Come già si profilò a luglio, ora arriva una grossa novità in tema di parcheggi per residenti. E’ infatti pronto per la discussione dapprima nella Commissione specifica, poi in consiglio comunale, il nuovo regolamento che disciplina gli stalli blu e gialli a pagamento in città.
Salvo alcuni aggiustamenti soprattutto di natura tecnico-burocratica, nulla cambierà di sostanziale per i comaschi che, sulla base dei consueti requisiti, potranno fare domanda e partecipare poi alle assegnazioni da parte di Csu nei vari settori del capoluogo.
La vera novità riguarderà gli hotel e le strutture ricettive, che infatti saranno completamente escluse dalle assegnazioni dei parcheggi riservati. Si tratta dell’epilogo di un confronto tra Comune e ministero dei Trasporti che in realtà prosegue dal febbraio di quest’anno.
In sintesi, il verdetto finale – che infatti compare nel nuovo regolamento – dice che l’amministrazione non può sottrarre spazi di sosta al pubblico utilizzo a vantaggio delle attività ricettive. In sostanza, è sancita la “non assimilabilità degli ospiti delle strutture ricettive ai residenti con conseguente impossibilità di riservare stalli di sosta alle stesse strutture”.
Dal momento in cui sarà approvato il regolamento, dunque, hotel e alberghi non avranno più la possibilità di partecipare alle selezioni di Csu. Si tratta di circa una quarantina di posteggi che oggi invece sono distribuiti e in uso tra le varie strutture di Como.
Sugli altri fronti, davvero minimali le novità con due conferme importanti: la possibilità per disabili di sostare gratuitamente negli spazi a pagamento, dietro regolare esposizione del tagliado valido; e infine i costi dei permessi annuali (il costo di quello blu per residenti resta pari a 5 volte il prezzo vigente dell’abbonamento mensile urbano del trasporto pubblico, mentre sarà di 10 volte il prezzoper il secondo permesso; per gli spazi gialli, il costo sarà sempre 11 volte il prezzo dello stesso abbonamento ai bus; si arriva a 25 o 20 volte soltanto nei casi in cui esista la disponibilità di stalli coperti, molto pochi).
13 Commenti
Gioele, ma non stavamo parlando di Como? della convalle ?
Dei parcheggi di Como ? Gli stalli gialli sono quelli dei residenti del centro , in particolare; di quelli ad uso albergo di poche strutture vicine al lago ?
Non stiamo parlando del tessile fuori porta o del mobile canturino.
Naturalmente non è colpa del Comune i regolamenti ci sono e devono essere applicati
Direi pertanto al valido giornalista ( Emanuele Caso ) di esaminare come mai l’articolo 7 codice strada dica testualmente : “I comuni, con deliberazione della Giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato…. e quelle di rilevanza urbanistica …che devono essere “opportunamente individuate e delimitate”.
Fatto questo… e solo per queste zone individuate !!!! .. “i comuni hanno facoltà di riservare, con ordinanza del sindaco, superfici o spazi di sosta per veicoli privati dei soli residenti nella zona, a titolo gratuito od oneroso”.
Forse che tutti i parcheggi gialli residenti ..e non solo quelli alberghi ..sono tutti illegali?
Dove stanno le zone a traffico limitato sul lungolago ; forse sono in Salia Quarcino, in Via Torno , in Via Brambilla ?
Prego indagare : l’ufficio gabole del comune è sempre aperto
Cordiali Saluti
Caro Giorgio , basta vedere Como in novembre , gennaio, febbraio e marzo , quando i turisti non ci sono , per capire , che Como , non è solo turismo .
Strade deserte la sera, ristoranti vuoti , negozi vuoti .
Prima di parlare , informati e guardati attorno; magari chiedi ad un negoziante del centro .
Bisogna leggere i dati economici della nostra Provincia per capire che il turismo non è il principale settore. Potrebbe fare di più, potrebbe fare meglio ma rispetto alle potenzialità è poca roba. ….e non è colpa solo del Comune e dei Regolamenti.
Se l’unica tua fonte di informazione sono i negozianti del centro, allora alzo le mani: va benissimo così, inutile aggiungere altro.
Appunto perché il turista si ferma tre giornate, occorre dare possibilità maggiori. In questa città prevale un sano egoismo e non si vuole comprendere che il turismo è oramai l’unica vera risorsa. Soprattutto Sono da tutelare gli alberghi con sede nel centro storico. Solo i miopi non capisco che la concorrenza turistica è sempre maggiore e che non per sempre il lago può trainare il turismo.france
Pure considerare il turismo come “unica vera risorsa” sembra un po’ egoista, no?
