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Como, nuovo Stadio: “Pochissimi conoscono il progetto. La riservatezza è una forzatura, il dibattito è menomato”

Nell’ampio dibattito sul futuro Stadio Sinigaglia interviene anche la lista-movimento Civitas con Bruno Magatti e Giorgio Livio che pongono fortemente l’accento sulla riservatezza decisa dal Comune intorno al progetto, scelta che impedisce una conoscenza pubblica di cifre, dati, misure e costi. I due evidenziano come questa mancanza di informazioni fatalmente azzoppi il confronto. Ecco il contributo diffuso in queste ore:

Non è mai facile accedere ad adeguate documentazioni su temi complessi che muovono l’interesse generale. Non aiutano, certo, la comprensione le diverse opinioni messe a disposizione sui media, spesso orientate alla ricerca di consenso, nel classico stile sofista che rende deboli argomenti forti e forti quelli deboli. Nessuno cerca e tanto meno si aspetta un improbabile coro unanime. Come noi, molti vorrebbero, piuttosto, dibattiti rispettosi e liberi sulla scorta di dati completi e informazioni trasparenti e non il consueto, inutile e insopportabile scontro tra opposte tifoserie.

Oggi è a tema un progetto, presentato dalla Società “Calcio Como 1907”, di ristrutturazione dello stadio comunale di Como del quale si conosce sostanzialmente il rendering. Queste nostre considerazioni sono, quindi, necessariamente solo complementari a un dibattito che ha suscitato un grande interesse e non poche polemiche. Pochissimi conoscono i documenti di progetto perché l’amministrazione ha posto il “vincolo di riservatezza”. Il dibattito pubblico risulta viziato da tale “menomazione” e nessuno può dire se chi parla lo stia facendo a ragion veduta, per ipotesi o per sentito dire. Il vincolo di riservatezza è poi, a nostro parere, una inopportuna forzatura, tanto più che la gara sarà indetta sulla base del progetto del proponente “Calcio Como 1907”.

Il “Sinigaglia” necessita di interventi, oggi forse indifferibili, di ristrutturazione e adeguamento alle norme di sicurezza e l’occasione si presta anche a un riassetto del contesto urbano. La disponibilità di tutte le informazioni utili è solo un atto di rispetto nei riguardi della cittadinanza. La ristrutturazione e la realizzazione di strutture “complementari” trovano specifico sostegno nel Dgls 28 febbraio 2021 n. 38 e nel PGT approvato dal Consiglio comunale nel 2013. Ma l’assenza dei dati su dimensioni e destinazione delle strutture previste nel progetto fa “montare” lo scontro. Poco o nulla si sa dell’entità e della natura di un investimento, tutto da comprendere e forse non riducibile al solo aspetto immobiliare. Si tratta di informazioni indispensabili sia per saggiare la ragionevolezza, la necessità e l’utilità di ciò che il proponente immagina di realizzare, sia per dar conto dei ritorni per la collettività.

I cittadini, quindi, possono solo intuire la complessità di un progetto certamente intrigante e si trovano ridotti a semplici spettatori di schermaglie tra portatori di opposte valutazioni. Per i più diversi motivi il tema attiene a qualcosa che interessa, appassiona e riguarda davvero tutti e ciò rende urgente che ci si sbarazzi definitivamente del “sentito dire”.

Giorgio Livio e Bruno Magatti

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