Chi di noi non si è mai affidato al fai da te? Cambiare una lampadina o sistemare quella gamba della sedia un po’ traballante è piuttosto semplice, anche grazie alle varie indicazioni che si possono trovare su internet. Questa scuola di pensiero però non si deve applicare a qualsiasi aspetto della vita, perché potrebbe diventare estremamente pericoloso, fino a nuocere alla salute. Ieri sera, alla Pinacoteca Civica si è proprio parlato di questo problema, quattro dottori e dottoresse hanno spiegato i pericoli del fai da te, non quello del bricolage ma in medicina, quello che si pratica online, spesso senza le giuste competenze. Un tema che a qualcuno può dare fastidio, ma che è un problema reale e sempre più diffuso, favorito dal web: l’autodiagnosi.
Molto spesso infatti, su internet circolano bufale o semplicemente informazioni che vengono interpretate male. I relatori d’eccellenza della serata: dottoressa Doris M. Mascheroni specialista di oncologia a Como, dottoressa Laura Iorio specialista in scienza dell’alimentazione e dietologia, dottoressa Marina Russello specialista in allergologia e dottore Gianluigi Spata dietologo e diabetologo hanno messo in guardia le persone sul pericolo che arriva proprio dal web per quanto riguarda tre ambiti principali: oncologia, allergie e alimentazione.
“Non ci si fida più dei medici ma dei social”
Il fai da te e le fake news che girano sui social o vengono riprese anche da certi giornali, sono pericolose in tutti i campi della medicina, ma in oncologia in particolare. “Pensate che – ha spiegato la dottoressa Mascheroni – oltre l’88% delle persone cerca informazioni online quando ha un sintomo o riceve una diagnosi. Arrivano dallo specialista con il fogliettino stampato da internet. Qualche anno fa, all’Istituto Nazionale dei Tumori, è stato fatto un controllo: il 99% delle autodiagnosi era scorretto“.
Negli ultimi anni c’è stato un boom di autodiagnosi, secondo l’esperta i problemi sono principalmente due: “I pazienti oggi hanno meno fiducia nei medici e i social e l’intelligenza artificiale sono esplosi. Si è ridotta l’autorevolezza della classe medica: paradossalmente, ci si fida più di internet che delle istituzioni sanitarie. Vi faccio un esempio concreto: in ematologia, la presenza di una certa proteina non è indicativa di tumore. Ma se la cercate su Google, la prima cosa che appare è tumore del midollo. Mi capita almeno una volta al mese“.
Su internet ci sono moltissime finte cure per il tumore, si approfitta di persone spaventate e in un momento di confusione, portandole su una strada che nel migliore dei casi non fa nulla ma nel peggiore può provocare dei deterioramenti. “I tumori sono causati da mutazioni del Dna, quindi l’unica cura possibile deve agire su quelle mutazioni. Invece continuano a circolare fake news pericolose, come la terapia a base di bicarbonato di sodio del Dottor Simoncini, l’urinoterapia del dottor W. J. Amstrong o l’acqua di Alessiani. Il bicarbonato può alterare il pH del sangue, portando a malattie ematologiche. L’urinoterapia, invece, rischia di veicolare batteri pericolosi. Per quanto riguarda l’alimentazione: esistono cibi che prevengono il cancro? No, non bisogna eliminare intere categorie di alimenti, ma seguire una dieta equilibrata. La dieta mediterranea è quella che offre un miglior bilanciamento tra i vari nutrienti. Non è vero che esistono erbe mediche, integratori o vitamine in grado di prevenire il tumore. La verità è che ogni terapia deve essere personalizzata, sia in base alla persona sia alla specifica malattia”.
“Non fidatevi di diete che promettono risultati rapidi”
Passiamo ora ad un altro tipo di fai da te, altrettanto pericoloso: i regimi alimentari spesso autodiagnosticati. “Ho provato a cercare un libro sulla nutrizione – ha spiegato la dottoressa Iorio – e ne ho trovati moltissimi scritti da personal trainer, influencer e modelle. Sembra che chiunque possa parlare di nutrizione, anche senza competenze”.
