Riceviamo e pubblichiamo integralmente la mail firmata di un lettore. Un cittadino decisamente pentito di aver votato e fatto votare sindaco di Como, Alessandro Rapinese, che esprime il proprio disagio soprattutto sul fronte parcheggi per residenti e scuole. Ecco la missiva (per i vostri contributi redazionecomozero@gmail.com):
Gentile redazione Comozero,
sono un vostro affezionato lettore e dopo aver letto l’articolo sui parcometri ho deciso di scrivere tramite voi al nostro sindaco, visto che mi ha bannato ovunque e, nonostante le promesse, all’Informagiovani (intende i locali di via Vittorio Emanuele, Ndr) il venerdì mattina non si vede mai.
Caro Alessandro, mi permetto di darti del tu perché ho creduto in te fin dalle tue prime corse alla poltrona di sindaco e, nel mio piccolo, nel 2022 ti ho sicuramente portato ben più di un pugno di voti convincendo parenti, genitori, colleghi e vicini di casa dubbiosi a sceglierti. Perché io in te credevo veramente: giovane, combattivo, capace di farti sentire dai banchi dell’opposizione tra cortei, fischietti, fiaccolate, in jeans e maglietta per le strade disponibile a parlare con tutti, con gazebo in ogni quartiere ad ascoltare tutti.
E invece oggi leggo il cartello che qualcuno ha appiccicato a uno dei nuovi parcometri, con un “ci vediamo alle elezioni” e penso che potrei averlo scritto io. Vedo spuntare come funghi raccolte fondi per ricorrere al Tar e mi ritrovo a fare una cospicua donazione. Leggo della disputa peri VS ciliegi e io, che non riconosco una rosa da un cactus, mi ritrovo d’accordo con persone con cui mai avrei sognato in vita mia di condividere un punto di vista.

Vedo i tuoi video e mi dispiace che tu non abbia un amico che ti toglie quel cacchio di telefono dalle mani e ti dice “Ma lo vedi che stai facendo solo figure?”. Vedo i consiglieri e gli assessori che ti sei scelto e non posso capacitarmi del fatto che l’unica volta che ho sentito la loro voce in aula è stato per proporre di cambiare il “Volt” in “Volta”.
Ti vedo insultare in Consiglio, masticare la cicca, alzarti e mi domando non solo come hai fatto a dimenticarti a cosa serve l’opposizione e perché va ascoltata, tu che su quei banchi sei letteralmente diventato grande, ma anche come diavolo faccia un uomo di 50 anni che arriva dal tuo livello sociale e si trova nella tua posizione ad aver perso i principi base dell’educazione, quella che si insegna all’asilo per intenderci.

Puoi quindi immaginare come mi senta da tre anni a questa parte: una specie di fidanzata tradita sull’altare, uno a cui il suo migliore amico ha rubato la ragazza che gli aveva promesso di aiutarlo a conquistare, ghostato, bannato, fregato da tutti i punti di vista e anche un po’ in imbarazzo con tutte le persone che ho convinto a votarti e che ora si vedono rappresentate da un bimbetto capriccioso e maleducato.
E no, non mi incanterai nel 2027 con l’asfaltatina sotto casa e i rendering di viale Geno, della Ticosa o di Muggiò o dello stadio che hai solo avuto la fortuna di poter (forse) veder partire perché sono arrivati gli Hartono, mica perché sei bravo tu. Perché in tre anni mi sono ritrovato, banalmente:
– a non sapere se il nido di quartiere del mio più piccolo resterà aperto o se dovrò assumere una tata che lo porti dall’altra parte della città mentre io corro a prendere il treno.
– a non sapere se la mia grande dovrà andare alle elementari a Tavernola accompagnata in auto da mia moglie che poi tornerà in città e lascerà di nuovo l’auto a casa per correre a sua volta al lavoro.
– a non essere sorteggiato per il posto auto (che tu avevi promesso a tutti i residenti giusto?) perché l’anno scorso ero stato già escluso e, scemo io, ho pensato di affittare per un anno un posto auto in un noto “resort” per auto sotterraneo 5 stelle lusso in zona stadio che mi costa più di quanto sia umanamente sopportabile per il mio reddito. E sai perché l’ho fatto? Perché ho avuto la sfiga di ereditare un piccolo appartamento in un condominio anni ’60 senza garage e purtroppo con i bimbi piccoli non posso girare per la città in cerca di un impossibile parcheggio quando c’è la partita, il sole, i saldi, Natale, Pasquetta, il ponte, sciopero dei mezzi, la pioggia… E se a qualunque titolo (la “necessità vitale” è un titolo?) hai un posto auto allora sei escluso a prescindere. Risultato? Se voglio partecipare al bando 2026 devo abbandonare il garage e parcheggiare in periferia per un anno, visto che a 3€/ora h24 non posso certo permettermi di lasciare l’auto che uso solo nei weekend in zona casa. Oppure posso vendere un figlio a un mercante di schiavi e continuare a mantenere il mio attuale garage di lusso.
– a pensare di andarmene da Como trasformando il mio appartamento nella milionesima casa vacanze che magari farà gestire a qualcuno dei tuoi, dai.
– ad aver capito cosa volessi dire con quello slogan “Ora puoi”: non che avrei potuto avere come sindaco uno di noi, non un politico lontano anni luce dai quartieri, bensì che “ora posso” andarmene in silenzio che a te il dissenso non piace, ti disturba mentre fai… Esattamente, cos’è che stai facendo Alessandro? A parte i videoselfie, intendo.
#CiVediamoAlleElezioni