Il 9 e il 10 gennaio 2023 sono due date a loro modo da ricordare per il cinema e la cultura in senso più ampio a Como. Accade per due fatti più o meno concomitanti, o che almeno sembrano quasi passarsi la staffetta l’uno con l’altro.
Il primo risale a ieri sera ed è simboleggiata dalla foto che vedete in copertina, vanto (a ragione) del circolo Arci Xanadù. Lunedì sera 9 gennaio, freddo fuori, ambientazione non proprio hollywoodiana, sala forse non comparabile con il pigro e comodo divano di casa in pieno inverno. Eppure, è tutto lì da vedere: coda che si allunga sul marciapiede di via Varesina per il primo “Lunedì del cinema Gloria” dell’anno.
Un successo contro ogni tendenza imperante (leggi Netflix e simili) e segno di una vitalità veramente immortale del cinema di Camerlata. Tanto che giustamente è grande la soddisfazione pubblica di Arci Xanadù: “Partenza col botto per i Lunedì del cinema. Stasera (ieri, ndr) avete gremito la sala per la proiezione di Triangle of Sadness. Viva il cinema! Viva il Gloria!”. Un suggello benaugurante anche per il futuro, insomma, che arriva dopo la buona notizia di poche settimane fa, ossia la firma per altri sei anni del contratto di affitto del cinema Gloria, fatto che – dopo un concretissimo rischio di chiusura – ha certificato la continuità dell’attività.
A questo mezzo miracolo, si associa in perfetto parallelo quello di un’altra sala storica della città, letteralmente risorta: l’Astra, che dopo l’avvenuta riapertura con sold out del 7 dicembre scorso, oggi riparte anche con lo storico Cineforum giunto alla sua 65esima edizione (qui i dettagli).
Anche in questo caso, una scommessa vinta in maniera clamorosa grazie a chi ci ha creduto da subito (la cooperativa Astra 21 che avrà il compito di gestire il cinema, affiancata dalla casa di distribuzione milanese PGA e dall’associazione Amici dell’Astra) e a chi ha generosamente contribuito – sia sull’ampio versante istituzionale, sia su quello popolare – alla trionfale raccolta fondi che ha permesso la messa norma e il rilancio della sala.
Insomma, due segnali forti della voglia di cinema e di cultura da parte dei comaschi e della società nelle più ampie articolazioni (basti pensare che per l’Astra è stato essenziale anche il ruolo del Como 1907). E chissà che il terzo squillo – sebbene su tempi necessariamente più lunghi – non venga in futuro dal Politeama appena riacquistato interamente dal Comune.