Se ne è andato oggi a 87 anni Luigi Fagetti. Avvocato e uomo più che conosciuto e amato in città.
Altissimo profilo, ha lasciato una traccia indelebile a Como per forza intellettuale e profondità umana.
Lo ha portato via una malattia che, racconta il figlio Stefano anch’egli avvocato: “Si è mostrata solo alla fine, era dicembre, in tutta la sua gravità. Ma se ne è andato come ha vissuto, sereno fino alla fine”.
“E’ stato un giurista importantissimo per il foro comasco – sottolinea ancora Stefano – un esempio professionale e non di meno umano per tutti. Uomo di grande sensibilità e intelligenza ha costruito molto nella vita e sempre all’insegna dei più nobili valori, cose che ha lasciato a noi figli e ai nipoti”.
Fagetti oltre a Stefano lascia la figlia Paola, la moglie Magda e cinque nipoti.
E’ stato socio per 25 anni dell’ex sindaco, anch’egli amatissimo, Antonio Spallino. Era legato anche al padre, il ministro Lorenzo. “L’unione con Antonio spallino – ricorda ancora il figlio – è stata un binomio professionale forte, in un’amicizia estremamente intensa. Una parte davvero importante della vita di mio padre”.
La morte di Fagetti, e non c’è alcuna retorica, è un grande vuoto per questa società e per la famiglia. “Era un umo di intelletto – conclude commosso Stefano – che ha dato contributi fondamentali sulla visione della città, pur non avendo mai fatto politica ha sempre espresso opinioni ben considerate dalla politica, dall’imprenditoria e dagli intellettuali. Era un papà straordinario e un avvocato straordinario, mi ha permesso di diventare un giurista, spero davvero, alla sua altezza”.
Tra i numerosi contributi di Fagetti vogliamo ricordare “Finestre di città”, edito da Nodolibri.
Ecco come lo presenta l’editore:
L’acquaforte di Terragni riprodotta in copertina, con Porta Torre e le sue finestre aperte alla città, è l’emblematica materializzazione dell’intento editoriale che anima quest’opera. Finestre come sguardi, orientati in più direzioni, volti a scorgere, analizzare e cercare risposte ai problemi di una comunità.
Di questi acuti sguardi dell’autore, l’avvocato Fagetti, il volume raccoglie e presenta una summa, costituita da scritti, lettere aperte e articoli di giornale. Il piano dell’opera è diviso infatti in tre sezioni principali: “Finestre di storia e di vita” (in cui si rincorrono temi quali Como, l’avvocatura, il giornalismo, il calcio, i maestri, il club di servizio); “Finestre di cronaca e di attualità” (in cui dell’eterogenea produzione giornalistica di Fagetti è presentata un’ampia scelta, distribuita su un arco temporale quasi ventennale); “Le Finestre originali” (una riscoperta di gustosissimi “esperimenti” giovanili, a metà strada tra scrittura creativa e reportage urbano, apparsi su “L’Ordine” a metà degli anni ’50).
Tra le pagine del libro si riesce a cogliere, distintamente, la passione civile che, negli anni, ha sempre animato Luigi Fagetti, indirizzandone la vita professionale e l’impegno sociale profuso a favore di quella città sempre amata, anche e soprattutto nei momenti di declino economico e morale che l’hanno, ciclicamente, attraversata.
Qui una biografia dell’avvocato dal sito dello studio Fagetti:
L’avv. Luigi Fagetti fin dai suoi esordi si è dedicato a studi di legislazione doganale, valutaria e fiscale, settori in cui ha dato dei contributi scientifici.
Quale esperto di diritto valutario ha assolto prestigiosi incarichi: come la assistenza e la difesa del Credito Italiano, seguita alla prima ispezione della polizia valutaria ad una azienda di credito; della svizzera Gotthard Finance SA, cessionaria della compagnia di assicurazione Lloyd Adriatico, nel processo di esterovestizione celebratosi a Roma; ha svolto attività di consulente della Associazione Nazionale Orafi e della Associazione Spedizionieri (in particolare del Canton Ticino); seguì come legale la liquidazione del Banco Ambrosiano in tutti i procedimenti e le questioni di carattere valutario che sorsero come conseguenze delle operazioni irregolari poste in essere prima del commissariamento; venne infine designato quale arbitro nell’ambito del contratto di cessione del vecchio Banco Ambrosiano al Nuovo Banco Ambrosiano (oggi Intesa S. Paolo), per la definizione della posta economica da inserire come onere di bilancio per queste stesse irregolarità valutarie; ha fatto parte del collegio difensivo dell’Enel nel processo per la centrale di Gioia Tauro celebratosi al Tribunale di Vibo Valentia.
Collabora, sempre in materia valutaria e fiscale, con il Centro di Studi Bancari Villa Negroni – Associazione bancaria ticinese (anche come relatore a convegni), e con alcune principali banche del Canton Ticino.
Pubblicazioni
– Contenuti e limiti dei poteri conferiti al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria nelle ispezioni ad aziende ed istituti di credito, in Banca Borsa e Titoli di Credito, Giuffrè, 1978, fasc.1, pag. 84;
– Il reato di esterovestizione tra riformulazione e abrogazione, in Rivista di Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, 1987, n.4, pag. 663;
– Reiezione di domanda integrativa di condono per mancanza di sottoscrizione. Riflessioni critiche, in Rivista di Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, 1987, n.5, pag. 990;
– Sono esclusi i frontalieri dalla liberalizzazione della importazione di banconote italiane ed estere?, in Rivista di Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, 1987, n.6, pag. 1303;
– Del reato di esterovestizione nella nuova formulazione legislativa ed il contrasto giurisprudenziale, in Rivista di Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, 1988, n.3, pag. 604;
– Portata ed implicazioni della c.d. sanatoria fiscale e valutaria, in Rivista di Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, 1991, n.2, pag. 277;
– Liberalizzazione e depenalizzazione dei reati valutari: alcune problematiche di diritto intertemporale, in Rivista di Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, 1991, n.3, pag. 739;
– Note in tema di svalutazione monetaria ed imposizione IVA, in Rivista di Diritto e Pratica Tributaria, Cedam, 1992, n.6, pag. 2234.