Como e l’intera provincia da domani, come noto, planeranno in zona arancione rafforzato.
Decisione del presidente regionale Fontana visto l’andamento pandemico e, in particolare, la situazione degli ospedali che sta diventando critica. Il provvedimento racchiude due disposizioni: la chiusura di tutte le scuole a eccezione dei nidi e il divieto di raggiungere le seconde case anche se nel territorio provinciale.
“Le raccomandazioni evidentemente non funzionano”, commenta il sindaco di Como, Mario Landriscina secondo cui “la situazione è sotto gli occhi di tutti e il trend sul fronte epidemico non spinge all’ottimismo”.
Ci vuole anche un atto di realismo “le persone dopo un anno – sottolinea il sindaco – non riescono a accettare più le restrizioni, lo capisco ma il provvedimento in vigore da domani è frutto di misurazioni oggettive e non confutabili”.
Come si è arrivati di nuovo a questo punto? “Per un concorso multiplo di fattori. E’ importante non imputare alla scuola ogni responsabilità. E’ verto che fermate e nei mezzi pubblici gli incontri tra studenti aumentano ma prendiamo lo scorso fine settimana, in città c’era tantissima gente e le scuole erano chiuse”.
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Chiusure, aperture, nuove chiusure. Dopo un anno siamo siamo ancora allo stesso punto. “Il vaccino è l’unica risposta – evidenzia Landriscina che, ricordiamo, è medico – il problema non è solo che mancano le dosi ma va detto che sul fronte delle adesioni la risposta non è ancora totale, si fa ancora fatica a convincere le persone che questa è l’unica via per uscirne”.
Al Corsera, il sindaco di Como ha parlato, a proposito della zona arancione rafforzata, di “lavoro vanificato”. “Sì – conferma – per mesi in città è stato profuso uno sforzo generale sia dalle forze dell’ordine che dalla protezione civile, abbiamo lavorato sul fronte dei trasporti, varato provvedimenti sui flussi. Più di così non è stato possibile e non c’è stata trascuratezza ma evidentemente non basta”.
La nuova colorazione, al momento, sarà in vigore da domani 3 marzo e fino al 10. Basterà una settimana? “Ormai sappiamo tutti che i risultati di un provvedimento si valutano ogni 15 giorni, quindi non credo ne basteranno sette. Poi posso sperare sia così ma la situazione degli ospedali è molto chiara”.
Un commento
Sindaco, avresti potuto fissare un limite di “capienza” cittadino… invece hai lasciato la città sguarnita, a petto nudo contro i barbari.