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Centri civici, Rapinese a Etv: “Per me è normale chiudere quelli non utilizzati o usati qualche oretta”. Poi il capitolo scuole

Fatalmente, ospite nel consueto appuntamento del venerdì su Etv (qui la diretta), il sindaco di Como Alessandro Rapinese è arrivato a rispondere alla domanda sui centri civici. Questione di primaria importanza, e primaria diatriba politica, questa settimana dopo la denuncia del Pd e di Svolta Civica: Lissi (Pd) e Vozella (Svolta Civica): “La Giunta Rapinese chiude 4 centri civici, abbandona i quartieri”. E poi la presa di posizione di Fratelli d’Italia giusto oggi: La giunta chiude i centri civici, Cantaluppi e Tufano (FdI): “Quartieri più isolati, non esiste solo il centro”.

Così, telefona il telespettatore durante la trasmissione condotta dalla giornalista Michela Vitale. “Visto che stanno chiudendo alcune sale civiche, sono ex segretario Pd della circoscrizione 8, chiedo su Monte Olimpino e Tavernola. Anziché ripartire dopo il covid, con uno slancio alla normalità, mi sembra che qui si regredisca. Perché chiudere degli spazi utili soprattutto ai cittadini? Per risparmiare cosa? Non lo so benissimo. Non è che ci sia un gran dispendio di costi”.

Risponde Rapinese: “Dopo il covid tornare alla normalità, bisogna capire capire cos’è la normalità e se Como sia mai stata normale. Nel senso che abbiamo una quantità di spreco di risorse a livello comunale. E lo vedremo a breve, quando faremo i conti del nostro piano di razionalizzazione per quanto riguarda i consumi di questo inverno. Penso che le vette di risparmio di utilizzo di riscaldamenti e elettricità sarà qualche cosa da record, mi aspetto i dati per la prossima settimana”.

E ancora: “La verità è che non è che se risparmio in Titolo Primo, in spesa corrente, per le materie prime poi mi compro un Rolex. Semplicemente vado a destinare quei soldi, che vengono normalmente buttati fuori dalle finestre, dove diamo i servizi, anche servizi ai più fragili. Di conseguenza, quando si parla di normalità per me è normale chiudere dei Centri che non vengono utilizzati o vengono utilizzati qualche oretta la settimana. Il problema vero è che sembra che queste cose non le paghi nessuno, di conseguenza se c’è una zona della città che viene sottoutilizzata a livello tale per cui parliamo di qualche oretta la settimana, bisogna gestirla”.

Chiede quindi la giornalista: “Forse proprio questo chiedeva il telespettatore, proprio quelle poche ore la settimana inciderebbero in termini di risparmio? Perché magari alcune strutture usate da associazioni, da anziani e quant’altro…”. “Ma non sono usate, ma non sono usate  – replica subito il sindaco – allora, non è che le ho murate, nel senso che nel momento in cui ci fossero delle pianificazioni che possono andare incontro a un utilizzo reale, lo andiamo a fare. La verità è che noi abbiamo, e lo vedremo, un sacco di strutture che venivano riscaldate e gestite per nulla, perché venivano utilizzate veramente poco. A questo punto, se ci sono i servizi, se diamo servizi, possiamo anche andare ad aprire. Perché non è che, ripeto, le abbiamo murate. E’ che in questo momento abbiamo razionalizzato. Dopodiché la memoria è corta, probabilmente non ci ricordiamo le condizioni nelle quali eravamo solo pochi giorni fa, perché parliamo di fine 2022 quando abbiamo iniziato un processo di razionalizzazione. Ma, ahimè, le risorse sono quelle contingentate. Dopodiché a distanza di pochissimi chilometri, un chilometro e mezzo, ci sono altri centri civici che possono essere utilizzati. Voglio dire siamo qui, non scappa nessuno. E’ esattamente come con le scuole, no?”.

Interviene ancora Vitale: “Lì volevo arrivare, l’altro tema che ha portato avanti e su cui aspettiamo risposte è proprio quello delle scuole” (qui l’approfondimento). Replica Rapinese: “Anche qua è molto semplice, basta lasciare nelle condizioni in cui sono adesso e sono tutti contenti. Con scuole decrepite e totalmente fuori norma, come è la media, di certo non le ho messe io fuori norma da quando sono diventato sindaco, con un fabbisogno di una quantità di posti per studente assolutamente esorbitante rispetto alla necessità. Lasciamo aperta una cinquantina di scuole così, usate un po’ è un po’, tutte un po’ decadenti, ogni tanto cade una finestra addosso a un bambino, ogni tanto succede qualcosa del genere, e allora cosa si fa? In relazione agli spazi si concentrano le persone perché gli spazi sono adeguati e si investe nella minor quantità di scuole che rimangono”.

