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Como, la passeggiata dell’amore viene e va: ancora chiusa con la città piena di turisti (ma c’è chi passa lo stesso)

Ripulita ad agosto dell’anno scorso grazie all’intervento dei volontari della Protezione Civile e poi, a novembre, con un ulteriore intervento sulla vegetazione voluto dal Comune con lo stanziamento di poco meno di 27 mila euro, otto mesi dopo la Passeggiata dell’Amore che unisce viale Geno a via Torno è ancora chiusa e inagibile.

Eppure per concludere questo piccolo, ma bellissimo, progetto fortemente voluto dall’allora assessore al Verde Ivan Matteo Lombardi sembrava mancasse davvero poco: qualche ritocco ai parapetti, due cestini e poi comaschi e turisti avrebbero potuto tornare a godere di quel meraviglioso panorama sul lago, oltre che della comodità di poter percorrere una “scorciatoia” nel verde per raggiungere la città dalla Lariana attraverso un percorso pedonale che arriva fino a Blevio. E invece la Passeggiata dell’Amore, nonostante i sopralluoghi fatti a suo tempo dal sindaco e da buona parte della giunta, ma soprattutto nonostante la stagione turistica ormai ampiamente iniziata, resta lì, chiusa da una rete arancione e da cartelli di divieto, che tuttavia non bastano a impedire a diverse persone di percorrerla (vedi immagini), ma senza una data di riapertura neppure vagamente ipotizzata.

Giusto pochi giorni fa, infatti, durante il consueto appuntamento del venerdì su Espansione Tv, il sindaco Alessandro Rapinese è tornato sull’argomento dicendo di aver fatto un sopralluogo per verificare problemi legati a rifiuti abbandonati lungo il sentiero e invitando anche i comuni di Blevio e Torno a fare la loro parte, ma senza dare le tempistiche per poter tornare a godere di quell’area e nulla neppure per spiegare eventuali problemi sopravvenuti che potessero giustificare questo ritardo.

“La nostra volontà è comunque di riattivare tutti quei percorsi che possono portare la gente lontana dal centro e distribuire meglio gli afflussi turistici – sono state infatti le sue parole – sono progetti lunghi, hanno bisogno di qualità, non posso andare con le ruspe lì”.

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