Quest’anno nemmeno Cernobbio, perla ricca di fascino che si affaccia sul lago alle porte della città di Como, viene risparmiata dalla mancanza di turismo.
Ma non solo: se il settore non è ancora ripartito nella maggior parte delle località del Lago di Como, tra eventi ridotti all’osso e l’emergenza sanitaria che non concede ancora libero movimento da molte nazioni, d’altra parte tanti cernobbiesi segnalano una situazione di incuria nella riva del paese.
Di positivo c’è la rimessa a nuovo della storica fontana, danneggiata da una barca che a causa del fortissimo vento aveva letteralmente abbattuto le sculture della parte superiore della struttura, ma ci sono alcuni dettagli che non passano inosservati.
Panchine rovinate, incise con scritte e disegni, ringhiere scrostate che necessiterebbero di una riverniciata, ma anche alcune aiuole che – per un “Comune fiorito” – forse sono un po’ troppo vuote. E tutto ciò non aiuterebbe ad attrarre i turisti in riva, considerata poi la crisi attuale, secondo molti abitanti di Cernobbio.
“Le panchine e le ringhiere sono messe davvero male – ci racconta Gianni, residente – Mancherebbe anche una fontanella per lavarsi le mani, ci sono molti bambini che prendono il gelato o giocano nel parchetto. Cernobbio è sempre stata piena di turisti, si potrebbe fare di meglio”.
Una coppia di residenti, ancora, indica e commenta il degrado generale dell’area. “Stavamo giusto parlando della situazione in riva – spiegano – ma anche della poca pulizia sulla strada. Guardi lo stato delle ringhiere: questa sarebbe la Cernobbio che tutti ammirano?”
“Non capiamo se il Comune fa finta di non vedere, non può intervenire per mancanza di fondi o non gli interessa proprio – concludono – Dobbiamo dire, però, che il Sindaco Matteo Monti è sempre presente, quindi o non hanno soldi oppure manca l’iniziativa”.
La condizione del lungolago cernobbiese non è, però, il solo problema esistente al momento. Secondo alcuni residenti, anche la chiusura della giostra per i bambini ha pesato e provocato la mancanza di movimento nell’area.
“La chiusura di alcuni locali sul lungolago (ex “Onda”, riaperto da un paio di settimane come “In Riva”, Ndr) e della giostrina dei bambini ha portato disagio sulla riva – spiega Rossella – I bambini sono stati destabilizzati, c’era molta vita mentre ora è un po’ morta”.
Una situazione che porta una mancanza non solo di turisti, quindi, ma anche degli stessi cernobbiesi. “La riva di Cernobbio è una delle più importanti del mondo – continua – qui vengono vip e personaggi di spicco ogni anno”.
E aggiunge: “Bisognerebbe ridare vita alla riva, riaprire la giostra o toglierla completamente perché così stona. Il lungolago e la via principale sono importanti, bisognerebbe averne molta più cura anche per attirare turismo”.
Quali, quindi, gli interventi che suggeriscono i residenti per migliorare l’appeal dell’area? “Sicuramente non metterei più le composizioni artistiche in plastica dello scorso anno – conclude Rossella – erano molto fuori contesto in riva, qui ci vuole un’arte più raffinata. Aggiungerei dei fiori, alcune aiuole sono trascurate. Como è Como, ma Cernobbio è sempre Cernobbio”.
2 Commenti
Sono residente da un paio d’anni, ma ho imparato rapidamente che è unico, potremmo confrontarlo con Hallsttat o qualche altro paradiso terrestre, e ci renderemmo conto della sua importanza, bellezza e fascino speciale … merita la migliore gestione politica Non è facile ma abbiamo il vantaggio
“Como è Como, ma Cernobbio è sempre Cernobbio” scusi?