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Como, le barriere sparite in via San Bernardino. Orsenigo: “Si convive con il frastuono, un anno di promesse tradite”

Il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo torna a pressare Palazzo Cernezzi per le barriere fonoassorbenti davanti alla palazzine comunali, tolte durante i lavori collegati al nuovo parcheggio della stazione unica di Camerlata e mai ricollocate.

“Da un anno ormai, i residenti delle case di Via San Bernardino da Siena sono vessati dal terribile frastuono del traffico di passaggio sul viadotto dei lavatoi – dice Orsenigo – Dopo la rimozione delle protezioni fonoassorbenti tolte e mai riposizionate per la costruzione della Stazione unica di Camerlata e nonostante le promesse del Comune di Como, oggi siamo ancora a un punto morto. Ho presentato un’interrogazione diretta alla Giunta regionale per capire in che modo Regione Lombardia intende far rispettare le indicazioni di Arpa Lombardia sui livelli di inquinamento acustico fuori norma nell’area”. Sulla questione, peraltro, intervenne anche l’Arpa posizionando un microfono per stabilire il livello effettivo dei rumori provocati dal traffico che passa di fronte alle abitazioni. Alla fine, il responso diede ragione alle proteste dei residenti.

“A giugno, il Comune di Como aveva promesso di riposizionare le barriere fonoassorbenti entro la fine dell’anno – aggiunge il consigliere regionale comasco – Il progetto esecutivo era stato dato per luglio, con un affidamento lavori a ottobre e una spesa di circa 70mila euro. Bene – si fa per dire – siamo quasi alla fine di ottobre e del progetto nemmeno l’ombra. I residenti hanno vissuto sulla loro pelle un anno di promesse vuote e inazione amministrativa, nonostante i livelli di rumore registrati da Arpa Lombardia fossero effettivamente fuori norma. Sono ovvie le pesantissime ripercussioni sulla qualità della vita dei residenti del complesso di case di edilizia residenziale pubblica che, già da anni, scontano una situazione di forte degrado. Noi siamo dalla parte dei cittadini e vogliamo risposte sia dal Comune sia dalla Regione”.

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Un commento

  1. Posso dire per esperienza professionale. personale che all’efficiente lavoro di ARPA spesso segue, in caso di rilevate violazioni delle norme in fatto di inquinamento acustico, una successiva esasperante lentezza o delle istituzioni nel ripristino della legalità (o di verifica della reale efficacia delle soluzioni messe in atto da private terze parti.)
    Nel mentre quelli che patiscono ogni giorno sono i residenti di quella abitazione, non chi ha generato la situazione.

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