Il turismo è certamente importante, ma c’è anche altro.
A Como?
Tipo?
L’unico business profittevole di Como, al momento, sono solo le strisce blu.
Perfetto, allora perchè rinunciare agli incassi dell’unico business profittevole, alias i posti blu? Per concedere un privilegio ai clienti di solo alcune attività particolari?
Pretestuoso direi..
La comunicazione è stata inviata con PEC a luglio a tutti gli alberghi. Informando che i cartelli sarebbero stati prontamente rimossi e che i clienti degli alberghi, fino a fine anno, avrebbero potuto parcheggiare negli stalli dei residenti disponibili nella stessa zona…
Ho seguito le istruzioni ricevute via PEC e ho preso 2 multe! Alla richiesta di spiegazioni mi è stato suggerito di fare ricorso…
Ma dai! ci sono fior di paesi turistici dove non esistono stalli per gli alberghi e comunque la gente ci va lo stesso questo è un falso problema.
Concordo con la signora Luisa.
Non so che tipo di causa abbia il signor Dolce, il commento è accorato.
Da quello che ho potuto capire lui ha sia il ristorante che l’albergo.
Da capire cosa realmente abbia sentenziato il Ministero.
Nel periodo di vacanza l’albergatore può sostenere le spese di parcheggio inserendolo nel pacchetto vacanza, qualora la ragione sia dalla parte municipale
Considerato che il turista pernotta in media 3 notti in comune di Como bene fa il Comune a non riservare posteggi agli alberghi. Visto quanto paga un turista l’albergatore può tranquillamente offrire il posteggio ai clienti.
Le solite BALLE, il ministero dei trasporti ha dato parere favorevole all’istituzione di zone adibite a parcheggio per le strutture ricettive ai sensi dell’articolo 7 C.d.S.
Tutto questo è scritto nella lettera indirizzata al comune di Como del febbraio 2019, missiva “nascosta” fino al successivo mese di luglio.
Pertanto, se il sig. Sindaco Landriscina o chi per esso, intende eliminare i parcheggi agli ospiti delle strutture ricettive presenti sul territorio comunale, lo fa in base alla propria volontà politica di rifiutare per l’ennesima volta il turismo nella città di Como.
Sottolineo che, nel merito della questione si parla di circa una trentina di posti auto riservati a una quindicina di strutture dislocate nel centro storico.
Quindi è vergognoso pensare che un numero così contenuto di parcheggi possa creare disguidi all’assetto organizzativo e alla distribuzione delle aree di sosta sul territorio.
Alla luce di quanto sopra esposto, accoglieremo i turisti senza offrire loro i servizi igienici, i servizi di informazione turistica, i parcheggi, con la mancanza di lidi e strutture di divertimento (ovviamente a Como non c’è disponibilità di acqua…) con servizi di trasporto del tutto inadeguati e garantendo al contrario strade piene di buche, lungo lago privo di illuminazione, traffico di difficile gestione , code, e come souvenir della città una multa per divieto di sosta oppure perché viene modificata senza alcun avviso la zona ZTL.
Onde evitare che, per l’ennesima volta le istituzioni si nascondano dietro l’ignoranza di quello che succede all’interno della macchina burocratica comunale, rammento al sig. Sindaco e agli assessori competenti, che quanto sopra riportato è a loro ben noto in virtù delle nr. 5 cause giudiziarie a tutt’oggi pendenti su iniziativa del El Merendero Srl.
Rifiutare il turismo alle soglie del 2020, o meglio non avere neppure l’educazione civica di accogliere in maniera dignitosa il villeggiante che ci porta lavoro, e non riconoscere la vocazione turistica alla città di Como, ripeto a mio avviso sarebbe solo una non condivisibile scelta meramente politica di questa giunta.
Auspico che il comune per medesima scelta rinunci ad incassare i 2milioni di tassa di soggiorno che annualmente entra nelle casse del comune.
Un’ultima riflessione, sorge un interrogativo in relazione al motivo per cui l’associazione di categoria degli albergatori abbia accettato tale ordinanza riponendo fiducia nell’organo comunale senza valutare e considerare il parere espresso dal ministero dei trasporti.
Cordiali saluti
Cristian Dolce