Pochi giorni fa ComoZero raccontava la storia del povero Aaron, uno splendido pitbull di sei anni lasciato letteralmente morire di fame tra i propri escrementi, qui l’articolo: Como, l’orrore della storia di Aaron: “Da 40 a 14 chili, fatto morire di fame. Ho denunciato ai Carabinieri”. In questi giorni abbiamo ricevuto numerose mail dai lettori, in particolare quella di Maurizio Lombardi Leonardi Responsabile Dipartimento Nazionale Tutela e Benessere degli Animali Rinascimento Vittorio Sgarbi che si è offerto di offrire supporto legale alla proprietaria.
Poi in queste ore è arrivata una nota di LNDC Animal Protection, la pubblichiamo integralmente:
Secondo quanto riportato dalla stampa e sui social media, Aron è passato da un peso di 40 chili a soli 14, a causa di una prolungata privazione di cibo e acqua. Per placare i morsi della fame, il cane sarebbe stato costretto a ingerire materiali non commestibili come stracci, calze e pezzi di gomma, che hanno formato un bolo di due chili nel suo stomaco, causandone la morte.
La scoperta è avvenuta grazie all’intervento del padre della persona incaricata di prendersi cura di Aron durante l’assenza del proprietario. Nonostante le rassicurazioni fornite tramite foto e messaggi, la realtà era ben diversa: Aron è stato trovato abbandonato a se stesso, immerso nei propri escrementi, senza accesso a cibo né acqua. Portato d’urgenza da un veterinario a Milano e successivamente a Como, le sue condizioni erano ormai irreversibili, portando al decesso dell’animale.
LNDC Animal Protection condanna fermamente questo atto di crudeltà e negligenza, annunciando di aver sporto denuncia presso le autorità competenti affinché venga perseguita la persona responsabile di tale barbarie. “La sofferenza inflitta ad Aron è inaccettabile e rappresenta una grave violazione dei diritti degli animali. Se il racconto della sorella del proprietario venisse confermato, la persona che avrebbe dovuto prendersi cura di Aron ha agito in maniera deliberatamente crudele, mentendo costantemente sulle condizioni del povero cane e inviando foto e video che non rispecchiavano la vera situazione. Era quindi consapevole che quello che stava facendo era profondamente sbagliato, ma ha scelto di mentire e lasciare che Aron morisse tra atroci sofferenze,” dichiara Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “È fondamentale che episodi del genere non restino impuniti e che si promuova una cultura di rispetto e tutela verso gli esseri viventi.”
LNDC Animal Protection ribadisce il proprio impegno nel monitorare la situazione e nel collaborare con le autorità per garantire che giustizia sia fatta per Aron e per tutti gli animali vittime di maltrattamenti.
Come sempre, l’associazione invita la cittadinanza a segnalare alle forze dell’ordine e ad avvocato@lndcanimalprotection.org qualsiasi sospetto di maltrattamento o negligenza nei confronti degli animali, possibilmente corredate da foto o video. Solo attraverso una collaborazione attiva tra cittadini, associazioni e istituzioni è possibile prevenire e contrastare efficacemente tali crimini.