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Cinema Gloria al bivio finale: “La raccolta fondi non ha raggiunto l’obiettivo. Chiusura a giugno o maxi investimenti”

L’obiettivo della campagna “Manchi tu nell’aria” per salvare il Cinema Gloria è giunta al termine senza aver raggiunto l’obiettivo che si era prefissa: raccogliere 200.000 euro di cui 140.000 euro entro il 31 agosto 2022. A confermarlo la comunicazione ai soci del Circolo Arci Xanadu.

“All’oggi (12 settembre scorso, ndr) sono stati raccolti 86.245 euro che al netto delle spese lasciano al circolo una cifra di 72.408 euro. Un risultato straordinario, frutto della partecipazione di tante persone, di associazioni e gruppi e di tanti artisti, ma non sufficiente, e vogliamo ringraziare tutti per aver condiviso questo progetto visionario e concreto al tempo stesso nel suo voler garantire nel tempo, a questa città, a questo territorio, un luogo importante di cultura e socialità – viene spiegato – Nel comunicare ai proprietari l’impossibilità dell’acquisto abbiamo acquisito la loro disponibilità ad un nuovo contratto di 6 anni alle attuali condizioni a partire dall’ 1 gennaio 2023”. Insomma, più che uno spiraglio ma che – sottolinea ancora la comunicazione – “ci pone davanti ad una scelta”.

Questi i punti elencati:

1 – Valutare alla luce delle tante problematiche emerse in questi periodi, che comunque non ci sono le condizioni per continuare l’attività e andare alla chiusura. In questo caso andremmo a chiedere alla proprietà 6 mesi di proroga (fino a giugno 2023) per garantire la stagione 2022-2023 al chiuso e quella all’aperto, avviando a partire da gennaio 2023, la restituzione delle donazioni a chi la chiederà.

2 – Raccogliere questa opportunità e attivare il nuovo contratto a partire dall’1 gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2028. La scelta apparirebbe scontata a favore dell’ipotesi 2, ma, come accennato, ci sono diverse criticità con cui fare i conti. Pensiamo che questa opportunità vada seriamente soppesata ma, per essere seriamente realizzabile, deve poter disporre delle necessarie risorse. Solo così i 6 anni di contratto potranno essere efficaci ed avere un senso.

A questo punto, nella parte un’analisi del momento decisamente delicato complessivo sia del settore cinema sia delle attività stesse della struttura: “Partendo innanzitutto dalla crisi del cinema. Il dopo pandemia ha registrato un vero e proprio crollo delle presenze al cinema; meno 50% su numeri che erano già molto esigui; questo non è più sostenibile. Quindi si impone una revisione e riarticolazione del progetto, non possiamo pensare di continuare gestendo semplicemente lo status quo. Ora è quanto mai urgente andare ancora più a fondo nel progetto Il cinema post cinema, e provare ad andare anche oltre. Ripensare lo spazio e le sue potenzialità nella possibilità di aprire maggiormente ad altre arti e ad altri possibili insediamenti culturali e artistici, ma non solo; si tratta di andare nella direzione che vede le monosale divenire sempre più presidi sociali oltre che culturali, inseriti in rete con realtà vicine di casa. Serve dunque alzare l’asticella e per questo servono investimenti. Servono investimenti per completare gli interventi normativi e di risanamento della struttura. Servono investimenti per progettare nuove attività. Servono investimenti per un non più rinviabile adeguamento della struttura gestionale”.

“Per entrare nel concreto – prosegue – abbiamo pensato a due interventi prioritari: completamento degli interventi strutturali per trasformare la sala in cinema-auditorium; questo ci permetterebbe di dispiegare il progetto di apertura strutturale ad altre attività non cinematografiche. Ristrutturazione del cortile per realizzare un’area esterna funzionante nel periodo maggio-settembre. Questa estate abbiamo sperimentato in modo molto poco strutturato la possibilità di utilizzare lo spazio esterno come area ristoro/bar, la cosa pare funzionare da qui l’idea di ipotizzare la realizzazione di un’area attrezzata esterna, ristrutturando il cortile adiacente lo stabile, che permetta nei mesi estivi un dispiegarsi più ampio delle attività con un bar, uno spazio cinema all’aperto, banchetti di associazioni e la possibilità di piccoli eventi. Due interventi che riteniamo possano essere decisivi”.

Naturalmente, c’è sempre il nodo dei finaziamenti a supporto degli investimenti: “Ma tutto questo andrà finanziato. Questo processo può essere sostenuto con il capitale che abbiamo raccolto per la campagna (60.000 euro disponibili subito e eventuali altri 12.000 a fine 2023). In questo caso chiederemmo l’assenso dei donatori mantenendo comunque la clausola che permetta, per chi lo volesse, il ritiro della donazione. Ma non è sufficiente”.

“Quindi abbiamo lavorato a due 2 progetti molto corposi: il primo presentato in questi giorni a Fondazione Cariplo. Un progetto, del valore di 120.000 euro per il bando cultura che va proprio nella direzione che vorremmo intraprendere; contiamo molto che venga colta la bontà del progetto che se approvato, renderebbe tutto più realizzabile. Siamo inoltre in attesa degli esiti di un progetto con Ministero Cultura e Istruzione, del valore di 130.000 euro, rivolto alle scuole per la formazione all’immagine di studenti e insegnanti di ogni ordine e grado, che vede coinvolti Liceo Teresa Ciceri, Setificio, Istituto Comprensivo di Como Centro. Questo progetto se approvato, aprirebbe in modo importante ad un rapporto con le scuole e impegnerebbe la sala in momenti della settimana oggi pressochè inutilizzati. In definitiva se si compongono questi tre elementi, una piattaforma operativa, risorse cash e progetti finanziati a sostenerla, il progetto avrà le gambe per camminare altrimenti dovremo gettare la spugna”.

“Questo primo periodo di riapertura ci dirà anche come si evolve la frequentazione in sala, ci dirà quanto la crisi sta incidendo nelle disponibilità delle persone, quanto incideranno i costi gestionali con i rincari dell’energia e dei prodotti – chiude la comunicazione – A fine ottobre sapremo inoltre gli esiti del progetto scuola e contiamo per allora di avere maggiori elementi di valutazione per capire quale strada va intrapresa; per quella data contiamo di convocare un’assemblea straordinaria dei soci e dei sostenitori che ne discuta”.

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3 Commenti

  1. Per l’Astra si è mossa la Curia, per il Gloria c’è di mezzo l’ARCI e quindi i comaschi i soldi non li hanno tirati fuori…

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