in Comune dal Caffè Umberto Primo di piazza Matteotti. L’attività, però, ha (simpaticamente) affidato la scrittura della missiva al palo posizionato al centro di un cubo dipinto di giallo e nero (largo 1,18 metri e alto 1,07) riempito internamente con calcestruzzo, ma soprattutto originariamente posizionato come opera provvisorio ai tempi iniziali del cantiere delle paratie e da allora diventata – come spesso capita in Italia – assolutamente definitiva.

Il documento integrale è lunghissimo (lo trovate qui) ma di seguito ne pubblichiamo alcuni stralci partendo dalla considerazione che “sono passati 17 anni […] la mia presenza in tale posizione è immutata; “immutata ma non più gradita”, sia dalla popolazione residente nella città di Como, sia dagli operatori commerciali, sia dai turisti che apprezzano il lavoro svolto per la difesa della Città dalle acque del Lago ma non apprezzano più la mia presenza ancora oggi in atto e, confermo, da anni più nullafacente…”.

E ancora: “Gli abitanti della Città di Como, operatori commerciali, turisti e non, ritengono debba essere urgentemente attuata la mia rimozione dalla loro vista, e che venga ripristinato lo stato di fatto dell’accesso al Lungo Lario Trieste e al Viale Geno”.
Infine l’appello conclusivo: “Signor Sindaco, La prego di dare disposizioni al personale degli uffici che ha seguito il lavoro delle paratie antiesondazione del Lago di Como dal Lungo Lario Trieste a Piazza Cavour a Lungo Lario Trento, di contattare gli uffici della ditta Sacaim (l’azienda originaria delle paratie, ndr) per la mia urgente rimozione da piazza Matteotti”.

“Qualora la ditta non procedesse e ignorasse questa mia legittima richiesta, La prego di dare disposizione ai competenti Uffici comunali di procedere alla rimozione e contestualmente far procedere, da parte degli uffici comunali competenti per il rilascio dell’occupazione del suolo pubblico, al recupero di quanto dovuto economicamente, dal momento della chiusura e rimozione definitiva del cantiere, da loro attivato: 6 febbraio 2017. A oggi, 6 maggio 2025 dall’inoltro di codesta Istanza, Sacaim non ha dato ancora inizio alla mia rimozione”.

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