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Como, ecco i primi test sierologici. Catanoso: “Il prelievo, il gel, la centrifuga: ecco come funziona”

Come annunciato ieri, oggi sono stati effettuati questa mattina a Como, in via Napoleona, i primi prelievi di sangue per i test sierologici. Sulla base degli elenchi trasmessi da Ats Insubria, il prelievo è stato effettuato ad una decina di soggetti.

I TEST SIEROLOGICI

I test sierologici per la ricerca di anticorpi anti Covid-19 consistono in un prelievo di sangue, effettuato per via venosa, e servono a verificare se un organismo ha sviluppato gli anticorpi contro il virus.
ATS INSUBRIA La campagna è coordinata da Ats Insubria. Asst Lariana, da parte sua, ha messo a disposizione i luoghi dove effettuare i prelievi, il personale e il proprio laboratorio per l’esecuzione dei test.

I SOGGETTI SOTTOPOSTI A TEST

La campagna, coordinata come detto da Ats Insubria, è destinata ai cittadini che sono stati messi in isolamento fiduciario al domicilio da Ats, a seguito di indagine epidemiologica, o dal medico di medicina generale. I test non saranno proposti a pazienti Covid-positivi, per i quali si conferma la necessità del doppio tampone negativo (almeno a 24 ore di distanza), a conclusione della quarantena obbligatoria. Parallelamente, sarà avviato uno specifico programma di screening rivolto agli operatori sanitari.

Sarà la stessa Ats Insubria, sulla base delle informazioni epidemiologiche in proprio possesso o su richiesta del medico curante, che, per il territorio di Como attraverso Asst Lariana, individuerà i cittadini che rientrano nel target indicato per sottoporsi al test. L’adesione è su base volontaria.

DOVE

Asst Lariana avrà tre punti prelievo rispettivamente a Como (in via Napoleona nel padiglione che ospitava la Radioterapia), a Mariano Comense (al Centro Prelievi del Polispecialistico Felice Villa; con percorso separato e ingresso a conclusione degli esami di routine; al termine dei prelievi viene poi effettuata la sanificazione dell’area), a Menaggio (in un tendone che è stato montato appositamente e collocato di fronte alla farmacia ospedaliera).

QUANDO

I primi prelievi sono stati eseguiti oggi a Como e proseguiranno poi a partire dal 4 maggio. Sulla base degli elenchi che vengono trasmessi da Ats Insubria, saranno attivati anche i prelievi a Mariano Comense e a Menaggio.

LA PROCEDURA

Il cittadino che deve effettuare il test viene contattato da Asst Lariana che ha ricevuto da Ats Insubria gli elenchi dei soggetti da sottoporre al test. Sulla base della propria residenza, il cittadino – che effettua il test al termine del periodo della quarantena – è indirizzato in uno dei tre centri organizzati da Asst Lariana. L’esito del test sarà poi comunicato al cittadino da Ats Insubria.

IL TEST

Viene effettuato un normale prelievo di sangue per via venosa e il sangue viene inserito in una provetta dedicata che contiene un apposito gel “separatore”. Tutte le provette vengono quindi portate al laboratorio dell’ospedale Sant’Anna per l’elaborazione. Innanzitutto attraverso una opportuna centrifugazione la parte corpuscolare del sangue e il siero si separano; quindi il siero viene inserito in un analizzatore che ricerca la presenza di anticorpi anti Covid-19.

“La macchina è in grado di effettuare circa 170 test all’ora – osserva Giuseppe Maurizio Catanoso, direttore dell’Unità Operativa di Patologia Clinica-Laboratorio Analisi – e il primo risultato del test si ha nel giro di una mezz’ora circa”. La macchina in questione è un analizzatore automatico in chemiluminescenza e sul territorio di Como quella del Sant’Anna è l’unica.

“Trattandosi di un macchinario che viene utilizzato per molti altri tipi di esame – prosegue Catanoso – abbiamo valutato di poter dedicare per questi test sierologici tre/quattro ore al giorno e quindi di poter arrivare ad eseguire quotidianamente circa cinquecento test”.

ESITO

Il risultato del test può essere negativo.

“Questo significa – spiega Catanoso – che presumibilmente il soggetto non ha anticorpi o ha un livello molto basso di anticorpi diretti contro il virus”. L’esito, al contrario, potrà essere positivo. “Il che significa che il soggetto è stato a contatto con il virus – sottolinea il primario – e in ogni caso questo risultato deve essere interpretato in associazione agli aspetti clinici. Attenzione poi perché i dati attualmente a disposizione della letteratura scientifica non ci consentono ancora di poter conferire, attraverso questo risultato, una patente di immunità. Al momento, infatti, non è ancora del tutto chiusa la questione sull’immunità e quindi la possibilità di potersi re-infettare”.

Sulla base delle indicazioni regionali, in caso di esito positivo il soggetto dovrà effettuare anche il tampone nasofaringeo. “Infine in caso di esito dubbio – conclude Catanoso – il soggetto verrà invitato a ripetere il test sierologico a distanza di una settimana”.

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