E’ stato il primo vero nodo pesante dell’amministrazione Landriscina. Data la notte calata sul Palazzo (qui) in questi giorni, col senno di poi diventa facile segnarlo come uno spartiacque politico tra un prima e un dopo.
Il caso di Filippo Scibelli – capo di gabinetto dell’amministrazione, nominato e revocato nel giro di 14 giorni (qui le cronache) – è approdato oggi in tribunale a Como, dopo il ricorso presentato dal protagonista.
Davanti al giudice del lavoro, Barbara Cao, si sono incontrate le parti. Scibelli, rappresentato da Elisabetta Di Matteo, e il Comune di Como, rappresentato da Marina Ceresa del settore legale. Si tratta lo stesso dirigente che ha firmato incarico e revoca del Capo di Gabinetto e poi dichiarato in Commissione: “Su Scibelli sbagliai“.
E’ prerogativa, non vincolante, del giudice in occasione della prima udienza proporre una conciliazione – chiaramente economica – tra le parti. Così è accaduto. Ora l’ipotesi di accordo verrà valutata da Scibelli e portata in giunta dall’avvocato Ceresa. Appuntamento il prossimo 18 dicembre quando i protagonisti comunicheranno le proprie decisioni. In caso di diniego si dovrà entrare nel merito della vicenda, quindi verrà fissata una nuova udienza.
2 Commenti
È giusto che il danno economico lo paghi il dirigente che ha commesso l errore e non il comune (cioè i cittadini) così è troppo facile
Se gli si devono dei soldi ed il Comune ha sbagliato presumo che il Dirigente che commise l’errore risponderà di danno erariale.