Nel fine settimana appena trascorso, la Polizia di Stato di Como, anche in concomitanza col termine dell’anno scolastico che, a breve, porterà inevitabilmente ad un ulteriore incremento della “movida” cittadina, ha potenziato in maniera considerevole il numero delle pattuglie in strada.
In particolare, tra la Squadra Volante e la Squadra Mobile, in due distinti episodi, sono stati effettuati ben 4 arresti, tre per rapina ed uno per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
A Como città, la Squadra Volante ha arrestato in flagranza di reato, nella serata di sabato 27 maggio, tre persone ritenute responsabili dapprima di una tentata rapina, in Lungo Lario Trento e Trieste, e poi di una rapina consumata, nella centralissima piazza Duomo.
Nello specifico, verso le 22.30, le Volanti sono state inviate in Lungo Lario Trento e Trieste nei pressi di una nota gelateria dove un gruppo di ragazzi ha raccontato agli agenti di essere stato vittima di una tentata rapina. In particolare i giovani hanno riferito di essere stati affrontati da tre coetanei, di probabile origine nord africana, che avevano tentato di rapinare la collana d’oro ad uno di loro, mettendogli le mani attorno al collo e stringendo forte, senza però riuscire nel loro intento per la reazione della vittima, che li aveva indotti a desistere e scappare in direzione del centro città.
I ragazzi, oltre alle descrizioni, hanno fornito anche una foto dei tre rapinatori, scattata di fretta mentre questi ultimi si allontanavano dal luogo del reato.
Tale immagine, che evidenziava chiaramente l’abbigliamento degli aggressori, è stata prontamente fatta girare agli altri equipaggi della Polizia di Stato presenti sul territorio.
Poco più tardi, una pattuglia della Squadra Volante, mentre transitava in via Plinio, ha notato tre uomini corrispondenti alle descrizioni dei fuggitivi che, dopo aver tenuto bloccato un ragazzo, si erano impossessati del suo orologio da polso ed erano scappati verso la vicina Piazza Duomo. Dopo un brevissimo inseguimento a piedi, i tre rapinatori sono stati raggiunti dagli agenti, ammanettati, assicurati nelle auto di servizio e trasportati in Questura.
Qui gli aggressori sono stati identificati e sono risultati essere due marocchini ed uno libico, tutti richiedenti asilo in Svizzera ed in possesso di documenti rilasciati dalle Autorità elvetiche che ne certificavano un’età 16 anni. Gli agenti, nel frattempo, hanno convocato in Questura le vittime delle due rapine e, dopo averne raccolto le denunce, hanno sottoposto loro degli album fotografici.
Dalla visione delle immagini le parti lese hanno riconosciuto, senza alcun dubbio, i tre fermati dai poliziotti come gli autori dei reati perpetrati ai loro danni ed inoltre, al legittimo proprietario, è stato anche restituito l’orologio che gli era stato appena rapinato.
Gli agenti, poiché i tre fermati sembravano essere più grandi rispetto ai 16 anni dichiarati, hanno poi deciso di portarli all’ospedale S.Anna di San Fermo della Battaglia. Qui sono stati sottoposti all’esame auxologico, dal quale è emerso che erano tutti e tre erano maggiorenni e, di conseguenza, il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Como ne ha disposto l’arresto e l’accompagnamento presso la locale Casa Circondariale.
L’altro arresto effettuato dalla Squadra Mobile di Como è avvenuto nel pomeriggio di sabato 27 maggio ed è scaturito da un servizio dedicato allo spaccio di droga nella zona dell’Erbese, nell’ambito del quale gli investigatori si sono appostati in quei luoghi dove il mercato illecito è più fiorente.
Gli agenti hanno infatti fermato un cittadino marocchino di 28 anni domiciliato a Merone con addosso 5 dosi di cocaina e quasi 600 euro in contanti. La successiva perquisizione al domicilio del fermato ha permesso agli agenti della Squadra Mobile di rinvenire ulteriori 6 dosi di cocaina, 4 grammi di hashish, 2700 Euro in contanti e vario materiale idoneo al confezionamento e alla pesatura dello stupefacente. Su disposizioni del P.M. di turno l’arrestato è stato quindi trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa del rito direttissimo, che si svolgerà questa mattina.
Un commento
E perché dobbiamo tenerci sta feccia sul gobbone noi, se hanno ottenuto i documenti in Svizzera e sono richiedenti asilo in Ticino, dove per altro li hanno certificati come minorenni erroneamente? Rispedirli a casa loro o rispedirli in Svizzera