Il restauro del Caramellone di Ico Parisi davanti allo Stadio Sinigaglia è certo un’ottima notizia, ne davamo conto prima (qui i dettagli).
Tutto bene, non fosse per quello che appare almeno a colpo d’occhio un erroraccio da tripla riga rossa. Da un lato, la mega ciambella celebra sport e cultura con i loghi del Como 1907 e del Comune. Perfetto, niente da dire.
Dall’altro lato nella parte superiore si ricorda il bimillenario Pliniano dello scorso anno, Plinio il Vecchio è nato infatti a Como nel ’23 Dc. Anche qui tutto ok.
Poi arriva la questione, nella parte inferiore l’omaggio è per Alessandro Volta il cui Bicentenario dalla morte cadrà e sarà celebrato nel 2027, lo scienziato comasco inventore della pila e scopritore del metano è infatti è passato a miglior vita il 5 marzo 1827. Ma si legge ‘Volta 29’.
Che succede dunque? Per dipanare questa piccola matassa agostana chiediamo conto a Luca Levrini da pochissimo ex presidente di Fondazione Volta, tra i partner dell’iniziativa, che ha fortemente spinto per l’intervento di riqualificazione (la Fondazione è presente con logo su questo lato dell’installazione, vedi foto).
Uno sfondone?
No, come ho già spiegato in Fondazione Volta e in altre sedi per me non ci sarà la sola celebrazione del bicentenario dalla morte nel 2027 ma un percorso che parte dal 2025 con i 280 anni dalla nascita, poi il 2028 con i 250 anni dalla scoperta del metano e il 2029 con i 230 dall’invenzione della pila.
[Ndr, ricapitolando: nascita 18 febbraio 1745, morte 5 marzo 1827, scoperta del metano 1778 (che alcuni datano due anni prima). Poi Volta pone le basi decisive all’invenzione della pila nel 1799, finalizzata nel 1800. Le fonti in questo senso oscillano tra un anno e l’altro e per alcune di queste la data ufficiale sarebbe il 20 marzo 1800. Ma va detto che il centenario della pila a Como fu festeggiato nel 1899 con un’esposizione universale che, come noto, nel luglio dello stesso anno venne devastata per metà da un incendio per poi essere riallestita in meno di due mesi]
Ma di Plinio sul Caramellone si riporta solo la data di nascita.
E’ diverso. Sono momenti celebrativi diversi, si poteva scrivere ’27, è vero, ma così includiamo più momenti. E’ la mia visione.
Diciamo che può frastornare. E negli ultimi tempi si parla di celebrazioni per il Bicentenario dalla morte (un esempio su tutti: qui).
Ma così è più virtuoso. Forse frastorna solo chi voleva celebrare esclusivamente i 200 anni.
Mi riferivo al messaggio stampato sul Caramellone che per definizione dovrebbe essere di immediata lettura e comprensione.
Ma no, porta a riflettere. Ribadisco ancora, è un mio pensiero ma non è un errore.
23 Commenti
La scritta in dialetto è meno ridicola che questa “supercazzola con scappellamento a destra” per giustificare un clamoroso errore. Ma che giustificazione è? Per non dire che hanno sbagliato la data, già che c’era, perché non ci ha raccontato che nel 1829 c’è stata la fuga dalla teca della rana imbalsamata di Volta? Avrebbe fatto il paio con la scritta in dialetto ed esaltato il genio, se non proprio di Volta, dei nostri amati baluba.
non é per niente ridicola, anzi é originale e poi, perché no? certo, come data avrei lasciato il 27….questo 29 non ha proprio senso.Il turista, soprattutto se straniero , non capirebbe e chissá cosa penserebbe
Metteteci le vostre foto così ridono tutti. Fenomeni!
Terribile quella scritta in dialetto!!!
Concordo
Terribile quella scritta in dialetto !!!
Non mi inoltro in considerazioni culturali-scentifiche. Mi chiedo, perché ci ritroviamo a vivere in una Città di…”scienziati della comunicazione”, tipo, a caso, un Levrini di turno che per spiegare le sue storture dall’alto della sua scienza e conoscenza si butta giù dalla torre senza paracadute?!?!
TOMBOLA!
Arzigogolo per giustificare lo sfondone.
Assurda la scritta e ancora più assurda la spiegazione! Ma per me il lato del caramellone più inguardabile è l’altro, con la scritta in dialetto, veramente penoso. E dire che è stato ideato da una accademia d’arte!!!
Sento un gran rumore di unghie sugli specchi…
La parola “visione” spiega tutto. Logica e semplicità sono troppo banali, merce rara di questi tempi.
Che pena, che nostalgia, per i tempi nei quali quelli che si scriveva e che si faceva non aveva bisogno di spiegazioni o interpretazioni senza né capo né coda
Mi chiedo cosa stia pensando Ico Parisi ….. si rivolterà…..
Mah, che scienziati…
Se scrivevano VOLTA 31, ci si rifletteva senz’altro di più.
Perché limitarsi?
Credete che le persone stiano a farsi tutte quelle domande e conti?
Siamo la nazione con la maggior parte di analfabeti funzionali. grazie alla nuova istruzione che propinano nelle scuole; non fregherà niente a nessuno tranquilli.Si è perso il senso di tutto.
Vero. Però con questa “caramella” si è perso anche il senso della logica. Se dall’alto si è incapaci di comunicare, non si può pretendere che dal basso si intuiscano contorsioni mentali.
e l’analfabetismo di ritorno?
Ecu i problema del pa’ grass!!
Ora rimuovere l’oscena struttura metallica pubblicitaria che dalla strada oscura il caramellone!
Della serie: pezza peggio del buco
Sembra “Il Lotto alle otto”.
Ce la vedo la gente lì, immobile davanti al caramellone, ad includere tutti i momenti del Volta, con pacata ma profonda riflessione e questo stupore dall’accostamento con quell’altro tizio che noiosamente solo nacque.
Sono ancora lì quelle genti, davanti al caramellone a ragionare senza farsi una ragione, o se più fortunati a farsela la prossima Volta.