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Ph: archivio taxi boat a Sant’Agostino
Attualità

“Como, i taxi boat e l’addio a pontile e buttadentro. La nostra proposta in 9 mosse gettata via. Sindaco ‘infastidito’ dai lavoratori”

La questione dei buttadentro è al centro delle cronache e delle più recenti decisioni amministrative. Ne abbiamo parlato diffusamente. Come noto l’amministrazione del sindaco Alessandro Rapinese ha vietato l’attività, così esercizi commerciali (in particolare bar e ristoranti) e gestori di servizi taxi boat da pochi giorni non possono più cercare clienti sulla strada, sulle piazze o sul lungolago. Poi sono scattate le prime multe.

Giusto ieri raccoglievamo alcune testimonianze che raccontavano l’impatto della decisione: Taxi boat, i ‘buttadentro’ del Lago di Como: “Contro di noi l’editto feudale di Rapinese. Mia moglie multata e umiliata”. Senza dimenticare come solo due giorni prima il primo cittadino, ospite de La7, si è spinto a ipotizzare misure anche più severe contro la categoria parlando di Daspo urbano.

Ultimo ma non ultimo il provvedimento annunciato sempre dal sindaco: Como, Rapinese: “Via i taxi boat da Sant’Agostino, basta casino. Lì un sito militare, per i turisti un altro pontile”.

Il contesto, in sintesi, è questo. Poi questa sera abbiamo ricevuto un’ampia e articolata riflessione sul tema da parte di un operatore del settore. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti].

Buongiorno Signori,

seguo i vostri articoli e approfondimenti riguardo i Boat Tours e gli operatori da questi impiegati per la promozione, vi confermo che l’atteggiamento del Sindaco “infastidito” (per la precisione aveva detto “Mi sentivo Molestato”, Ndr)da questi lavoratori che si guadagnano da vivere sotto il sole a 35 gradi è puramente gratuito e irrazionale.

Con un operatore del settore dimensionato e con possibile sponsor un istituto di credito, abbiamo incontrato il SINDACO, proponendo la costituzione di una società, adeguatamente strutturata ed eventualmente partecipata dal Comune che si proponeva di:

1 – Riqualificare a proprie spese il pontone di Sant’Agostino
2 – Riqualificare a proprie spese il pontone di Villa Geno
3 – Sorvegliare, con personale proprio sulle operazioni di imbarco e sbarco affinché avvenissero in sicurezza
4 – Consentire l’attracco ai soli natanti identificati e previa corresponsione di un diritto di ormeggio annuale
5 – Verificare e monitorare, previa rilascio di un badge l’attività dei promotori per i quali i datori di lavoro avrebbero corrisposto un diritto d’esercizio mensile
6 – La società si sarebbe fatta garante del controllo del numero degli addetti, della regolarità del personale operante, con verifica delle assunzioni e degli inquadramenti
7 – Altro obiettivo, relegare l’attività di noleggio dei natanti senza conducente al pontile di Villa Geno, tenendoli così fuori dalle rotte della navigazione e dall’acqua riservata al decollo e ammaraggio degli idrovolanti
8 – E’ stato richiesto l’utilizzo del chiosco posto in Piazzale Matteotti, destinato alla rimozione, adeguandolo al nuovo look del lungo Lario (quale?) sempre a spese della società
9 – Nel chiosco avrebbero trovato domiciliazione le società partecipanti e di fatto sarebbe diventato un info point per il turista, dove, nella propria lingua poteva trovare l’operatore qualificato per un tour in barca, una guida turistica, un giro in elicottero, una pedalata sulle nostre colline o un autoveicolo abilitato per un’escursione nei d’intorni

Tutto questo avrebbe portato ordine e un notevole ritorno al Comune a cui spettava una congrua percentuale degli incassi ma, meglio buttare tutto a mare e poi valutare con calma!!!! No, ancora meglio promulgare subito un “editto” e far rimuovere o destinare ad altro uso il pontile di Sant’Agostino. Ma della gente che si guadagna da vivere con queste attività e che ha investito anche somme ingenti, impegnandosi per anni qualcuno vuole pensarci?

Un operatore del settore
[Lettera Firmata]

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