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Attualità, scuola

Como, c’è amianto nel nido del centro storico. Ecco il documento del Comune e cosa svela

C’è una relazione del Comune di Como, datata 25 ottobre 2024, che parla del “Programma di controllo dei materiali contenenti amianto e procedure per le attività di manutenzione” relativa alla Scuola di Infanzia Carluccio di via Volta 34 a Como. Parliamo della stessa materna da mesi al centro delle cronache poiché finita nell’elenco delle scuole che il sindaco Alessandro Rapinese ha deciso di chiudere (qui i racconti).

Il documento, stilato dal dirigente Luca Noseda e dal responsabile del rischio amianto Simone Caspani, è stato inviato nelle scorse ore da una fonte alla redazione di ComoZero.

Ne riportiamo ampi stralci, come da foto sopra. Si legge: “A seguito dei sopralluoghi svolti in data 11 settembre 2024, a valle dei campionamenti effettuati sul materiale prelevato, si è riscontrato quanto riportato nei successivi paragrafi. Il M.C.A (Amianto, Ndr) è presente all’interno di alcune lastre in cemento – amianto utilizzata come sottocoppo, come meglio rappresentato nella planimetria identificativa e dalla documentazione fotografica di seguito riportata“.

Scrivono i tecnici: “Si precisa che la documentazione fotografica rappresenta lo stato dei luoghi al momento del sopralluogo effettuato (11.09.2024) e rappresenta esclusivamente la falda oggetto di prelievo. Le altre falde non sono attualmente accessibili ed ispezionabili, fatto salvo attività da svolgersi mediante opportuna opera provvisionale (ponteggio metallico, ponte su ruota e linea vita)”.

E ancora in alcuni passaggi:

2.2 Campionamenti ambientali effettuati
Non eseguito. Si valuterà, prima e dopo eventuali attività di bonifica, di effettuare dei campionamenti ambientali per valutare la possibile presenza di fibre aerodisperse (amianto, FAV, FCR, altre).

2.3 Indice di degrado copertura
Conformemente a quanto previsto dalle Linee Guida della Regione Lombardia (D.D.G.S n. 13237 del 18.11.2008), si è proceduto a calcolare l’indice di degrado, che risulta pari a 36 (vedi allegato).

Poi il documento precisa come il 24 ottobre scorso sia stata notificata ad Ats Insubria: “La presenza di amianto all’interno dell’edifico oggetto della presente relazione (l’asilo Carluccio appunto, Ndr)“. Per quanto riguarda il punto 5 della relazione cioè la voce “Utilizzo dei locali”, si legge e riportiamo letteralmente:

Tenuto conte che il sottotetto non è a contatto diretto con le aule e gli spazi della struttura in oggetto, non sussistono particolari criticità relative all’utilizzo dei vari locali presenti. È necessario, però, segnalare nel giardino pensile adiacente la copertura, nel tratto finale della ringhiera posta a protezione sul lato opposto rispetto a Viale Varese, è oggi possibile venire a contatto con il M.C.A. presente (sottocoppo) – come evidenziato anche dal report fotografico presente al paragrafo 2.1. Premesso che il M.C.A. è del tipo compatto e che non presenta particolari segni di degrado (come evidenziato dalla valutazione dell’indice di degrado allegato) – è indispensabile evitare che i fruitori del giardino possano in alcun modo andare a toccare / danneggiare il M.C.A. e, pertanto, deve essere impedito l’avvicinamento al manto di copertura.

È opportuno specificare che Le prescrizioni riportate al presente capitolo sono riferite esclusivamente all’utilizzo del sottotetto e che nulla osta all’uso degli altri locali (a varia destinazione) presenti nei restanti piani dello stabile. Si fa presente che la presente valutazione non tiene conto di fattori di rischio diversi da quelli previsti dal Decreto Ministeriale 6 settembre 1994.

Quindi cosa succede? Risponde il paragrafo 6 del documento alla voce “Programma di controllo e manutenzione”. Riportiamo ancora letteralmente:

Dal momento in cui viene rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti.

Tale programma implica di:
– mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto / F.A.V.,
– prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre,
– intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio,
– verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto / F.A.V.

6.1 Periodicità degli interventi di controllo

Si prevede l’effettuazione, nonostante si tratti di M.C.A. di matrice compatta, almeno una volta all’anno di un sopralluogo finalizzato al controllo visivo del manufatto, con la raccolta di adeguata documentazione fotografica a supporto.

Quindi vengono ricapitolate al paragrafo 7 le “Misure di sicurezza da adottare durante le attività di manutenzione”. Ecco:

Le operazioni di manutenzione vera e propria possono essere raggruppate in tre categorie:
a) interventi che non comportano contatto diretto con l’amianto e/o le F.A.V.;
b) interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti amianto e/o le F.A.V.;
c) interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di materiali contenenti amianto.

