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Como, in via Volta l’ex casa albergo ospita solo fantasmi da 10 anni. Corengia: “A gennaio i sopralluoghi”

Gli ultimi sette anziani autosufficienti, ospitati nella casa albergo di via Volta, uscirono nel giugno del 2012. Da allora lo stabile è rimasto tristemente sbarrato.

Nel corso degli anni, in Consiglio Comunale, si sono levate voci critiche sull’abbandono a cui stava andando incontro la residenza. Purtroppo però, ancora oggi, passando davanti all’edificio, il cancello in ferro è sbarrato con un grosso lucchetto e nel cortile non si vede altro che vegetazione incolta e rifiuti. Da gennaio però qualcosa tornerà a muoversi. Inizieranno infatti i sopralluoghi organizzati dal Comune di Como con gli enti del terzo settore interessati a riqualificare la casa albergo o, almeno, a ragionarci sopra.

Ma prima di arrivare a ciò, bisogna fare un doveroso passo indietro e tornare al 2016, quando l’ex assessore ai Servizi sociali della giunta Lucini Bruno Magatti si interessò al problema. “C’era un piano per creare un ecosistema sociale capace sia di generare reddito con alcune attività da insediare nello stabile, tipo un bar o un ristorante, sia di garantire assistenza agli anziani, aiuto ai disabili e spazi per i giovani. Era stato fatto un bando e un’associazione temporanea di imprese sembrava avere i requisiti per attuare il progetto, ma poi non fu così.

Nel 2017 andai a Milano per coinvolgere Fondazione Cariplo che si dimostrò interessata a sostenere il progetto, poi lasciammo il piano in mano alla giunta Landriscina, ma da allora è caduto tutto nel dimenticatoio. In ogni caso l’ex casa albergo è uno dei temi riproposti nel manifesto di Civitas per le prossime elezioni”.

Il primo assessore ai Servizi sociali dell’era Landriscina, Alessandra Locatelli, oggi in Regione, annunciò di voler indire un bando, ma poi non se ne seppe più nulla. A raccontare le ultime novità che riguardano l’immobile è l’attuale assessore competente di Palazzo Cernezzi Angela Corengia: “Stiamo prendendo contatto ufficialmente con gli enti del terzo settore interessati per invitarli a un sopralluogo. Da gennaio partiranno queste visite volute per trovare soggetti interessati, magari raggruppati in un’associazione temporanea di imprese, per sviluppare un’idea di rinascita della struttura. L’intento è quello di creare un condominio solidale: degli spazi che uniscano attività sociali e ricreative”.

La speranza è quella di tornare a vedere, il prima possibile, il cancello di via Volta di nuovo aperto.

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