Le famiglie di Como fanno sul serio e ora sulla richiesta di referendum propositivo ufficialmente protocollata con 319 firme in Comune di Como il 12 novembre scorso per rivedere il piano di chiusure delle scuole voluto dal sindaco Alessandro Rapinese e dall’assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto dovrà esprimersi una commissione ad hoc di Palazzo Cernezzi.
Per sapere se la consultazione popolare si terrà o meno, infatti, bisognerà attendere il responso della Commissione di esperti (ancora da formare, previo passaggio in consiglio comunale) che fornirà il parere vincolante necessario alla Giunta per deliberare sull’ammissibilità del quesito proposto e all’eventuale successiva indizione del referendum.
Tornando alla richiesta delle famiglie, in realtà sono due i quesiti protocollati, uno alternativo all’altro.
Il primo recita: “Siete favorevoli che il consiglio comunale adotti una delibera avente a oggetto la creazione di un unico polo scolastico di scuola d’infanzia e primaria presso la scuola attualmente denominata “N. Sauro” previa adeguata ristrutturazione dei locali?”.
In alternativa, il secondo quesito recita: “Siete favorevoli che il consiglio comunale valuti l’adozione di una delibera finalizzta a consentire ai bambini che attualmente frequentano la scuola dell’infanzia Carluccio e la scuola primaria N. Sauro. di concludere il ciclo educativo e scolastico, posticipando rispettivamente all’anno scolastico 2027/2028 e 2029/2030 la chiusura dei plessi?”.
I sottoscrittori hanno messo nero su bianco anche questa indicazione: “Nel caso in cui il risultato del referendum propositivo disattenda l’orientamento della giunta e risulti contrario alla chiusura delle scuole, il consiglio comunale si impegna a riavviare un piano di riorganizzazione partecipata della rete scolastica che, pur tenendo conto delle necessità di sicurezza e razionalizzazione, si attui previo ampio, trasparente ed efficace sistema di concertazione con tutti i soggetti interessati e con gli Uffici scolastici territoriali, al fine di favorirne la massima condivisione con il territorio”.