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Como, il commercialista anti Kyenge: “Compro e regalo la Fallaci contro l’AfroItalian Power”

“Viviamo in un momento storico in cui il rispetto della nostra identità e dei nostri diritti sono costantemente messi a repentaglio. C’è chi vuole impedire ai nostri figli di usufruire dei servizi scolastici, c’è chi discrimina per il colore della pelle, c’è chi impedisce ad altre persone di vivere come persone libere”.

Così lo scorso weekend l’ex Ministro per l’Integrazione del Governo Letta ed eurodeputata, Cécile Kyenge, ha lanciato l’AfroItalian Power Initiative.  L’idea, lontana da costituire un partito, è sostanzialmente un’iniziativa politica per collegare una base elettorale rappresentata dalla diaspora africana in Italia a un riferimento politico, per “dare voce a chi voce non ne ha”.

Non è tardata la replica del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che a stretto giro ha dichiarato: “Auguri, se ne sentiva effettivamente l’esigenza. Penso che sia una domenica diversa per gli italiani con il partito della Kyenge”.

Ma neanche Como lesina reazioni sdegnate all’iniziativa della Kyenge, pur non essendo un partito, come lo stesso Salvini ha erroneamente affermato.

Gianfranco Melli, commercialista di Como, ha contattato ComoZero per segnalare la propria iniziativa in reazione alla notizia: regalare copie degli scritti di Oriana Fallaci davanti alla biblioteca comunale di Como.
Abbiamo parlato con Melli al telefono per capire le motivazioni di un gesto del genere e avere qualche dettaglio in più.

All’atto pratico cosa intende fare?

Destinerò parte del mio reddito all’acquisto di libri per poi distribuirli davanti alla Biblioteca comunale di Como. L’intenzione è quella di procedere con la distribuzione attorno a Natale. Parlerò con Landriscina per capire se è possibile.

In che modo questa è una reazione all’iniziativa delle Kyenge?

Davanti all’idea della Kyenge la penso come la Fallaci. Se non stiamo attenti rischiamo di ritrovarci in terra straniera. Sono dell’idea che si debba accogliere ma bisogna anche stare attenti all’altra faccia di un problema che va controllato. Io ritengo la signora Kyenge italiana. È stata accolta. Se si erge però a difesa degli stranieri mi mette nella condizione di fare qualcosa.

Ma l’AfroItalian Power della Kyenge è un’iniziativa politica, non un partito…

È il power nel nome che non mi piace.

Però alcuni slogan politici come “Prima gli Italiani” o “Stop Invasione” sono più minacciosi…

Non dobbiamo parlare di power ma di democrazia. Si fosse trattato di Italian Afro Power sarebbe stato diverso. E le sottigliezze contano. Voglio un clima di fratellanza: integrazione senza prevaricazione. Io voglio avere tanti amici intorno. Non sto né con il PD né con Salvini. Sono per un civismo orizzontale e verticale. Civismo nel senso che siamo in un contesto di civiltà avanzata e nel senso per cui mi ritengo attento alle esigenze della mia comunità. Le esigenze della comunità certo non sono quelle di andare dietro ad una signora che fonda l’Afro Italian Power Initiative. È civismo verticale perchè non faccio parte di nessun partito e allo stesso tempo orizzontale perchè voglio parlare con tutti.

Ha espresso la volontà di distribuire dei libri di Oriana Fallaci. Esattamente quale messaggio della Fallaci dovremmo fare riferimento?

Il punto è che dobbiamo evidenziare il problema. Certe situazioni estremizzate portano alla ribellione. La sinistra non ha contrastato il problema e ha lasciato il passo alla destra. Le culture si devono integrare. Il messaggio è quello che la Fallaci ha spesso espresso: stare attenti all’Islam.

Nota [Una ricerca del Pew Research Center stima un boom della popolazione di confessione cristiana nell’Africa Subsahariana. Entro il 2060, 4 su 10 Cristiani al mondo saranno Africani, secondo l’istituto di ricerca americano Ndr ]

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7 Commenti

  1. Articolo 18 della Costituzione Italiana “I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale“.
    Cos’è che vi rode e spaventa tanto, razzisti ipocriti? Abbiate il coraggio di ammetterlo..

  2. Che “prima gli italiani” possa essere considerato un motto minaccioso, è semplicemente delirare e denigrare il nostro paese per motivi di cui è difficile immaginare la natura…o forse no.
    Come qualcuno afferma, non è il colore che esclude dall’italianità, diverso invece è il discorso degli agiti e del razzismo che, con la benedizione di chi si spaccia per italiana e istantaneamente rivela il suo distinguo, parlando dei “nostri figli” mentendo spudoratamente e osando affermazioni strumentali, sostiene che -a questo punto e per confessoria dichiarazione- i “loro figli” fossero discriminati fino a cercare di escluderli dalla scuola.
    Affermazioni gravissime che offendono gli italiani e la stessa democrazia, della quale la … (chiedo scusa ma la mia tastiera rifiuta le ipocrisie) …la “donna” in questione credo non abbia subito il benché minimo contagio, restando fedelmente ancorata alla filosofia degli sbarchi: pretendere che “a loro” competano subito e tutti i diritti, ma in totale esenzione dall’ossequio alle leggi che coloro che, a causa della sua nitida e razziale distinzione dobbiamo definire “italiani veri”, si sono dati da molto tempo e già’ da allora senza tracce di macumba nel loro dna.

  3. Se uno straniero (con la pelle di qualsiasi colore) diventa cittadino italiano non ha bisogno di una associazione che lo tuteli, a tutelare i suoi diritti di cittadino italiano come per tutti gli altri cittadini ci pensa lo stato, se la Sig.ra Kyange non si sente sicura in Italia è libera di tornare nel Suo paese di origine, li si che i diritti dei cittadini sono tutelati!….

    1. Se fosse così, dovremmo abolire i Sindacati, i partiti politici, le associazioni consumatori, quelle dei genitori e quelle cattoliche a difesa della Vita, la Confesercenti ecc. ecc…..
      Tutte le associazioni tutelano gli interessi dei propri associati: associarsi è un diritto di ogni paese democratico.

    2. Tutte le associazioni tutelano i propri associati: Sindacati, Partiti, Associazioni imprenditoriali e Associazioni Consumatori, perfino, Confesercenti è un’associazione di Associazioni. Tantissimi cittadini italiani sono iscritti ad associazioni. Questa è di cittadini italiani di origine africana.

  4. L’iniziativa della Sig.ra Kyange è in difesa del diritto di cittadini italiani di origine africana di essere trattati come tutti gli altri cittadini italiani. Alcuni di questi sono ragazzi adottati in tenera età e cresciuti da famiglie italiane: come si può dire che siano stranieri.
    Anche in Australia si sono create in passato associazioni che avevano la missione di tutelare gli interessi dei cittadini australiani di origine italiana. Lo stesso, se non sbaglio, è stato fatto in Germania e negli Stati Uniti.
    Trovo l’iniziativa assolutamente legittima!
    Sono cittadini italiani come noi…..a patto che non si pensi che il colore della pelle sia una discriminante ma a questo punto lo si dica senza troppe ipocrisie.

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