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Colisseum, addio al centro di Via del Dos. Esposto ad Anac e accusa: “Pazienti cronici e clienti chiedano spiegazioni al dirigente delle Politiche Sociali”

“Si fa presente alla gentile clientela che, a seguito di diffida a firma del dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune di Como pervenuta in data 10 maggio 2022, le attività svolte presso il centro di via del Dos cesseranno al 31 luglio 2022. Eventuali richieste relative alle modalità di erogazione dei servizi pubblici presso il centro oltre tale data dovranno essere indirizzate direttamente all’amministrazione comunale e nello specifico al dirigente del settore Politiche Sociali, sulla quale incombe la piena responsabilità di garantire l’erogazione continuativa e di elevato contenuto prestazionale dei servizi di pubblico interesse, specie laddove intesi a tutelare esigenze di fragilità”.

Con questa comunicazione, nei giorni scorsi, i vertici della Cooperativa Sociale Colisseum, che dal 1995 gestisce la struttura sportiva comunale di via del Dos (palestra e piscina annessi ai Centri Diurni Disabili), hanno dovuto avvisare più di 140 pazienti cronici a cui da anni garantiscono terapie e oltre 700 clienti che a vario titolo usufruiscono dei servizi motori, psicomotori, logopedici e ludico-ricreativi offerti da Colisseum seguendo percorsi specialistici condotti da personale altamente qualificato e regolarmente assunto (22 dipendenti tra soci e dipendenti non soci)

“La più triste conclusione possibile – dicono – per una vicenda iniziata nel 2015. Quell’anno infatti è scaduta la concessione a Colisseum per l’utilizzo della struttura comunale fornendo, tra gli altri, servizi di interesse pubblico per le fasce più fragili della popolazione – bambini, anziani e disabili – con una media di mille accessi al mese in epoca pre-Covid. Da quel momento Colisseum ha continuato a garantire i servizi in virtù delle proroghe rilasciate di anno in anno dal Comune di Como”.

La Cooperativa Sociale Colisseum ha “però sempre creduto fortemente nelle potenzialità della struttura di via Dos e nella fondamentale importanza dei servizi che una ventina di professionisti erogano ogni giorno ai più fragili. Così nel 2018 l’iniziativa, nella continua attesa di una gara di appalto, è partita da Colisseum che ha presentato al Comune di Como una proposta di project financing: la Cooperativa era pronta a investire circa 800.000 euro nella ristrutturazione di cui la struttura ha urgente necessità in virtù di una concessione ventennale per rientrare dell’investimento. Proposta che è stata bocciata dall’amministrazione comunale di Como che ha deciso, nel 2021, di pubblicare un bando di gara per trovare un nuovo gestore a via del Dos”.

Il bando prevedeva una gestione di 15 anni con attività esclusivamente rivolte a invalidi e disabili, oltre a una serie di lavori di riqualificazione della struttura a carico del nuovo gestore. “Bando a cui Colisseum ha provato a partecipare, ma stante le criticità emerse dalla disamina dello stesso che non avrebbero consentito di poter effettuare alcun tipo di offerta, si è vista costretta a presentare un esposto ad Anac (Autorità nazionale anticorruzione), in virtù del quale, la gara pubblica è stata temporaneamente sospesa in attesa di giudizio”, spiegano ancora.

Di fronte alla concreta possibilità che la struttura chiuda il 31 luglio, il presidente della Cooperativa, Gabriele Romanò, non ci sta. “Da gestore e promotore di servizi alla persona rivolti al benessere e all’inclusione ritengo inaccettabile l’idea e ingiusta la decisione di fare chiudere il centro (perché a tutti gli effetti, di questo si tratta dovendo riconsegnare l’impianto privo di tutti gli arredi, attrezzature con le vasche vuote e impianti spenti) i cui lavoratori sono già stati messi a dura prova dalle restrizioni legate alle norme anticovid – ha commentato Romanò – Vi è poi la palese noncuranza verso i bisogni dei cittadini: la chiusura del centro comporta l’interruzione di servizi alla persona essenziali e non sostituibili per l’utenza che vi afferisce, tanto più importanti in quanto la struttura è frequentata, prevalentemente, dai soggetti più fragili all’interno della società: disabili, bambini, anziani, persone che stanno effettuando percorsi di recupero psicofisico. Dove andranno e a chi si rivolgeranno queste persone a partire dal 1° agosto?”.

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12 Commenti

  1. La “macchina comunale” funziona su disposizione degli Amministratori (che è la parte politica), che prende anche le decisioni, spesso senza interpellare preventivamente la parte tecnica (i dirigenti) per un parere… inoltre funziona se si ha cura di mantenerla in buono stato, investendo per acquisire l’attrezzatura x poter lavorare nel modo migliore, e assumendo il personale adeguato….

  2. Come possibile che in meno di un anno vengano “spazzate via” dal Comune – Politiche Sociali, ben tre strutture: Casa della Giovane, Colisseum, Serre di Mognano al servizio delle categorie più fragili e gestite da privati con gran professionalità? Qualcosa non quadra.

  3. Vergognosi!! Via questi dirigenti comunali incapaci e prepotenti. La città è a fianco dei suoi concittadini più deboli. Questi dinosauri della burocrazia , oltretutto pagati da noi, se ne devono andare !

  4. Purtroppo non è l’unica chiusura di servizi destinati ai piu fragili…. nei prossimi giorni (che caso…) chiuderanno anche le Serre di Mognano-Sagnino, centro diurno frequentato da disabili autonomi, operante da 30 anni e mai accreditato in Regione. Poteva essere trasferito in via del Doss, essendoci già il centro per disabili gravi e la piscina di cui sopra, avviando le pratiche in Regione, ma si è preferito affittare la struttura. Scelta politica? La dirigente è stata incaricata direttamente dal Sindaco… incarico di collaborazione di “fiducia”… mah!

  5. Io ho la sensazione che non sia solo un problema di amministrazione ,ma anche di mal funzionamento della macchina comunale , se così fosse qualsiasi coalizione politica troverebbe difficoltà , forse sarebbe bene che finalmente tutti anche gli stessi cittadini si prendessero cura della città . Così un altra piscina sarà chiusa , complimenti !

  6. Almeno questa volta il politico non c’entra, qui il dirigente e gli uffici (che hanno avuto anni per sistemare la gestione) hanno lasciato fare e adesso non vogliono prendersi responsabilità, neanche quella derivante dal buon senso.

  7. Incredibile! Non entro nei meandri giudiziari, ma sono certo di associarmi a tante migliaia di Comaschi nell’apprezzamento di quanto fatto dalla cooperativa Colisseum negli ultimi decenni. Poi un pensiero alle prossime votazioni giunge spontaneo.

  8. Altra perla di questa amministradistruzione. Evidentemente qualcuno pensa che i comaschi siano PIRLONI ma tra pochissimi giorni le urne daranno la risposta giusta.

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