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Como, approvati i rincari della tassa rifiuti. Il Pd: “Aumento sui cittadini ma senza miglioramenti, ecco perché”

Mercoledì 24 aprile il consiglio comunale di Como ha approvato le nuove tariffe delle Tari, la tassa sulla raccolta dei rifiuti. Il Pd ha votato contro e oggi ha diffuso una nota per spiegare le ragioni della contrarietà. “Nel Consiglio comunale di mercoledì è stata discussa l’approvazione delle tariffe Tari per il 2024, sulle quali è previsto un aumento complessivo delle entrate del 3,28% – dichiarano i consiglieri comunali Stefano Legnani e Patrizia Lissi – L’aumento dei costi a carico dei cittadini non corrisponde un aumento o un miglioramento dei servizi promessi. Ad esempio, il ritiro dei pannoloni per gli anziani è iniziato solo dopo alcuni mesi dalla decisione di ridurre da due a uno i ritiri settimanali dei sacchi grigi dell’indifferenziata. Quello dei pannolini, a oggi, non è neppure iniziato. E non sono state posizionate le ecoisole per il conferimento dei rifiuti differenziati, o gli ecocompattatori per le bottiglie di plastica, né tantomeno i distributori automatici dei sacchetti per la raccolta”.

“L’aumento delle entrate, inoltre, è di circa 470 mila euro l’anno – proseguono Legnani e Lissi – Importo che si può stimare più o meno corrispondere al valore di kit per la raccolta differenziata che vengono pagati al gestore del servizio, anche se, come denunciato già qualche settimana fa, non ritirati dai cittadini. Se venissero pagati dal Comune solo i kit effettivamente distribuiti, l’aumento delle tariffe sarebbe tranquillamente evitabile”.

“Infine – concludono i consiglieri – sulla base di un accesso agli atti, in sede di discussione delle tariffe, ho fatto presente al sindaco che, contrariamente a quanto affermato lo scorso novembre in una trasmissione televisiva, non è vero che il Comune ha incassato 3 milioni di euro per effetto degli accertamenti sulla TARI promossi dall’Amministrazione, bensì 684 mila, complessivi, per gli anni 2022 e 2023. Propaganda, così come lo è stata l’iniziativa di controllo TARI in occasione del rinnovo della carta d’identità, essendo già tutti i dati in possesso del Comune, o la sbandierata convenzione con l’università per il tirocinio di nove studenti a supporto dell’ufficio tributi. In realtà, sono stati presenti due ragazzi per due mesi e mezzo e un altro per cinque. Parole, parole, parole. Bla, bla, bla, a fronte di fatti che continuano a mancare o ad andare a discapito dei cittadini”.

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5 Commenti

  1. Io non so come sia possibile pagare la Tari in base al numero di persone nel nucleo familiare e ricevere la stessa quantità di sacchi nel kit di chi abita da solo

  2. Comunque è coerente… il servizio ha sempre fatto schifo, era già piu costoso di quello in molte altre città capoluogo, l’anno scorso è stato ridotto e quest’anno aumenta senza alcun servizio in più ma continuando con quella buffonata della distribuzione kit che sarebbe più conveniente, per tutti, eliminare per scontarne il costo dal già esoso balzello.

    Per la cronaca, prendendo un’altra città “costosa” come Aosta, con il simulatore Tari per casa mia pagherei 225 euro annui circa contro i 267 pagati lo scorso anno ma con le “isole ecologiche” ogni tre isolati per concentrare la raccolta, efficientarla ed evitare un porta a porta che mai ê stato troppo efficiente.

    Ma si sa, gli esempi di altre realtà sono semore stati indigesti agli amministratori autoctoni che si nascondono dietro il ritornello “ma non di possono comparare”, esatto perché altrove i servizi ci sono, sono migliori e costano meno… incomparabili in effetti.

  3. Gli aumenti li pagano i residenti per i TURISTI.
    È così in tutto lo stivale.
    I residenti pagano lo sfruttamento del territorio da parte dei turisti.
    La tassa di soggiorno non si riesce a sapere come venga spesa.
    Benvenuti in Italia.

  4. Mi complimento con il Consigliere Legnani per l’intervento in Consiglio sulla tari, menzionando la “carnevalata”, posta in essere dal Sindaco, con il banchetto presso l’Ufficio Anagrafe, per combattere l’evasione TARI.
    Consigliere, Ella è andato molto vicino al motivo essenziale della serata e, sarebbe quello che non esiste un controllo dei Tributi Comunali da circa 10 anni, precedentemente svolto dal Nucleo dei Vigili Tributari.
    Gli stessi sono stati trasferiti dall’Assessore dell’epoca, su segnalazione dei Dirigenti del Settore de quo, presso la Polizia Locale con compiti di tutt’altra materia.
    Segnalo che di detto provvedimento è stato presente il Sindaco che sedeva sui banchi dell’opposizione e, lo stesso non ha mai dato riscontro allo scrivente, del mancato ripristino di detto Organo.

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