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Como, i pensieri riempiono piazza Perretta: “Finalmente senz’auto. Ora diamole vita, verde e senso”

Dallo scorso giugno Piazza Perretta (qui tutte le cronache sulla zona) è sì libera dalle auto ma, ad oggi, ancora nulla è trapelato per quanto riguarda tempi e modi di un progetto di sistemazione e, di conseguenza, poco o nulla – tranne la certezza del mercatino che la animeranno a Natale – si sa circa l’immagine e l’identità che l’Amministrazione vorrà dare a questo nuovo spazio regalato ai pedoni. E questo al netto del futuro, ancora nebuloso, dell’edificio dell’ex Banca d’Italia (abbattuta e ricostruita? Mantenuta? Con spazi commerciali?) i cui tempi, sicuramente dilatati, non possono e non devono “congelare” questa piazza allo stato attuale. A quello, cioè, di un semplice parcheggio vuoto che nessuno attraversa. Così oggi, proprio nel momento in cui tutto può accadere ma ancora niente è successo, abbiamo deciso di dare voce a chi lavora in questa zona, per sapere come si immagina il futuro di questo spazio ancora tutto da costruire.

“Già aver tolto le auto è un grande passo avanti per ridare dignità a questo punto della città ma non basta perché, a oggi, nessuno lo vive, nessuno l’attraversa – è il pensiero di Barbara (Baby) e Eleonora Doria, titolari dell’ultimo locale arrivato in questa piazza, Babi – per fare questo però non bastano i mercatini ma è necessario renderla accogliente ed attrattiva per le persone, magari con panchine e verde. Noi saremmo le prime ad offrirci per prenderci cura di qualche aiuola, se venissero realizzate, ma anche per collaborare ad eventi. E non diremmo di no neanche alla possibilità di avere qualche tavolino. Il nostro locale chiude alle 20, non porta confusione, ma solo vita e allegria”.

“Quando hanno tolto le vecchie cabine del telefono rompendo tutta la pavimentazione del vecchio marciapiedi in mezzo alla piazza, ho sperato che sfruttassero l’occasione per metterci qualche pianta e trasformarlo in un’aiuola e invece no, l’hanno riempito di cemento – commenta invece Marco Viganò, titolare del bar La Quinta all’angolo con via Ballarini – per ora la piazza è solo un quadrato vuoto e ben venga qualsiasi cosa decideranno di fare, sperando che si faccia davvero qualcosa”.

E il destino del marciapiede/spartitraffico, oggettiva ferita che interrompe la continuità dello spazio pedonale, è il pensiero anche di Antonio Arcudi e Ida Binda della Farmacia Trimarco: “Andrebbe tolto oppure, se si vuole comunque dividere la zona carraia da quella totalmente pedonale, deve essere trasformato in aiuola, altrimenti non ha senso – è il loro pensiero – lo diciamo solo per una questione estetica, ma anche perché sarebbe l’unico punto di verde da qui a Porta Torre. Vedremo cosa decideranno, ma l’importante è che quello che oggi è temporaneo non diventi definitivo, come succede spesso a Como”.

Accanto alla piazza inoltre, e strettamente legata alla sua riqualificazione, c’è anche la piccola ma vivace via Juvarra per la quale, in realtà, un progetto esiste già, come racconta Simone Maggi, titolare del Cicchetto del Centro: “Già prima del Covid ci eravamo consorziati con il vicino ristorante Lo Storico e la gelateria Guidi di via Fontana e avevamo presentato al Comune una proposta per l’eliminazione dei posti auto della nostra via – spiega– al momento, però, i posti dei residenti che parcheggiano qui sono rimasto ma l’Amministrazione ci ha rassicurati sul fatto che, non appena avranno individuato dove spostarli, anche questa via sarà liberata dalle auto. Al momento, però, siamo disponibili a collaborare a qualsiasi idea riguardi la piazza, anche se non siamo direttamente interessati per quanto riguarda eventuali concessioni di tavolini, perché così è uno spazio inutile”.

“Sicuramente molto dipenderà anche dalla destinazione dell’ex Banca d’Italia – gli fa eco Nicola Bianchi del ristorante Lo Storico – quel che è certo è che serve un po’ di verde”.

E il futuro di questa zona, ma soprattutto la prospettiva su come verrà frequentata quando arriverà l’inverno è il pensiero di Daniela, dello storico negozio di calzature Casartelli: “Ora la vediamo piena di gente ma d’inverno qui non c’è anima viva e, senza i parcheggi, ci sarà ancora meno movimento – dice infatti – ogni mattina chi si affaccia sotto questi portici deve pulire le tracce lasciate dalle persone che sporcano o trascorrono qui la notte e, anche se siamo in pieno centro, c’è davvero un degrado inaspettato. Per questo spero in un progetto che porti arredi urbani e un po’ di movimento, oltre che una maggiore pulizia”.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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