Dilaga la protesta a Como per la rivoluzione dei parcheggi varata dalla giunta Rapinese. E si moltiplicano in tutta la città i cartelli affissi ai nuovi parcometri posizionati da Csu nelle zone in cui i posti bianchi diventeranno a pagamento o dove spariranno le vecchie strisce gialle.
Tutto era iniziato qualche giorno fa dalla zona di piazzetta Mojana, dove era apparso il primo foglio di protesta su una delle macchinette appena posate.

Poi era stato il turno di via XX Settembre, nel tratto verso la stazione di Como Borghi.

A ruota, era apparso un segnale di protesta su un altro parcometro nuovo (e non ancora attivo), in questo caso in via Brambilla.

Oggi, domenica 21 dicembre, una nuova serie di cartelli – con varie scritte, di cui ci siamo permessi soltanto di ‘pixelare’ i termini che sfociano nel personale – è apparsa in zona stadio, in particolare nella zona di viale Rosselli.

In questo caso, sembrano addirittura vergati a più mani i messaggi, anche in diversi colori. Si va dal ricorso a una tipica espressione in dialetto lombardo, fino al parallelo (ovviamente metaforico) con un Robin Hood al contrario. Colpisce – anche se ovviamente i numeri sarebbero tutti da verificare – la scritta riferita ai “516 residenti che vi pagano lo stipendio” che “ringraziano”. Il riferimento numerico potrebbe essere al primo numero complessivo, tra residenti senza posto auto e residenti con posto auto, esclusi almeno nelle primissime battute dalle assegnazioni degli stalli comunali (con una graduatoria che, però, ha già smaltito almeno una parte di questa lista d’attesa).

Va ricordato che la rivoluzione scatterà formalmente dal prossimo 1° gennaio e che non più tardi di qualche ora fa sempre il sindaco Rapinese era tornato alla carica sempre sul tema parcheggi e in particolare sull’assegnazione dei posti auto ai residenti nelle zone dove è prevista la sosta agevolata specificando che “chi lo ha ottenuto ma ne ha già uno finisce in tribunale e rischia un anno di reclusione”.