Operazioni che comportino un esteso interessamento dell’amianto saranno effettuate solo nell’ambito di progetti di bonifica (piani di lavoro) secondo la normativa vigente.

Durante l’esecuzione degli interventi non è consentita la presenza di estranei nell’area interessata. L’area deve essere isolata con misure idonee in relazione al potenziale rilascio di fibre:
– per operazioni che non comportano diretto contatto con l’amianto e/o le F.A.V. può non essere necessario alcun tipo di isolamento;
– negli altri casi la zona di lavoro deve essere confinata e il pavimento e gli arredi eventualmente presenti, coperti con teli di plastica a perdere.

L’impianto di ventilazione (se presente) deve essere localmente disattivato. Qualsiasi intervento diretto sull’amianto deve essere effettuato con metodi ad umido. Eventuali utensili elettrici impiegati per tagliare, forare o molare devono essere muniti di aspirazione incorporata. Al termine dei lavori, eventuali polveri o detriti di amianto caduti vanno puliti con metodi ad umido o con aspiratori portatili muniti di filtri ad alta efficienza. I lavoratori che eseguono gli interventi devono essere muniti di mezzi individuali di protezione.

Per la protezione respiratoria vanno adottate maschere munite di filtro P3 di tipo semimaschera o a facciale completo, in relazione al potenziale livello di esposizione. Nelle operazioni che comportano disturbo dell’amianto devono essere adottate inoltre tute intere a perdere, munite di cappuccio e di copriscarpe, di tessuto atto a non trattenere le fibre. Tutto il materiale a perdere utilizzato (indumenti, teli, stracci per pulizia, ecc.) deve essere smaltito come rifiuto contaminato, in sacchi impermeabili chiusi ed etichettati.

I materiali utilizzati per la pulizia ad umido vanno insaccati ancora bagnati. La manutenzione ed il cambio dei filtri degli aspiratori sono operazioni che comportano esposizione a fibre di amianto e devono essere effettuate in un’area isolata, da parte di operatori muniti di mezzi individuali di protezione. Ai sensi delle leggi vigenti, le imprese e il relativo personale che effettuano:

a) interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti amianto;
b) interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di materiali contenenti amianto;

devono essere considerate professionalmente esposte ad amianto, ovvero:

imprese:
• essere iscritte a specifiche categorie dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali (D.Lgs. 152/2006). L’iscrizione costituisce titolo per lo svolgimento delle attività, in quanto l’Albo ne accerta il possesso dei requisiti specifici (categoria 10A e 10B);
• Inoltre, le imprese che svolgono attività di trasporto dei rifiuti contenenti amianto devono essere iscritte alla Categoria 5;
PROGRAMMA DI CONTROLLO DEI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO E PROCEDURE PER LE ATTIVITÀ DI CUSTODIA E DI MANUTENZIONE 6

personale:
• essere in possesso di adeguata formazione ed addestramento (coordinatore e addetti alle attività di rimozione smaltimento e bonifica amianto, comprensivo di relativi aggiornamenti quinquennali);
• essere in possesso di specifica idoneità sanitaria rilasciata dal medico competente aziendale;
• essere in possesso della documentazione della sicurezza prevista dal titolo IV del D.Lgs. 81/08 (UNILAV, consegna DPI, attestati di in-formazione ai sensi della CSR del 21.12.2011, etc…).

7.1 Procedure prevista nel caso di consistenti rilasci di fibre
La procedura da attuare in caso di rilascio consistenti quantitativi di fibre di amianto prevede:
1) evacuazione ed isolamento dell’area interessata (chiusura delle porte e/o installazione di barriere temporanee);
2) affissione di avvisi di pericolo per evitare l’accesso di estranei;
3) decontaminazione dell’area da parte di operatori muniti di mezzi individuali di protezione con sistemi ad umido e/o con aspiratori idonei;
4) monitoraggio finale di verifica.

7.2 Autorizzazione per le attività di manutenzione
Qualsiasi intervento di pulizia, controllo e manutenzione che possa anche involontariamente interessare il materiale contenente-amianto e/o F.A.V. presente nell’edificio dovrà essere autorizzata esplicitamente dal responsabile dell’attività di manutenzione e custodia.

Il responsabile di cui sopra:
– informerà il personale o gli occupanti dell’edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare;
– informerà il personale esterno incaricato delle attività di manutenzione, sulle caratteristiche del materiale, sulla sua localizzazione, e sulle precauzioni da adottare per evitare indebiti inquinamenti dell’aria, consegnando anche copia di quanto previsto al punto 8.00 del presente piano.

7.3 Registro degli interventi di manutenzione e controllo
Ogni intervento verrà registrato a firma del responsabile del programma di manutenzione, indicando:
– data,
– descrizione dell’intervento,
– stato del materiale,
– eventuale documentazione fotografica.

Questo è quanto (per larghissima parte) contenuto nella relazione relativa all’amatissimo nido del centro storico di Como.

 

 

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