Un alveare urbano per rilanciare il commercio di prossimità e trasformare Como in una città più verde, accogliente e partecipata. È il cuore del modello di rigenerazione urbana promosso dal Comune attraverso il Distretto Urbano del Commercio (Duc), un progetto che verrà celebrato sabato 28, dalle 15 alle 18 in piazza Perretta, con Il Sentiero del Miele: un evento aperto a cittadini e turisti tra natura, sapori locali, artigianato, musica dal vivo e laboratori per bambini.
Il richiamo al modello dell’alveare non è casuale: in infatti è la metafora di un ecosistema urbano e commerciale che cresce grazie al contributo di tutti, l’iniziativa intende rafforzare il legame tra residenti e territorio, dando nuova linfa ad attività locali sempre più minacciate dalla monocultura turistica. “Ogni intervento, grande o piccolo, va in questa direzione – ha dichiarato il sindaco Alessandro Rapinese – migliorare la qualità degli spazi, sostenere chi li vive e li anima ogni giorno, dai residenti ai commercianti. Una città bella, pulita e ordinata non è solo un luogo piacevole da abitare, ma diventa anche più attrattiva per chi la visita, contribuendo a un’economia locale più forte e sostenibile”.
Il progetto ha preso forma con la riqualificazione di quattro zone verdi: la stazione San Giovanni, piazza Vittoria, viale Geno e il giardino di via Balestra, dove è stato posizionato l’alveare urbano, visibile anche da viale Lecco. A questi interventi si aggiunge la riorganizzazione del Parchetto di piazza del Popolo: nuova area giochi, valorizzazione del verde esistente, percorsi accessibili e inclusivi.
L’alveare come simbolo di comunità
L’idea guida è stata semplice e potente: “salviamo le api per salvare il commercio“, come ha ricordato Carlo Montisci, manager del Duc, sottolinea l’importanza dell’equilibrio tra residenti e visitatori: “Como ha un centro storico straordinario, ancora leggibile nella sua struttura romana. Ma come tutte le città turistiche rischia di perdere le sue funzioni quotidiane. Il commercio di vicinato assicura l’identità della comunità. Come le api sono un indicatore della salute dell’ambiente, i negozi locali sono un indicatore di salute urbana. E vanno protetti creando il giusto habitat”.
Il contesto: Como tra turismo e identità
Nel 2023 il Lago di Como ha registrato 4,8 milioni di pernottamenti, con l’83% di turisti stranieri. La sola città di Como ha assorbito l’86% dei soggiorni alberghieri dell’intera area (fonte: Regione Lombardia). Numeri da record, che testimoniano l’attrattività della destinazione, ma che pongono interrogativi sulla tenuta del tessuto urbano.
In Italia, tra il 2012 e il 2024 sono spariti quasi 118.000 negozi al dettaglio e 23.000 attività ambulanti, mentre sono cresciute solo le imprese legate ad alloggio e ristorazione (fonte: Centro Studi Confcommercio). Ma oggi, secondo una ricerca Bva Doxa per American Express, il 45% degli italiani ha aumentato gli acquisti nei piccoli negozi, con picchi del 54% tra i giovani 18–34 anni.
E non è solo una questione economica: l’88% degli italiani preferisce vivere in quartieri con negozi di vicinato, la loro presenza può aumentare fino al 20% il valore degli immobili. Questo perchè si associano a sicurezza, inclusione e qualità dello spazio pubblico.
Valentino Chiarion, direttore del settore commercio in comune, ha raccontato l’evoluzione del progetto: “All’inizio ero scettico. Fare rete è complicato, vuol dire uscire dalla propria comfort zone. Ma lavorando fianco a fianco con i colleghi, ho iniziato a credere in questo progetto. Oggi abbiamo una nuova immagine per il Duc, un logo chiaro e contemporaneo, strumenti di comunicazione aggiornati e un’identità riconoscibile per tutta la città”.
Cavalleri e la sua visione rivoluzionaria
Alla base del progetto c’è anche una visione architettonica ben precisa, firmata dall’architetto Elisabetta Cavalleri, che ha coordinato gli interventi di riqualificazione delle aree verdi. Un lavoro che, come racconta lei stessa, è stato reso possibile grazie a una sinergia rara tra pubblico e professionisti: “Le sfide non sono mancate, ma la collaborazione con gli uffici comunali è stata molto efficiente. In un appalto pubblico è raro trovare tanta disponibilità trasversale: se serviva ricostruire la memoria storica di un’area o capire dove passassero gli impianti, c’era sempre qualcuno pronto ad aiutarci. Questo ha fatto la differenza”.
Anche la ditta a cui sono stati affidati i lavori è stata, secondo Cavalleri, un valore aggiunto: “Non si sa mai cosa può succedere in un appalto pubblico, ma in questo caso abbiamo lavorato con un’impresa fantastica. È un dettaglio importante, soprattutto se si pensa a esperienze meno fortunate come, ad esempio, ai Giardini a Lago“.
Il concept, racconta l’architetta, è nato da una sollecitazione dell’allora assessore Marco Butti: “Mi parlò di un finanziamento dedicato al commercio e della necessità di legarlo a un’idea green, culturale, attrattiva. C’era un budget contenuto e qualcuno diceva che fosse persino troppo. Allora mi sono chiesta: cosa c’è di più green di un’ape? Senza api, il mondo finisce. Così è nata l’idea dell’alveare urbano e della fioritura prolungata, da primavera fino a settembre”.
Infine, la scelta dei luoghi non è stata casuale: “Abbiamo privilegiato aree dove sono presenti monumenti o punti di valore storico: piazza Vittoria con la statua di Garibaldi, i giardini della stazione San Giovanni con la scultura di Clerici, fino ad arrivare al giardino di via Balestra, poco conosciuto ma ricco di potenzialità. È stato un lavoro di rigenerazione che ha ridato luce anche a spazi dimenticati”.
Il Sentiero del Miele: una festa per tutti
Sabato 28, domani, in piazza Perretta, il centro città si trasformerà in un alveare vivo e colorato. In programma ci sono degustazioni di specialità locali, laboratori per bambini sul riciclo e l’ambiente, musica dal vivo e artigianato, infine ci sarà anche l’intervento di Claudia Zanfi, esperta di apicoltura urbana, sul ruolo delle api come sentinelle della biodiversità.
Alle 16.30 verranno inaugurati i giardini pubblici di piazza del Popolo. “Tutto il Comune si è messo a disposizione – ha affermato il vicesindaco Nicoletta Roperto – È stato un lavoro corale, e siamo emozionati di poter restituire alla città questi spazi rigenerati. Vi aspettiamo tutti”.