Aggiunge il sindaco: “Dopodiché, vogliamo continuare a pagare cifre esorbitanti per scaldare scuole vuote perché vogliamo lasciarle aperte per il quartiere perché siamo così? Probabilmente c’è gente che non sa di cosa sta parlando, perché nella misura in cui noi abbiamo scuole di quattro piani dove se ne utilizza un mezzo piano, la riscaldi per intero perché gli impianti sono vecchi, io trovo che sia assolutamente scellerato. Di conseguenza è partito uno studio oggettivo basato sui dati”. Ci sono già le prime conclusioni? Viene chiesto. Risposta: “Posso dire che stiamo andando avanti rapidamente e non è il caso di gettare la città in allarme. C’è uno studio che è basato sulla quantità di studenti e i consumi in relazione allo stato disastroso di alcune scuole che hanno serramenti e fabbricati non energivori ma follemente energivori. La cosa migliore sa cos’è? Per non assumermi responsabilità mi metto qui e guardo un po’ il cielo come hanno fatto fino a oggi e dico: “Ma sì, passerà anche questa”. Passano cinque anni e continuiamo a buttar via. Noi siamo quelli del fare, siamo quelli che vogliono intervenire e vogliono soluzioni, è chiaro che non sono tutti contenti. Però Como è una piccola città dove in due chilometri passiamo da Albate a Lora e in via Giussani, due chilometri. Voglio dire se guardiamo due chilometri e prendiamo una città come Roma quante scuole passano…”.

PER APPROFONDIRE

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9 Commenti

  1. Ma chi può sostenere che il termine razionalizzazione significa esclusivamente risparmio monetario? Forse per un contabile nell’esercizio delle sue funzioni.
    Al contrario, un Sindaco dovrebbe attribuire alla parola il significato di valorizzazione dei servizi ed efficienza della loro organizzazione. Ad esempio, se il problema sono i costi di energia, basta chiudere il riscaldamento quando i centri civici sono chiusi, come fa ogni buon padre di famiglia in attesa di tempi di maggiore utilizzo. Chiudere, invece, significa incrementare il degrado delle strutture ed impedirne la fruizione per coloro che hanno difficoltà a trasferirsi altrove con le proprie gambe o con auto inquinanti i cui consumi anche hanno un prezzo. Un Sindaco dovrebbe prendersi cura dei suoi cittadini ancor prima di “razionalizzare” con modalità opinabili le voci meno rilevanti del bilancio della Città. Altrove, infatti, sono gli sprechi e le cause del vero degrado.

  2. Evidentemente Rapinese Sindaco è un frequentatore di Centri Civici se afferma con certezza che vengono utilizzati solo poche ore al giorno. Tra l’altro se fosse un problema di qualche ora al giorno esistono i moderni termostati che consentono di attivare all’occorrenza. Tuttavia, il tema non è questo. Rapinese Sindaco, nonostante le casse comunali abbiano un cospicuo fondo di cassa e il prezzo dell’energia sia in discesa, vuole risparmiare. E ha ragione. Tuttavia, c’è da chiedersi. Se abbiamo necessità di risparmiare e di fare cassa, Rapinese Sindaco non ritiene uno spreco le tariffe che alcune Associazioni pagano per gli spazi pubblici a lago? Non sarebbe opportuno rivederle e rivedere anche le regole che comportano, per manutenzioni straordinarie e migliorie, i finanziamenti del Comune? Anche Rapinese Sindaco come quelli di prima, è debole con i forti e forte con i deboli? Mah…..dai Rapi continua a farci sognare!! 😊

  3. La banalità con cui il sindaco affronta temi complessi come la presenza di una scuola o di un centro di aggregazione in un quartiere è agghiacciante. Chiudere una scuola non significa semplicemente eliminare costi. Una scuola non è un immobile qualsiasi, ma rappresenta un nodo cruciale nella vita di una comunità. Anche se sotto utilizzata. Ma, il sindaco sceriffo certe cose nemmeno arriva a pensarle.

  4. La sua normalità è all’opposto del suo ego, quindi a 0. Perché lì ha perso o non stravinto vuole chiudere. Si sente umiliato.

  5. E per fare i due km da Albate a L’ora come farebbe il sig pifferaio?
    Con l’auto intasando ulteriormente una viabilità al collasso?
    A piedi dalla Valbasca?
    Como non è solo piazza Volta e circondario caro “semplificatore ” dalle soluzioni sempre pronte…..
    Andate a risparmiare tagliando qualche dirigente o funzionario comunale , non i VERI servizi ai cittadini!

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