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Como, nel quartiere senza parcheggi la multa alla cliente la paga il negoziante: “Costretto pur di salvare il lavoro”

“La multa per divieto di sosta alla cliente? La pago di tasca mia”. Detta così, quella di Tommaso Giudici, titolare del negozio di calzature S.T.E.P. Shoes di via Ponte Chiasso, sembrerebbe una discutibile battaglia contro le regole. E invece, a ben vedere, si tratta piuttosto di una vera e propria lotta per la sopravvivenza.

Tommaso Giudici

“Ieri, dopo due giorni senza battere cassa, è finalmente entrata una cliente che voleva acquistare una borsa in saldo lamentandosi di non essere riuscita a trovare un parcheggio nonostante i mille giri del quartiere – racconta Giudici – allora le ho detto che, trattandosi di una cosa di pochi minuti, poteva lasciare l’auto davanti al negozio sulla corsia dei bus, ovviamente con le quattro frecce accese, tanto l’avremmo tenuta d’occhio e sarebbe uscita al volo in caso di necessità”.

Invece le cose non sono andate esattamente così, perché è bastato un attimo di distrazione al momento di pagare che la contravvenzione era già sul parabrezza dell’auto. “Quando è uscita dal negozio, ha trovato l’incaricato del Comune che si è detto dispiaciuto ma, purtroppo, aveva già fatto la multa – prosegue – così, come già successo in altre occasioni, mi sono offerto di pagarla io”. Sessanta euro con decurtazione di due punti della patente, questi ultimi ovviamente a carico della cliente, che sommati allo sconto sulla borsa in saldo incidono non poco sulle entrate del negozio messo già in notevole difficoltà, come quasi tutti i suoi vicini, dalla mancanza di stalli nella zona (l’avevamo raccontato QUI e QUI) .

“Pagare la contravvenzione è una scelta quasi obbligata per tutelare il poco lavoro che abbiamo, altrimenti perché mai un cliente dovrebbe scegliere noi invece di un qualsiasi centro commerciale munito di parcheggi? – è infatti il commento di Giudici – sarebbe bastato affacciarsi alla porta del negozio chiedendo di spostare l’auto, che in quel momento non intralciava alcun bus, venendo incontro a chi cerca di tenere duro in questa zona, dove buona parte dei negozi storici del quartiere sta chiudendo”.

Il problema era già stato segnalato dai negozianti all’amministrazione Lucini e lo stesso sindaco aveva assicurato di avere a cuore il problema. Nulla di concreto, però, era stato fatto così come durante successiva amministrazione, fino all’attuale: “Quando ho visto il video pubblicato dal sindaco Rapinese sulla sua pagina Facebook in occasione dell’asfaltatura del parcheggio della stazione di Camerlata e l’apertura del parcheggio di via Scalabrini (il filmato è sotto) dicendo, testualmente, che il tema dei parcheggi è sentito da questa amministrazione, ho pensato di commentare ricordandogli le problematiche del quartiere di Ponte Chiasso che rischia seriamente di diventare un dormitorio – racconta – Per tutta risposta, il sindaco mi ha chiesto se avessi io delle proposte per risolvere il problema, così gli ho parlato della corsia preferenziale dei bus, oggettivamente sottoutilizzata rispetto alla necessità vitale dei negozi di avere stalli per la sosta breve. E poi della questione dell’autosilo davanti all’ufficio dogane, due piani e un’ottantina di posti auto inutilizzati che, trovando un accordo con l’ente proprietario, sarebbero una boccata d’ossigeno per il quartiere (ne avevamo parlato QUI).

La risposta del sindaco, però, è stata sibillina e non ha dato grandi speranze su una rapida soluzione: “Mi ha risposto che togliere la corsia dei bus sarebbe da imbecilli e che ‘su Ponte Chiasso abbiamo le idee chiare ma non dipende solo dal Comune. A buon intenditor poche parole” – racconta – immagino si riferisse alla costruzione di un supermercato Esselunga sull’area ex Lechler, con i relativi parcheggi, progetto presentato al Comune nel 2022 e in stallo dopo che la nuova amministrazione ha chiesto alcune modifiche”. Ma nell’attesa però, se non si interverrà con soluzioni tampone, la moria dei negozi di quartiere non potrà che continuare a mietere vittime.

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32 Commenti

  1. Purtroppo caschiamo sempre nell’italianitá, cercare sempre una causa e la scusa al mancato rispetto delle regole. Parcheggiare l’auto nella corsia preferenziale, fosse anche per un secondo, é incivile e menefreghista, passasse anche un bus al giorno. Ben fatta la multa, e galantuomo fino ad un certo punto il negoziante a pagarla, visto che ha lui stesso consigliato alla cliente di infrangere la regola.

    1. Mi spiace che ci sia stato un fraintendimento nel riportare dalla stimata giornalista la dinamica dell’ accaduto.io non ho istigato a posteggiare davanti al mio negozio.Ho fatto presente del rischio Mi creda che in questo momento storico di grande difficoltà generale tutto può pesare e un posto auto può fare la differenza.

