Zone 30 chilometri orari, moderazione del traffico, rilevatori automatici della velocità, postazioni di controllo fisse o mobili. Tutti sistemi fondamentali per arrivare all’obiettivo principale: abbassare la velocità dei mezzi che sempre più spesso sfrecciano sulle strade cittadine. Ogni Amministrazione, compresa quella comasca, è infatti alle prese con un ripensamento della mobilità. E in tale ambito sta prendendo sempre più piede la volontà di creare o allargare le zone con limite 30 chilometri orari nelle città. Anche perché come sempre sono i numeri a fotografare la realtà. E tali cifre parlano chiaro: per eccesso di velocità sono state comminate 275 multe nell’ultimo anno e mezzo. A tale cifra si devono poi aggiungere le 58 persone fermate alla guida in stato di ebrezza, 47 delle quali sono state trovate in condizioni alterate dopo aver causato un incidente. Imperativo dunque è: rallentare.
Da qui la volontà di prendere in considerazione la creazione di nuove aree con limite 30 km all’ora, anche perché la situazione esistente a Como non è delle migliori, anzi, in base a una recentissima indagine che ha esaminato la realtà esistente in 66 capoluoghi, analizzando i dati raccolti da Legambiente attraverso il questionario di Ecosistema urbano, emerge come a Como ci siano solo 4,2 metri di strada a 30 km orari ogni 100 abitanti a fronte di 61,8 auto ogni 100 abitanti. Un dato veramente basso che piazza il capoluogo in 60esima posizione. A completare il quadro desolante dei comportamenti non corretti sulle strade può essere utile anche il dato dei quasi 35mila avvisi di violazione alla circolazione stradale emessi dalla Polizia locale di Como sempre nell’ultimo anno e mezzo.
In materia di strategie per frenare i veicoli fa così notizia la decisione del Consiglio comunale di Milano che ha approvato di recente un ordine del giorno della maggioranza per introdurre il limite di velocità a 30 km/h su tutto il territorio a partire dal 2024. Mentre poco oltre il confine, in Svizzera, l’Associazione traffico e ambiente (Ata) ha invitato il mondo politico a ripensare le modalità di costruzione delle strade prevedendo più zone a 30 km/h e piste ciclabili. Su tale strada, anticipando dunque anche l’Ata, si è già mosso il Comune di Locarno, dove alla prima zona 30 chilometri creata in un quartiere ben 20 anni fa, da pochi giorni l’intero territorio comunale ha tale caratteristica. “La Città di Locarno può vantare il primato, tra i principali centri del Cantone, di avere tutti i quartieri urbani gestiti con questa regolamentazione del traffico. Si tratta di un cambiamento significativo nell’approccio alla gestione dello spazio pubblico, condiviso da tutti gli utenti, pedoni ciclisti e automobilisti, volto a rendere più sicuro, vivibile e attrattivo il territorio”, hanno detto dal Comune.
Presto il Tutor in Napoleona
Ora è ufficiale: probabilmente entro quest’anno arriverà il Tutor – e non l’autovelox – in via Napoleona, dove il limite di velocità è di 50 km/h. A confermare l’intenzione di installare una tecnologia per il controllo specifico era stato, nel dicembre scorso, il sindaco Alessandro Rapinese.
E sempre il primo cittadino, in una recente intervista a Etv, non solo ha confermato l’intenzione ma ha specificato anche il cambiamento di apparecchiatura (il Tutor, come in autostrada, rileva la velocità media dei veicoli su più punti e dunque per tratti estesi, non limitandosi a registrare il superamento del limite in un solo punto specifico).
Questa nuova indicazione è stata data al Comune dalla Prefettura, da cui è attesa una relazione tecnica propedeutica al via vero e proprio per gara e poi installazione in Napoleona. Per quanto riguarda i tempi, non saranno comunque brevissimi (difficilmente entro quest’anno).
“Abbiamo avuto morti, abbiamo avuto incidenti gravissimi, è un’arteria importantissima – ha dichiarato Rapinese – Mi spiace, si creerà dibattito tra chi lo vuole e chi non lo vuole, ma io non voglio più avere morti. Dove ci sono delle relazioni degli addetti ai lavori ossia del Comando della Polizia locale si interviene, la Napoleona ha avuto la priorità sulla base dei dati analizzati”.
Un commento
275 multe in 18 mesi , io mi vergognerei a rendere pubblici certi numeri quando chiunque vede che dovrebbero essere almeno 275 al giorno !
Vigili ….. entità sconosciute PER LE STRADE di Como.