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Como, schiuma e puzza nel torrente: “Ecco le risposte di Arpa, Regione e Como Acqua”. Intanto in corso ulteriori analisi

A distanza ormai di quasi un mese dalla prima segnalazione di “schiuma e odori” nel torrente Cosia, arrivano delle precisazioni importanti da parte degli enti di controllo.

Le segnalazioni avevano infatti spinto alcuni soci di Legambiente a risalire il corso d’acqua individuando un apporto di acqua di evidente natura fognaria all’altezza del ponticello alla fine di via Paradiso verso via Pannilani e a monitorare costantemente la situazione.

Ecco dunque quanto risposto al Circolo “Angelo Vassallo” – Legambiente APS Como dopo le diverse segnalazioni da Regione Lombardia Ufficio Territoriale Insubria e ARPA Lombardia Dipartimento di Como.

Riprendiamo i temi posti dal Circolo nella lettera del 22 ottobre u.s., rivolta ad una pluralità di enti a vario titolo competenti in merito ai gravi episodi di inquinamento del Cosia verificatisi a seguito delle piogge torrenziali di fine settembre.

Ci sembra importante dare riscontro pubblico delle risposte ricevute, in modo da tenere informata la cittadinanza su un evento che, a nostro avviso, merita trasparenza.

Prima di tutto dobbiamo, per correttezza, evidenziare che la società Como Acqua aveva risposto alle nostre email, risposta di cui non avevamo preso visione in quanto finita nella cartella spam. Abbiamo già inviato le nostre scuse alla società, scuse che rinnoviamo pubblicamente. Como Acqua ci aveva scritto confermando il danneggiamento del collettore fognario e sottolineando che si stava adoperando per risolvere la situazione.

Alla nostra lettera del 22 ottobre hanno risposto ad oggi Regione Lombardia (Direzione Generale enti locali, montagna, risorse energetiche, utilizzo risorsa idrica coordinamento degli uffici territoriali regionali e gestione fondo comuni confinanti ufficio territoriale regionale Insubria) e ARPA Lombardia, Dipartimento di Como e Varese, unità operativa attività produttive.

Regione Lombardia conferma di “aver ha avviato tre cantieri di pronto intervento per lavori di consolidamento degli argini e ricostruzione delle opere idrauliche danneggiate nel territorio in comune di Como, per un importo totale di circa € 500.000 (….), per eseguire le opere provvisionali di riparazione e di messa in sicurezza del collettore fognario gravemente ammalorato”.

Specifica, inoltre, che “per quanto riguarda le altre tematiche ambientali e di inquinamento (…) la scrivente non ha competenza”.

ARPA ci informa di essere stata allertata il 30/9 e il 2/10 e di aver comunicato con gli enti interessati e in particolare con Como Acqua per farsi descrivere la situazione e i provvedimenti in corso. Ci spiega inoltre che in data 7 ottobre, a seguito di nuove segnalazioni, ha eseguito un “sopralluogo speditivo” senza eseguire campionamenti di acqua, ma limitandosi a fotografare lo stato di fatto dei luoghi. La nota prosegue facendo riferimento alle tre stazioni di monitoraggio fisse presenti lungo l’asta del torrente – una a monte di Tavernerio, un’altra all’altezza di San Martino e la terza alla foce del Cosia, a Como – nelle quali sono state eseguite, come da prassi che prevede una cadenza mensile, analisi di tipo chimico e chimico-fisico in data 1 ottobre.

Al momento non se ne conosce ancora l’esito. Con le prossime analisi in questi tre punti sarà possibile quindi la “prosecuzione del monitoraggio nei prossimi mesi, che consentirà di seguire nel tempo l’evoluzione della situazione”. ARPA specifica inoltre che il monitoraggio stagionale di tipo biologico è stato invece sospeso in quanto “non è oggi eseguibile per la totale assenza di significatività dei risultati, dato che la comunità macrobentonica risulterebbe alterata dallo sversamento.”.

In estrema sintesi, possiamo dire che tutti gli enti sono stati informati del fatto che era in atto un importante inquinamento di origine fognaria e ognuno e’ intervenuto per quanto di propria competenza. Per conoscere le conseguenze sullo stato di inquinamento del Cosia dobbiamo attendere i risultati dei campionamenti a cadenza mensile presso le stazioni fisse effettuati da ARPA.

Non è per ora possibile quantificare il danno ambientale e sanitario o stabilire se nel frattempo si sia verificato uno sversamento nel fiume anche di inquinanti più pericolosi, come poteva forse far supporre la segnalazione, riportata ad ARPA il 2/10 da parte della Polizia Locale di Como, di acque nel torrente non solo con presenza di schiume ma anche “ di odore acre e colorazione rossastra”.

Ci rassicura sapere che tutti gli enti sono allertati e che sono in corso i lavori necessari per ripristinare il collettore fognario. Auspichiamo che non ci si limiti alla semplice rimessa in funzione ma che si studino modalità per prevenire per il futuro eventi di questa portata. Riteniamo comunque importante mantenere alta l’attenzione, anche attraverso le segnalazioni da parte delle persone residenti.
Como 01/11/2025 Il Direttivo del Circolo Legambiente A. Vassallo APS, Como

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