Oggi, 29 aprile 2025 l’atelier Roberta Redaelli ospita un evento privato volto a creare una rete femminile di donne per le donne, a supporto del progetto VivaVittoriaComo, che da anni si batte per la lotta contro la violenza di genere e il sostegno a donne che scappano da situazione di violenza, anche attraverso una casa di accoglienza dedicata.
Durante la serata, le partecipanti potranno cimentarsi con ferri e uncinetto per creare i quadrati 50×50 cm che andranno a formare le migliaia di coperte che l’8 e il 9 novembre 2025 copriranno Piazza Cavour a Como per dire no alla violenza sulle donne. Le coperte saranno poi vendute per raccogliere fondi a sostegno di ACISJF-Protezione della Giovane Associazione di Ponte Chiasso OdV, che ha l’obiettivo di aiutare le donne vittime di violenza a raggiungere l’autonomia economica e sociale e a formarsi per la ricerca di lavoro. Chi non ha velleità manuali potrà ascoltare la Presidente dell’Associazione comasca, Silvia Cantaluppi, parlare di questa importantissima realtà e dei suoi progetti, oltre che riflettere sul ruolo della tessitura nel mondo femminile, dell’antichità a oggi. Il progetto, legato a VivaVittoria, nasce a Brescia – con il primo evento che si è tenuto nel 2015 – e si è esteso a diverse città italiane come Milano e Roma e a città straniere come Kassel.
VivaVittoria vuole lanciare un messaggio preciso: le donne sono artefici del proprio destino, per questo devono essere consapevoli del proprio valore e del proprio ruolo attivo nella società. Il cambiamento deve partire dalle donne stesse per estendersi al tessuto sociale nella sua globalità. Questo concetto è molto importante perché non sempre la violenza di genere è solo fisica: spesso è psicologica ed economica. Riappropriarsi del proprio valore e del proprio futuro è il primo passo per riconoscere queste situazioni di manipolazione e violenza. Il secondo è non avere mai paura di chiedere aiuto.
VivaVittoria ha scelto il fare a maglia come suo simbolo perché questa particolare attività rimanda al concetto di creazione e di sviluppo di sé. Casa della Giovane di Ponte Chiasso OdV nasce nel lontano 1957 per volontà di Irma Meda, con l’obiettivo di dare un rifugio sicuro a tutte le donne frontaliere che spesso non avevano un riparo per la notte dopo una giornata di lavoro. Il progetto si lega poi all’Associazione internazionale Acisjf e da allora ha ampliato il suo raggio d’azione con iniziative rivolte a donne lavoratrici, giovani lontane da casa, madri con bambini in situazioni di difficoltà, immigrate, donne che vengono da situazioni di abbandono, disagio e violenza. Casa Irma Meda si occupa di accoglienza. Qui le donne non trovano solo un luogo in cui abitare, ma un supporto completo per raggiungere la propria indipendenza economica e sociale. Roberta Redaelli, da sempre un’azienda di moda completamente al femminile e attiva sul territorio comasco dal 1988, ha scelto di sostenere questo progetto per la sua importanza sociale e umana e perché crede fortemente nel valore del sostegno reciproco e delle reti al femminile nonché nel sostegno delle nuove generazioni.