Oltre cinquecento firme su una petizione, 18 famiglie e altrettanti bimbi coinvolti. Per tutti la nitida sensazione di “non essere considerati” dal Comune. Da settimane si sommano racconti e denunce politiche. Parliamo della chiusura per lavori (stimata in 3 anni) dell’asilo Peter Pan di via Longhena ad Albate (qui la cronistoria) e di come la decisione ricada sui piccoli che frequentano la struttura che devono giocoforza essere trasferiti in un altro nido. E non manca la beffa, come spiega Giulia Bolognesi mamma di un bimbo di un anno e mezzo e tra i quattro promotori della petizione: “Abbiamo chiesto un’assemblea tematica, il Comune alla fine l’ha convocata per il 6 febbraio (domani, Ndr) ma il 31 gennaio scadevano i termini per scegliere un altro nido e effettuare l’iscrizione”.
Partiamo dall’inizio, cosa è successo?
A novembre abbiamo ricevuto la mail del Comune che imponeva di mandare il modulo di trasferimento dei bambini per il prossimo anno scolastico. Ci davano un’opzione aperta su tutti gli altri nidi cittadini con priorità di iscrizione.
A quel punto?
La notizia è stata un fulmine a ciel sereno, abbiamo subito cercato il confronto e raccolto 514 firme perché fosse organizzata un’assemblea tematica. Nel frattempo siamo stati convocati dal sindaco Rapinese con gli assessori Roperto e Ciabattoni, il 23 dicembre alle 17. Invitati esclusivamente i genitori, niente educatrici o altri. Era l’antivigilia di Natale, ovviamente non sono venuti tutti, eravamo 15.
In quella sede avete chiesto che fosse riaperto l’asilo Nuvoletta di Camerlata.
Sì ma ci hanno detto che non ci sono i soldi. Noi sappiamo che è in buone condizioni, come verificato anche in un recente sopralluogo della Commissione 1. La struttura è stata sistemata nel 2009 e chiusa nel 2016. Comunque sindaco e assessori hanno evidenziato come gli uffici siano troppo oberati anche solo per preparare un preventivo che stabilisca i costi di un’eventuale riapertura.
Insomma, non è andata bene.
Abbiamo chiuso la riunione rimanendo d’accordo per un nuovo incontro dopo le feste. Ai primi di gennaio abbiamo inviato una mail chiedendo altri chiarimenti. Nonostante gli accordi e le richieste formali la riunione non c’è stata. C’è stata solo la convocazione dell’Assemblea Tematica lunedì 6 febbraio, peraltro alle 9 del mattino.
Fatto contestato da più parti.
Per forza. Intanto perché l’incontro andava fatto prima, cioè entro il 31 gennaio data ultima per presentare le domande di trasferimento su altri nidi. Abbiamo chiesto una proroga ma non è stata data. Peraltro le nuove iscrizioni si valutano ad aprile e ci sarebbero stati altri due mesi per valutare altre soluzioni.
Dunque avete iscritto i bambini nei nuovi nidi per forza di cose.
Non potevamo fare altro, non hanno proprio voluto aiutarci.
C’è poi la questione delle 9 del mattino.
Esatto, abbiamo scritto chiedendo almeno un orario più consono perché genitori ed educatrici lavorano. Abbiamo mandato oltre alla mail un messaggio all’assessore Roperto ma non ci ha risposto. Così abbiamo scritto alla dirigente del settore Politiche Sociali, Mariella Luciani, sempre ribadendo la necessità di un altro orario e magari di una sede più vicina come il Centro Civico di Albate.
Risposta?
La leggo: “L’orario dell’assemblea è stato deciso in base alle disponibilità dell’assessore”.
Perché servirvi di altri nidi non vi va bene?
Non mettiamo in discussione la qualità del personale delle altre strutture ma chiedevamo continuità didattica. Inoltre i nostri figli sono stati inseriti a settembre. Cambiare nido ed educatrici significa un nuovo inserimento quest’anno e un altro nel 2024 per il passaggio alla scuola dell’infanzia. E’ una questione di stabilità dei i bambini e delle famiglie, come tutti sanno, l’inserimento è un periodo molto complicato.
Siete sicuri che il Nuvoletta sia pronto per aprire?
Come dicevo c’è stato il sopralluogo della Commissione ed erano presenti alcuni genitori come osservatori. E’ pronto, bisogna solo pulire. Gli arredi mancano ma ci sono quelli di via Longhena, anche la cucina si può adattare. Poi c’è una cosa che non va bene…
Quale?
L’Amministrazione dice che è un problema solo di questi 18 bambini. Non è vero perché nei prossimi tre anni arriveranno nuovi iscritti. Le liste d’attesa dei nidi sono lunghe, l’Amministrazione dice di no ma non sa che spesso si smaltiscono perché le famiglie optano per nidi privati e baby sitter. Spostare il servizio a Camerlata garantisce continuità per oggi e domani.
Cosa farete ora?
Andremo all’assemblea di lunedì 6. Da parte nostra ci aspettavamo più supporto, invece no. Nemmeno flessibilità sull’orario.
Vi sentite boicottati?
Più che altro non considerati.