  2. Da parte mia ammiro il negoziante per la galanteria nei confronti della cliente, ha dimostrato di essere un Signore con la S maiuscola: c’è ancora chi antepone la gentilezza al guadagno, perché di sicuro ci avrà perso dei soldi. Di gente cosi ce n’è sempre meno, purtroppo

    1. Se galanteria è pagare la multa a chi lascia l’auto in divieto di sosta, lo è anche tenere aperta la porta al ladro che svaligia l’appartamento del vicino, immagino…

      1. Se dall’articolo non si capisce le difficoltà di una attività di confine,la invito a recarsi presso il mio negozio ,le offro un caffè e cerco di spiegare il il problema.prima però trovi in posteggio.auguri

  3. Certo che suggerire di lasciare l’auto sulla corsia dei bus a chi non vuole fare due passi è ridicolo. Ben fatta la multa. I parcheggi si trovano sempre, basta cercarli davvero

    1. Dipende da dove partono i due passi .Ripeto, come ho già detto :”non ho suggerito di mettere la macchina sulla corsia preferenziale ” ho fatto presente del problema .c’è stato un fraintendimento con la giornalista che ha saputo comunque riportare in maniera impeccabile la situazione.Pagare le multe non e’ un divertimento.

  4. Via Catenazzi è tutto un parcheggio, idem il tratto finale di Via Baragiola, dietro la Chiesa. Forse la signora non aveva voglia di fare 2 passi o non aveva tempo…. “tutta colpi dello Sceriffo che rubi e forze e il tempo hai cittidino!” (sarcasmo)

    1. Indubbiamente che ci siano posteggi.ma il problema che la stragrande maggioranza sono occupati dai frontalieri.
      Complessivamente a livello nazionale ogni giorno 391’000 persone entrano nella Confederazione per lavorare.
      A Ponte Chiasso mi creda che è satura.

    2. Che ci siano i posteggi in via Catenazzi e in via Baragiola è assodato ;
      peccato che per sono occupati dalle migliaia di frontalieri che li occupano dalla alba al tramonto.
      Rileggere l’articolo con più attenzione può aiutare.

  5. Non capisco : Ponte Chiasso si dice stia diventando dormitorio , quindi significa che la gente lascia il paese la mattina e torna alla sera, senza viverlo . Quindi dovrebbero esserci parecchi posti liberi .. Ma non ci sono , visto l’articolo ! Quindi la domanda è : negli anni d’oro , dove parcheggiavano i clienti ? cos’è successo per cui di colpo si sente questa sete di parcheggi , ( in una zona di “frontiera” non propriamente “ridente”) ??

  6. E poi e poi …. I parcheggi a Pontechiasso sono sempre stati pochi a fronte delle auto circolanti, di conseguenza il “parcheggio selvaggio” è diventato la normalità. Il previsto mega parcheggio (400 posti) nell’ex area Lechler, ormai messo nell’oblio, avrebbe soddisfatto la “fame” di parcheggi.

  7. Ma non si può dar sempre ragione….al sindaco capisco l’amicizia ma guardiamo la realtà per favore…..ma qualcuno è mai andato al campo neretti a rebbio??? Peggio di SCAMPIA

    1. Buongiorno Nicola, intanto si chiama Parco Negretti, poi ci vado tutti i giorni col cane e non mi sembra affatto di essere in un posto come scampia. Trovo anche delle persone anziane sedute tranquillamente a parlare sulle panchine senza grossi problemi. Si spieghi meglio…

  8. Il negoziante si vuole coprire di ridicolo: il bus trasporta decine di persone, la sua cliente che lo intralciava era vuota. Già tanto che non gliel’hanno rimossa.

    1. Il titolare di e dimostrato una persona di grande umiltà .)( Ma se parcheggi dove e riservato ai mezzi pubblici non ti puoi aspettare che ti offrono un caffè .

    2. Penso che il negoziante giustifichi chi parcheggia in sosta vietata per il l’interesse del suo negozio, non dare contro a Rapinese, cosa che non gli porta certo vendite.

      Capisco il problema dei negozi di prossimità di Ponte Chiasso, destinati a scomparire se non si genera una possibilità di sosta agli automobilisti di passaggio, che sono tanti, con conseguente ricaduta negativa su un quartiere che diventerebbe ancora di più un triste dormitorio.

      Volente o nolente spetta a Rapinese e alla sua giunta dare risposte a questo bisogno.
      La risposta che si legge nella chat pubblicata non promette bene per i negozianti e per il quartiere di Ponte Chiasso.

  9. Al di là dell’insopportabile promozione del parcheggio nell’area riservata ai bus (quel che è vietato è vietato, santo cielo!) addirittura qui si sollecita l’eliminazione della corsia bus (fondamentale in certi orari per studenti e pendolari) con la solita visione particolare e mai generale del bene comune.

    1. Domanda: ma Monte Olimpino come mai non è presente la corsia preferenziale dei BUS?dove oltrettutto la strada è molto più stretta?!
      E comunque nessuna promozione mi creda.Solo elasticità da chi di dovere.

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