Ieri la decisione del tar di fissare le udienze di merito al prossimo 28 aprile. Parliamo dei ricorsi contro le chiusure, volute dall’amministrazione comunale, delle scuole di Salita Cappuccini e via Sinigaglia: qui i dettagli. Alla primissima reazione del presidente del consiglio di istituto di istituto Como Lora-Lipomo, Andrea Ballerini, oggi arriva una riflessione di Simone Molteni, presidente del consiglio di istituto Como Borgovico.
Siamo soddisfatti.
Il TAR ha deciso di discutere la questione “nel merito” richiamando l’ex art. 55, comma 10. Significa che (cito) “il tribunale ritiene che le esigenze del ricorrente sono APPREZZABILI FAVOREVOLMENTE e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito”. Questa decisione ci rassicura e conferma il nostro ottimismo. Personalmente non riesco a festeggiare con lo champagne perché ritengo che se dei cittadini devono autotassarsi 7 volte per fare ricorso contro il proprio comune, beh, è una sconfitta per tutti.
E’ assurdo che in uno dei comuni più ricchi d’Italia si debba combattere per mantenere laboratori didattici e aule di sostegno per bambini con disabilità (le famose “aule dei cucù”). Forse non riesco a festeggiare a pieno perché sono troppo fresche le lacrime e il dolore dei genitori di questi bambini fragili. Mentre i consiglieri comunali hanno votato la delibera senza nemmeno fare un sopralluogo, io questi genitori li ho incontrati di persona tante volte. Sono venuti anche in casa mia per chiedere aiuto e domandare perché venissero maltrattati e addirittura derisi.
Questa prima vittoria è dedicata a loro e alle migliaia di persone che hanno contribuito per tutte le scuole. Grazie di cuore. E’ stato un segnale incredibile e spiace che sindaco e consiglieri non l’abbiano colto per fare un passo indietro e riconciliarsi con la comunità. Noi non abbiamo toni aggressivi. Noi non spezziamo in due, non abbattiamo, non demoliamo, non frulliamo, non zappiamo nessuno. E non tremiamo. Semplicemente portiamo avanti un’iniziativa di buon senso e di civiltà. Crediamo nel dialogo e l’abbiamo dimostrato con l’incontro pubblico del 27 novembre scorso. Ha portato risultati importanti per la città e per ricomporre la frattura tra le scuole e il Como Calcio.
Questa amministrazione vuole sacrificare la scuola Corridoni in favore delle attività commerciali del nuovo stadio. Grazie a centinaia di ore di lavoro con tutte le parti coinvolte e grazie alla competenza dell’arch. Cosenza abbiamo dimostrato che è possibile realizzare il nuovo stadio salvaguardando la scuola Corridoni e mantenendo gli stessi profitti previsti oggi per il Como Calcio. Sarebbe bello che nel nuovo anno l’Istituto Como Borgovico e il Como Calcio potessero tornare a collaborare come e meglio di prima.
La nostra parte l’abbiamo fatta, ora attendiamo fiduciosi.