Oltre 1.300 alloggi pubblici vuoti (tra immobili Aler e comunali), e un canone medio per un appartamento di 100 metri quadrati che supera i 1.400 euro.
Per affrontare questo problema che si è trasformato in emergenza, il Coordinamento territoriale UIL Lario, FenealUIL Alta Lombardia, UILFPL Lario-Brianza e UILScuola Como hanno inviato una lettera al Presidente della Provincia e ai Sindaci dei principali Comuni, con lo scopo di offrire una visione concreta e proposte realizzabili per famiglie e lavoratori.
L’obiettivo è quello considerare il patrimonio immobiliare inutilizzato non come un dato statistico, ma come una risorsa concreta per la comunità. Perchè insieme ai numeri impietosi dell’abitare a Como e provincia sullo sfondo resta un pendolarismo quotidiano di oltre 114.000 lavoratori, con un saldo negativo di 36.000 unità. L’ex Presidente Istat Blangiardo stima che il Lario perderà entro il 2029 circa 15.000 persone in età lavorativa, mentre i bollettini mensili Excelsior di Unioncamere segnalano un divario tra domanda e offerta di lavoro del 55%.
La conseguenza è che settori strategici come scuola, sanità ed edilizia faticano a reclutare e trattenere personale qualificato, con ricadute immediate sui servizi ai cittadini e sul funzionamento dell’economia locale.
Nella lettera si chiedono interventi immediatamente attuabili: accordi territoriali di canone concordato per tutti i Comuni, accompagnati da incentivi fiscali e riduzioni IMU per i proprietari; riqualificazione degli immobili pubblici e sociali sfitti; istituzione di un fondo di garanzia per l’affitto, destinato a chi lavora ma non dispone di un reddito costante; regolamentazione degli affitti brevi, ispirata all’esperienza di Bologna, per preservare abitazioni a lungo termine; creazione di un’anagrafe pubblica aggiornata degli immobili sfitti, utile a monitorare l’offerta e orientare interventi mirati.
“La difficoltà di trovare una casa stabile non è solo un problema sociale: mette in crisi il funzionamento dei servizi essenziali e il tessuto produttivo – avverte Dario Esposito, Coordinatore Uil Lario– Garantire abitazioni accessibili significa permettere ai lavoratori di radicarsi nella comunità, costruire legami familiari e sostenere concretamente la crescita economica e sociale del territorio. È dare corpo alla parola ‘comunità’ e, allo stesso tempo, arginare la carenza di personale nei servizi pubblici e colmare i vuoti organizzativi che frenano molte imprese. La provincia di Como ha gli strumenti per reagire alla crisi abitativa, ma servono decisioni concrete e coordinate tra istituzioni e territorio. Le proposte avanzate rappresentano un percorso pragmatico e realizzabile, capace di restituire abitazioni a chi quotidianamente sostiene la vita e l’economia della provincia, trasformando un problema strutturale in un’opportunità per rafforzare la comunità e l’intero tessuto sociale ed economico del Lario”.