Il Nido Magnolia salvo per un altro anno a dispetto dei piani del sindaco di Como Alessandro Rapinese, ne parlavamo stamattina qui: Como, il nido Magnolia salvo per un altro anno scolastico: la decisione dei giudici del Tar. Immancabili ora le reazioni della politica. Tra le molte sicuramente spiccano le parole della capogruppo della Lega in consiglio comunale, Elena Negretti che chiede le dimissioni di Rapinese.
Svolta Civica con il capogruppo Vittorio Nessi
Da una parte c’è un sindaco che fa della litigiosità le proprie armi preferite, dall’altra ci sono le leggi e la buona amministrazione. Buon senso e competenze giuridiche sono qualità che Rapinese in questi primi tre anni ha dimostrato di voler totalmente ignorare, finendo a creare solo inutili conflitti e a perdere nei tribunale con inutili spese a carico dei cittadini.
L’elenco delle liti è ormai lunghissimo: Associazioni, amministrazioni pubbliche, operatori privati, famiglie, finanche una parrocchia. Como ha bisogno di una guida che risolva i problemi non di un sindaco che non perde occasioni per crearne.
Il Partito Democratico con il segretario cittadino Daniele Valsecchi e il referente scuole Francesco Finizio
Forza Italia con il capogruppo Giordano Molteni, il consigliere Alessandro Falanga e il segretario cittadino Davide Gervasoni
La decisione del TAR di sospendere la delibera comunale che prevedeva la chiusura del nido Magnolia è l’ennesima bocciatura giuridica dell’amministrazione guidata dal sindaco Rapinese. Dopo la recente sconfitta legale nel caso dell’associazione Carducci, arriva un nuovo duro colpo per una giunta che sembra ormai abituata più ai ricorsi persi che al buon governo.
Ancora una volta, sono stati i cittadini – in questo caso, le famiglie comasche – a dover ricorrere ai tribunali per difendersi da decisioni arbitrarie, calate dall’alto e prive di ascolto. Il nido Magnolia non chiuderà, almeno per ora, grazie alla determinazione di genitori che non hanno accettato passivamente una scelta dannosa per i propri figli e per l’intero quartiere.
L’amministrazione Rapinese continua a mostrare un atteggiamento autoreferenziale, sordo al confronto e ostile al dialogo con la città. La gestione del nido Magnolia è solo l’ultimo esempio di una politica arrogante, che ignora la partecipazione e colleziona sconfitte in tribunale, con costi che ricadono su tutta la collettività.
Il sindaco e la sua giunta si aspettino d’ora in poi, alla luce di questi insuccessi e di quelli che verranno, un’opposizione ancor più intransigente che vedrà Forza Italia protagonista.
Fratelli d’Italia con il presidente provinciale Stefano Molinari e il coordinatore cittadino Alessandro Nardone
Due sconfitte in due giorni: il TAR smentisce Rapinese, silenzio dall’amministrazione
In appena 48 ore, i giudici amministrativi hanno bocciato due provvedimenti dell’amministrazione Rapinese: ieri il caso dell’Associazione Carducci, oggi quello del Nido Magnolia. Due decisioni che impongono una riflessione seria sul metodo di governo adottato da chi guida la città. Nel primo caso, il Giudice ha ordinato al Comune di “cessare ogni molestia” nei confronti della Carducci, rigettando lo sfratto e tutelando un presidio storico della vita culturale cittadina. Nel secondo, il TAR ha accolto il ricorso delle famiglie e ha stabilito che il Nido Magnolia dovrà restare aperto anche per il prossimo anno scolastico.
A fronte di queste due pronunce, colpisce il silenzio del Sindaco, solitamente pronto a intervenire su tutto. Ciò che emerge, ancora una volta, è un modo di amministrare che si rifiuta sistematicamente di ascoltare e di coinvolgere, con il risultato di alimentare tensioni e contenziosi a danno dell’intera comunità. Come ripetiamo da tempo, non esiste nessun rapporto che possa funzionare senza ascolto e comunicazione. Tantomeno quello tra un Sindaco e la sua città. Questo approccio è sbagliato nella forma e nella sostanza, perché compromette il clima generale di fiducia e partecipazione.
Assumersi l’onere di decidere è un dovere di chi amministra, ma ciò non significa escludere il confronto. Governare vuol dire anche costruire soluzioni condivise, nel rispetto delle istituzioni e del tessuto sociale della città. Fratelli d’Italia continuerà a vigilare e a proporre alternative serie, concrete e partecipate per il bene di Como e dei suoi cittadini.
La Lega con la capogruppo Elena Negretti
Ieri il Carducci, oggi il Magnolia, caro Sindaco è ora che tu sia coerente con te stesso e con quanto ha chiesto ai sindaci che ti hanno preceduto quando attaccavi quelli che ritenevi essere i loro insuccessi. I tuoi insuccessi sono ormai quotidiani e quindi è ora che tu ti dimetta per dimostrare in questo modo quanto tieni alla tua città.
Azione Como con il segretario provinciale Lorenzo Pedretti
Azione Como: “Bene il TAR, ora Rapinese apra gli occhi e ascolti le famiglie”
Azione Como accoglie con soddisfazione la decisione del TAR della Lombardia, che ha sospeso l’efficacia del provvedimento della Giunta Rapinese sulla chiusura dei nidi comunali e, in particolare, dell’asilo nido Magnolia per il prossimo anno scolastico. Una decisione che dà ragione a quanto abbiamo più volte ribadito nei mesi scorsi: scelte così delicate non possono essere imposte dall’alto, senza confronto, senza condivisione e senza rispetto per le famiglie coinvolte.
Nel nostro piano per la scuola avevamo già segnalato la necessità di una pianificazione trasparente e partecipata su un tema così centrale per la qualità della vita cittadina. Invece, ancora una volta, ci si è trovati di fronte a un’amministrazione chiusa, sorda e autoreferenziale.
Lorenzo Pedretti, segretario provinciale di Azione Como, dichiara: “Accogliamo con favore questa decisione del TAR, che conferma l’arroganza e l’impreparazione con cui la Giunta Rapinese ha gestito l’intera vicenda. Il nostro pensiero va alle famiglie che si sono mobilitate, e in particolare al Comitato ‘Como a misura di famiglia’, che ha avuto la forza e la competenza per riportare al centro dell’attenzione pubblica un diritto troppo spesso calpestato: quello di essere ascoltati. Speriamo che, dopo l’ennesima bocciatura in tribunale, il sindaco abbandoni finalmente la logica dell’imposizione e inizi a considerare il dialogo non come una concessione, ma come il fondamento minimo di ogni buona amministrazione. Noi di Azione continueremo a batterci per una città più giusta, più attenta e più umana, in cui i servizi educativi non siano oggetto di tagli improvvisati, ma strumenti di crescita condivisa per tutta la comunità. Investire nella scuola vuol dire investire nel futuro.”