“Nonostante le posizioni distanti e contrarie assunte da Cgil, Cisl, Uil e dalla Rsu rispetto alle privatizzazioni l’Amministrazione continua per la propria strada, dimostrando di non avere la consapevolezza del valore del servizio pubblico e sbandierando lo slogan asettico “privato è meglio””. E’ durissima la nota unitaria diffusa in serata dai sindacati comaschi sul tema delle esternalizzazioni dal titolo “L’amministrazione comunale svenderà i servizi pubblici del Comune di Como (mense, nidi e uffici ai privati)”.
Spiegano i rappresentanti dei lavoratori: “Come Organizzazioni Sindacali riteniamo che il segnale che la Giunta stia dando è pericoloso e preoccupante, dal momento che non vengono presi in considerazione gli effetti negativi delle esternalizzazioni, che ricadono sul personale coinvolto e anche sui cittadini. Negli scorsi mesi, le Scriventi Organizzazioni Sindacali, hanno avuto un incontro con il Sindaco e le Assessore, per chiedere delucidazioni in merito alle esternalizzazioni, ricevendo come risposta la conferma che alcuni servizi verranno privatizzati, senza però nessuna indicazione sul come e sul quando, o sul destino del personale coinvolto e senza verifica dell’effetto sui servizi”.
E aggiungono: “Attualmente sono più di 40 le operatrici che lavorano nel settore ristorazione, (preparando i pasti nelle 10 scuole primarie e dell’infanzia), più di 130 operatori nel settore asili nido e 2 al CDD. Una parte del personale degli uffici è stato riassegnato in altri settori, ma resta irrisolta l‘incognita del settore cimiteri, che conta ad oggi circa 10 operatori. Tutto questo personale chiede da tempo, con il supporto di Cgil, Cisl e Uil, all’Amministrazione di sapere quale sarà il destino del servizio ed il loro futuro come operatori. Questo “limbo” riguardo al futuro è ancora più grave da sostenere se sommato al momento storico che caratterizza il nostro paese, con l’inflazione alle stelle”.
Conclude il comunicato: “Il Sindaco in molte occasioni, ha dichiarato di voler privatizzare in particolare la parte della preparazione dei pasti e con una delibera nel mese di agosto ha deciso di andare nella direzione del centro unico di cottura affidato al privato, senza però nessuna indicazione più precisa che permetta di comprendere l’impatto di tale stravolgimento sui servizi.
Ci troviamo di fronte alla più grande svendita del servizio e del personale nella storia del comune di Como (che ovviamente interessa molto i privati che in questo ambito trarrebbero grandi profitti). Come organizzazioni sindacali non saremo mai indifferenti e adotteremo tutte le misure necessarie per garantire lo stato sociale nella città di Como e la tutela dei posti di lavoro del personale comunale”.
3 Commenti
“Privato è meglio” è sicuramente uno slogan, certo non un assioma.
Ma anche parlare di “svendita dei servizi pubblici” ogni volta che si osa anche solo nominare la parola privatizzazione è uno slogan a sua volta, siamo onesti.
Sulle mense non saprei quale soluzione sia migliore (se pubblica o privata) ma certamente il contenimento dei costi diventa essenziale.
Centralizzare il punto cottura è un passo necessario (su cui anni fa l’attuale sindaco invece fece le barricate, ma bene che abbia cambiato idea…), poi si può discutere se a gestirlo sia meglio il pubblico o il privato.
Possibilmente senza pre-concetti da ambo le parti.
l‘incognita del settore cimiteri?
Ah abbiamo un’amministrazione comunale