Era sfuggito ai radar comaschi (almeno sicuramente ai nostri, chiediamo venia) il riapparire all’improvviso, dopo settimane di silenzio estivo, del centro federale del ghiaccio, la serie di impianti che Como e Varese si contendono assieme ai 25 milioni del Pnrr che li finanzieranno. La sfida si era pressoché bloccata alla fine di luglio, dopo una lunga serie di batti e ribatti tra le due città e dopo la presentazione da entrambe le parte delle due bozze progettuali che senza dubbio cambierebbero il volto degli sport del ghiaccio (e di intere fette di territorio).
Ebbene, in questa delicatissima sfida, a rompere il silenzio calato con le vacanze agostane ha pensato – all’inizio di settembre, a dire il vero – una delle voci più pesanti in assoluto: quella del ministro dell’Economia – e varesino docg – Giancarlo Giorgetti. Il quale, peraltro, è davvero il primo “ultras” a favore di Varese, visto che è stato l’unico nome così di spessore a sbilanciarsi in maniera clamorosa da quanto è partita la disfida. A luglio, infatti, Giorgetti dichiarò: “Varese ha una proposta coerente anche con il sistema economico del territorio, basti pensare che all’ultima assemblea degli industriali si è parlato di Varese come riferimento per lo sport e per il turismo sportivo. Altri hanno la stessa ambizione. Ho visto Como e Milano. La federazione sceglierà, ma io tifo Varese come sempre perché il cuore sta dove sta la casa”.
Ebbene, un paio di settimane fa il ministro si è nuovamente speso in maniera plateale alla festa della Lega di Besozzo: “È un progetto importante – ha detto Giorgetti ai media varesini – magari sembrano cose di poco conto ma in realtà il centro federale degli sport del ghiaccio darebbe una vocazione al nostro territorio e andrebbe a connotare la nostra come una provincia capace di investire ed esaltare gli sport minori come è già successo con l’esperienza del canottaggio”. Insomma, parole nettissime che è difficile non vedere come una sorta di pressione nei confronti di Regione Lombardia, e del presidente anch’egli varesino Attilio Fontana, chiamati a indirizzare in maniera definitiva da una parte o dall’altra i 25 milioni del Pnrr messi a disposizione dal governo. Come contraltare, va segnalato invece che sul Lario – dopo la lettera inviata dal sindaco di Como Alessandro Rapinese a tutti i politici e rappresentanti di associazioni e categorie – non si è più sentita volare una mosca, né si ha notizie di incontri o tavoli istituzionali.
12 Commenti
E il buon Molteni e tutti i legaioli che sono a Roma e in Regione eletti dai comaschi? Sempre zitti quando parla il padrone.
Inutili servi di voi stessi.
Ma i parlamentari comaschi tipo butti che viene votato da decenni o la braga del PD cosa fanno per Como?
Ma questo va benissimo a tutti quelli che votano il simbolo senza nemmeno leggere chi ci sia in lista. Evviva il partito più leninista d’Italia!
Se fosse solo il Centro Federale degli sport su Ghiaccio si potrebbe anche farsene una ragione. Anzi, meglio avere qualche palestra, qualche impianto sportivo e qualche bocciofila in più in città che qualche pista di curling dove nessuno giocherebbe. In realtà le vere differenze di trattamento ci sono su aspetti meno ludici e più sostanziali. Ad esempio, da quando si è unificata ATS Insubria, Varese ha meno problemi sui Medici di base di quelli che ha Como; lo stesso per le strutture ospedaliere e, per di più, chi lavora al Sant’Anna mi dice che per far carriera occorrono due condizioni imprescindibili: essere della Lega ed essere di Varese. Se poi guardiamo la gratuità della tangenziale di Varese rispetto al pagamento del tratto abortito Como-Villaguardia, alle resistenze sulla Tangenzialina, e poi ancora all’Università ecc.ecc. le differenze sono sempre più marcate. Insomma, il Ministro dello Sviluppo Economico e il Governatore della Lombardia sono della Lega e sono di Varese e quindi hanno fatto carriera. Nonostante tutto continuano a fare incetta di voti nel territorio comasco anche se evidentemente del territorio comasco a loro frega molto poco. Bisognerebbe spiegare a chi vota Lega a prescindere che forse è meglio votare chi fa gli interessi del proprio territorio e non gli interessi degli ingombranti vicini di casa. Far capire qualsiasi cosa a uno…………?!? Lasciamo perdere, mission impossible! 😊
È più facile metterglielo… di là… che in testa 😉
Stiamo assistendo ad un inutile teatrino, fatevene una ragione, la decisione è stata presa da mesi, la struttura andrà a Varese, con buona pace di tutti.
ovviamente ora per il sindaco la responsabilità sarà dei partiti che non riconoscono la regalità e magnificenza dell’eletto sulle rive del lago di Como.
(Iniziasse a fare e la smettesse di blaterare)
Ma….ma….ma…. ma noi in 3-6 mesi lo facciamo piú bello di quello di Varese…..
“La federazione sceglierà, ma io tifo Varese come sempre perché il cuore sta dove sta la casa” disse un politico “eletto” grazie a 108’138 voti del collegio uninominale di Sondrio (più parte della provincia di Como).
le primarie: no, le preferenze: no, i listini liberi: no, il vincolo di mandato: no, una legge elettorale proporzionale: no
In compenso nessun dialogo con gli elettori e favoritismi a territori diversi da quelli rappresentati. Bottino pieno!
Alle prossime elezioni, qualche passerella, qualche promessa, qualche ricordo di “quando ero bambino e i miei mi prtavano in montagna”, solita infornata di voti (e di astenuti) e avanti un altro giro.
E I parlamentari comaschi ?
Evidentemente sono più corretti e super partes. O dormono.
Ottimo !
Uno spreco in meno.