Ci sono voluti 17 anni, ma il lungolago di Como finalmente vedrà i nuovi parapetti per la passeggiata rifatta. E’ servito un tempo lunghissimo, dunque, per capire come sarà l’aspetto definitivo dell’area più turistica della città, visto che i primi pezzi delle storiche ringhiere con il motivo dei timoni vennero asportati nell’inverno del 2008, quando iniziarono i lavori per le paratie antiesondazione.
Che fine abbiano fatto quei parapetti tanto amati dai comaschi, a oggi, non è dato saperlo con precisione. Una parte venne addirittura restaurata da Regione Lombardia ma poi non è mai tornata al suo posto. Anche perché, come noto, quelle ringhiere vennero poi dichiarate non più a norma per un eventuale riposizionamento, oltre che non avere una lunghezza tale da coprire tutto il bordo del nuovo lungolago.
Il problema di fondo emerso qualche anno fa fu sia l’altezza dei vecchi parapetti, sia il fatto che fossero ‘scalabili’ ad esempio dai bambini e dunque pericolosi e non protettivi al 100% contro il rischio di accidentali cadute nel lago.
Dal momento della definitiva archiviazione dei ‘timoni’, si sono susseguite ipotesi e tentativi (incluso uno poi bocciato dalla Soprintendenza) per indentificare un nuovo modello sia a norma, sia intonato alla zona di massimo pregio ambientale. Quale sia stata la scelta definitiva si saprà il prossimo 13 maggio, quando sul lungolago sarà posato un primo tratto-campione del nuovo parapetto, come test di prova. Poi, forse, si avvicinerà l’addio alle scalcinate protezioni da cantiere che accolgono oggi comaschi e turisti su tutto il fronte lago.
Come aspetto collaterale, per permettere le operazioni e la sosta dei mezzi che trasporteranno il materiale, quel giorno sul Lungolario Trieste saranno soppressi gli stalli di sosta dedicati alle moto dalle 7 alle 18.