Nel messaggio che riceviamo da un lettore c’è il racconto dell’immenso cambiamento che ha travolto la città e il lago negli ultimi dieci anni e più. Partendo dal drammatico incidente nautico che due giorni fa ha visto la morte di una giovane parte un’ampia riflessione sulla trasformazione turistica e quel che rimane per chi questa terra l’ha sempre abitata. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti].
Buongiorno vorrei fare delle considerazioni dopo l’incidente avvenuto con la morte di una ragazza dopo uno scontro tra due barche (la cronaca). Vorrei raccontare la mia storia. Sono comasco da generazioni e la barca sul lago per me é una parte della famiglia prima di me mio padre e mio nonno.
Quindi partendo da questa considerazione, voglio dire che il nostro lago è ormai in balia di noleggiatori e compagnie di taxi boat. Ma senza una regola. Fino a 10 anni fa uscivamo in barca e l’unico che faceva onde era il buon Tasel si sapeva e si tollerava con i suoi passaggi nel 1 bacino, ora fermarsi a prendere il sole è praticamente impossibile.
L’appuntamento con gli amici era alla Pliniana ora impossibile sembra di essere al Porto di Genova traffico e velocità fanno da padrona.
Scrivo da cittadino comasco che a malincuore dopo decenni decide di vendere la barca, questo perché il lago ormai è senza regole in balia del turismo selvaggio. E di persone che si approfittano di questo boom. Sono perfettamente favorevole al turismo.
Chiedo alle istituzione di regolamentare in modo serio la navigazione del nostro lago. I signori noleggiatori di spiegare bene le regole di navigazione e i taxi boat di moderare la velocità, non è mezz’ora in meno che li fa diventare milionari .
Concludo dicendo che questo mio sfogo sia utile al fine di poter aiutare chi sul lago è nato e tranquillamente lo vive come me e in passato mio padre e i miei nonni.
Spero di non dover più leggere notizie di cronaca come quelle di questi giorni.