Commercio e consumi, le notizie sono in parte buone e in parte non proprio il massimo. Partendo da quelle positive va detto come il nord ovest – Como inclusa – sia l’area geografica dove centri commerciali e vie commerciali fanno registrare il massimo gradimento.
Tanto che nell’ultimo trimestre 2024, infatti, si parla di un +2,2% di visite nei centri commerciali e +2,3% nelle vie commerciali (una media che deriva da un trend più accelerato appunto nelle nostre province).
Necessario come detto dagli esperti del settore – sentiti dalla rivista Retail&Food – “convertire le presenze in acquisti attraverso investimenti in comunicazione verso il consumatore e aumentando la fidelizzazione della clientela con servizio che puntino all’eccellenza. In tale contesto il ruolo del personale di vendita, preparazione, hard skills e capacità soft nella cerimonia di vendita, diverrà sempre più importante”.
L’ulteriore buona notizia – anche se vedremo anche un altro risvolto – è che le aziende adegueranno il listini prezzi al minimo indispensabile. Nel 2025 la media ponderata della crescita dei prezzi viene indicata dallo studio nel +1,2%.
E se ciò significa un aumento lieve dei prezzi vuole anche dire che si è arrivati a tale indicazione perché ”i consumi delle famiglie, del 2025, resteranno sostanzialmente al palo”, questo è lo scenario grigio fotografato dall’ultima edizione del Retail Barometer semestrale Confimprese-Jakala.
Infine, anche se oggi il “low cost” sembra la strada principale per catturare il consumatore, l’intento delle imprese è ridurre le politiche aggressive del 2024, per non svilire i margini a solo beneficio del fatturato.