Anche in questo caso il problema principale sembrano essere proprio i social: “Gli influencer mostrano cosa mangiano, facendo credere che seguendo la loro dieta si possono ottenere molti risultati in pochissimo tempo, arrivando ad avere un fisico come il loro. Peccato che molto spesso tralasciano il fatto che si allenano ore ogni giorno. Ci sono anche tante app e siti che propongono schemi alimentari mensili, ma anche questi sono pericolosi perché non sono personalizzati. Così si crea una diffidenza verso i professionisti, e si dà più fiducia a ciò che si trova online”.
Le diete più comuni? Chetogenica estrema, digiuno intermittente non controllato, diete senza glutine o lattosio senza diagnosi e diete detox miracolose. “Il rischio di queste diete lampo è la malnutrizione e gravi carenze nutrizionali. Ci potrebbero essere danni a cuore, fegato e reni, squilibri ormonali, problemi digestivi. Per non parlare dell’effetto yo-yo, ovvero quando si recupera tutto il peso più gli interessi, e in alcuni gravi casi si possono anche sviluppare disturbi dell’alimentazione. Quando si perde peso con queste diete miracolose, cosa si perde davvero? Noi siamo fatti da massa grassa e massa magra. Il dimagrimento corretto avviene quando perdiamo grasso di deposito. Ma con queste diete rapide si perdono solo liquidi e muscoli, e questo può causare molti problemi”.
Quindi, come si fa a riconoscere una dieta non sicura? “Non fidatevi di quelle che promettono risultati rapidi, che eliminano interi gruppi alimentari e che sono diffuse da non professionisti“.
“Un’ autodiagnosi sbagliata può causare gravi danni alla salute”
Ora parliamo del fai da te diagnostico nel campo delle allergie e intolleranze alimentari. “Oltre il 25% dei pazienti crede di essere allergico – ha spiegato la dottoressa Russello – ma in realtà solo il 2-4% degli adulti lo è davvero. Allergia o intolleranza? La differenza è semplice: l’allergia esiste mentre molte intolleranze, invece, sono diagnosticate con metodi alternativi non validi, quindi non esistono dal punto di vista medico. Tantissimi sintomi vengono collegati erroneamente a intolleranze o allergie. Le vere intolleranze riguardano il lattosio, il fruttosio e la sensibilità al glutine (non la celiachia, che è un’allergia autoimmune vera e propria)”.
Anche in questo caso ci sono moltissimi test che non hanno valore medico accertato: “Il Pulse Test o test di provocazione sotto la cute o sotto la lingua, la misura dell’attività elettrica cutanea, la Kinesologia applicata, la biorisonanza, l’Alcat test, il test di citotossicità e l’analisi del capello non dicono nulla di affidabile. E così il paziente rischia di essere deviato nel percorso diagnostico. È possibile che qualcuno riceva una diagnosi sbagliata di celiachia tramite test non autorizzati e inizi a escludere alimenti fondamentali, con danni alla salute. Le diete non necessarie possono causare anche problemi sociali, ad esempio limitando la possibilità di mangiare con altri”.
“Verificare sempre le fonti online”
Infine il dottor Spata ha concluso la serata condividendo poche e semplici indicazioni per non cadere trappola delle fake news in campo medico. “La chiave è verificare le fonti. Quando si consulta un sito o una notizia sanitaria online, è bene chiedersi: chi è il proprietario del sito? È un’istituzione, un medico, un editore affidabile o un privato? Sono indicate fonti autorevoli e aggiornate? I siti più affidabili in Italia restano quelli istituzionali: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), Ospedali pubblici e società medico-scientifiche. L’importante è che non bisogna mai sostituire la visita medica con un’informazione trovata online. Diffidate delle prescrizioni a distanza senza visita, dei blog e forum che raccontano esperienze personali, ma non offrono basi scientifiche, della pubblicità mascherata da informazione e soprattutto dei complottismi su vaccini e farmaci”.
Il web è uno strumento potente, ma anche pericoloso se usato senza senso critico. L’autodiagnosi può creare paure ingiustificate, ritardare cure corrette e persino causare danni. Per questo è fondamentale affidarsi a medici e professionisti qualificati. La salute non è un fai da te.