È raddoppiato in un solo anno il numero di minori stranieri non accompagnati rintracciati sul territorio di Como. Sono numeri significativi quelli presentati, questa mattina, durante il convegno dal titolo “Como, città di frontiera” fortemente voluto dal Comune di Como. Un primo elemento che emerge è che gli sforzi messi in essere dal Comune, praticamente raddoppiati in tutti i settori, si dimostrano talora insufficienti perché “in questo periodo con cifre così alte gli assistenti sociali si sono trasformati in operatori di call center per cercare un posto letto ai minori”, ha detto la dottoressa Maria Antonietta Luciani, dirigente del settore politiche sociali, che ha illustrato la realtà esistente.
Una realtà che dice come nel 2021 fossero 258 i minori accolti mentre ad oggi, o meglio fino al 10 novembre, se ne contano già 463 (di cui ben 397 nuovi rintracci). Dato che non tiene conto dei minori in arrivo dall’Ucraina dallo scoppio della guerra, che sono attualmente 163. I mesi più caldi sul fronte dei minori stranieri sono stati rispettivamente agosto con 69 minori arrivati, settembre a quota 79 e ottobre 62. Sono invece già 31 al 10 novembre.
La tavola rotonda di questa mattina ha dunque affrontato la situazione sotto ogni punto di vista. Importanti in tal senso le parole di Riccardo Bettiga, garante per l’infanzia e l’adolescenza di Regione Lombardia. “Si sta assistendo sempre di più a una polarizzazione dei minori su alcune città in particolare, e Como, vista anche la realtà di confine, è tra queste – spiega Bettiga – Utile nel nostro sforzo continuo per gestire l’emergenza è puntare sulla figura del tutor volontario per i minori. Persone, over 25, che decidono di mettersi in gioco e per le quali si è costruita una strada formativa attraverso un nuovo bando che è tuttora aperto (chiuderà nell’autunno 2023) e che tramite insegnamento on line, confronto e dialogo con gli operatori del settore, punta a formare queste figure per noi decisive. Abbiamo infatti creato un album dei tutor. Obiettivo è averne almeno 1000 in regione. Ora siamo sui 300”. (qui tutte le informazioni utili).
Nel frattempo i servizi del comune e le ore messe a disposizione dagli uffici e dagli assistenti sociali sono praticamente raddoppiate e si cerca di offrie sempre maggiore assistenza. Elevata la spesa per il Comune; il totale sostenuto da Palazzo Cernezzi nel 2022 è pari a 2milioni 890mila euro, di questi 1milione e 500mila euro rimborsati dal ministero e il restante a carico del Comune (nel 2021 si era a 2.567.822). Va detto come dal mese di agosto del 2022 la quota rimborsata dal ministero sia passata da 45 a 60 euro al giorno per ogni minorenne. Al convegno erano presenti anche il viceprefetto Diana Sessa e il dirigente della Questura di Como Ilaria Serpi.
In apertura è poi intervenuto il sindaco di Como, Alessandro Rapinese. “Si tratta di un fenomeno in costante progressione. Non si assiste a un’esplosione del numero di minori ma a un’incessante crescita. Ci vuole la collaborazione di tutti, dei chiarimenti legislativi, un forte rapporto con paesi come la Svizzera per gestire tutto e tutelare queste persone. Anche perché ci sono realtà, come la nostra, veramente molto gravate dalla situazione”. Poi parola al vicesindaco e assessore ai Servizi sociali, Nicoletta Roperto. “Quello di oggi vuole essere un tavolo di confronto. Necessario poi, ed è quello che farò, dialogare anche con l’Anci. Siamo di fronte a una realtà che porta in strada sempre più ragazzi da soli, tra i 12 e i 17 anni. Dobbiamo intervenire”.
Convinto dell’emergenza in essere anche il presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi. “Dobbiamo lavorare uniti e compatti. Como è sicuramente una realtà che può contare su un volontariato solido e numeroso e un terzo settore molto attivo e questo è un bene ma adesso gli sforzi devono essere maggiori e concentrati. A settembre in Italia sono stati censiti 18mila minori stranieri soli. Il fenomeno sta veramente diventando incontrollabile. Fino a quando il terzo settore, i volontari e i singoli comuni potranno reggere? Ci vuole un sistema nuovo di distribuzione e di solidarietà. La figura del tutor in questo può essere molto importante”.
6 Commenti
Il mio bisnonno andò negli Stati Uniti all’età di 17 anni: padre malato di silicosi, madre distrutta da 10 gravidanze, fratelli desnutriti…. Elisa, non ci riguarda la miseria degli altri?….
Bravo Roberto analisi perfetta. Per i clandestini soldi a gogo… invece per gli Italiani in difficoltà che hanno perso lavoro, casa ,pensionati con pensioni da fame, famiglie con persone non autosufficienti a carico etc NULLA lasciate in una solitudine vergognosa e indegna. Le risorse devono essere spese x gli Italiani. Stop ai clandestini.
Gent.le Elisa, penso che sia doveroso aiutare le persone da lei indicate, ma non a scapito di minori non accompagnati. Sarebbe una inutile guerra tra poveri. Consideri anche che i soldi spesi per i migranti di fatto vengono incassati da italiani che lavorano in tali ambiti; dovremmo come paese far diventare questo problema una opportunità per pretendere più fondi dall’europa. Per me è uno scandalo pensare che ci sono persone senza lavoro, pensionati in difficoltà, persone con disabili a carico, e si preferisca applicare la flat tax a chi guadagna più di 75mila euro l’anno o ripagare il 110% a chiunque può spendere soldi nella ristrutturazione della propria casa. Le risorse devono essere spese per chi ha bisogno.
E cosa ci viene in tasca di questi soldi spesi? Non sarebbe meglio far finta di non vedere e lasciarli passare in Svizzera?
Buongiorno.
Un calcolo semplice esplicita che in base ai conti dichiarati ogni giovane migrante minore di anni 18 costa ai cittadini del Comune di Como 100/120 euro giornalieri di cui lo Stato rimborsa il 60% cioè 60/72 euro, se assistiti da strutture convenzionate.
Perciò ogni giovane migrante costa ai cittadini italiani tra i 3.000 e i 3.600 euro al mese presumo più IVA.
Grazie per l’informazione.
Guardi che l’IVA non è un costo.