Nuovo capitolo nella vicenda legata alla chiusura del nido di via Longhena. Ancora una volta le opposizioni accusano l’amministrazione di aver convocato l’assemblea richiesta con 400 firme dai cittadini in un orario  “inaccettabile”, cioè alle 9 di lunedì 6 febbraio. Oggi una durissima accusa da Pd, Svolta Civica e Noi per l’Italia.

Con una motivazione pretestuosa il Presidente del Consiglio Comunale (Fulvio Anzaldo, Ndr) ha deciso che non si potrà discutere la mozione che abbiamo presentato con la quale si chiedeva che l’assemblea richiesta da oltre 400 firme, come prevede il regolamento, sul tema della chiusura per tre anni del nido di Albate, convocata dall’Amministrazione Comunale per lunedì 6 febbraio alle ore 9.00, fosse spostata in orario serale, come sempre fatto in passato per tutte le assemblee tematiche; ciò per favorire la maggiore partecipazione dei cittadini. Si tratta di una decisione grave che, oltre a non rispettare il regolamento e non tutelare i diritti dei consiglieri comunali, conferma che non vi è alcuna volontà da parte dell’Amministrazione Rapinese di confrontarsi con i cittadini.
Sarebbe stato infatti imbarazzante per i consiglieri comunali di maggioranza giustificare, con il loro voto, la convocazione di un’assemblea pubblica alle ore 9.00 di mattina di un giorno lavorativo; quindi meglio non discutere dell’argomento nell’aula consiliare. E’ evidente che la convocazione di un’assemblea pubblica in tale orario sia stata fatta con la precisa volontà di impedire di fatto la partecipazione dei cittadini. Non si deve disturbare il manovratore. Questo è quello che il Sindaco e la sua maggioranza pensano della democrazia e della partecipazione.
Si deve però ricordare con forza che il rispetto delle regole e della democrazia deve esserc non solo sul piano formale, ma soprattutto su quello sostanziale”. Gruppi consiliari del Partito Democratico, di Svolta Civica e di Noi per l’Italia